RISPOSTA RICEVUTA DA MONS. RIBOLDI

ricevuta il 19 marzo 2001

Caro Maurizio,
molto bello ed efficace quanto propone per realizzare un'idea che sono certo non solo risponde alle esigenze di una giustizia retributiva che così com'era crea classi privilegiati ed altre quasi 'dannate'.
Basta pensare a stipendi d'oro in tante realtà, che fanno gridare vendetta al cospetto di Dio, pensando a milioni che vivono di briciole che cadono dalle tovaglie di ricchi epuloni. Ma come fare perché i progetti siano regole scritte? Tu ci provi lodevolmente e auguri che trovi tanti consensi.
Dio ti benedica.

Antonio Riboldi
- vescovo -

Internet:   www.vescovoriboldi.it
E-mail:     riboldi@tin.it

ho risposto cosi:

Carissimo signor Vescovo
La sua lettera mi ha fatto un piacere immenso e mi conferma sempre di più che questa idea avrà successo e che sarà un bene per tutti (o quasi) e anche per me. E la Sua convinzione mi pare addirittura più forte della mia quando dice, forse con un lapsus, che:"... giustizia contributiva che così com'era..."
Come'era! Parla già al passato...micidiale!
La ringrazio degli auguri e della benedizione e...per far sì che "i progetti diventino regole scritte" utilizzerò subito anche questa Sua lettera, pubblicandola sul mio sito.
Se ha qualcosa in contrario me lo faccia sapere. 
Buona giornata e grazie ancora.
Fogliato Maurizio
 

Mons. Riboldi mi ha ancora risposto il 24 marzo 2001

Carissimo,
spero davvero che il tuo progetto 'metta gambe' nella opinione pubblica che
chiede tanta giustizia e questa viene invece violata 'legalmente', senza
malizia certamente.
Ma va ricordato e proposto.
Puoi contare sulla mia benedizione che è davvero 'ciò che conta' per la
nostra buona volontà. Ti abbraccio.

Antonio Riboldi
Vescovo

Internet:   www.vescovoriboldi.it
E-mail:     riboldi@tin.it

In seguito a una mia lettera in cui confidavo miei problemi, Mons. Riboldi mi ha così risposto:

Caro Maurizio,
comprendo molto bene le difficoltà che incontri nel divulgare un 'disegno di giustizia' in società. Non è proprio facile essere presi sul serio: soprattutto in questa nostra società che sembra 'adorare' gli interessi, il profitto, come questi fossero il solo dio da cercare ed adorare ed a cui vendersi.
Tutto parla della necessità di un mondo che conosca la giustizia, che tolga ogni forma di povertà che troppe volte porta a morire tanti che avevano il diritto di vivere come noi. Ma poi si applicano modi di vivere e leggi che sono proprio il contrario.
Siamo proprio bravi a recitare la parte del coccodrillo. E facili a mettere nel dimenticatoio, le parole di Gesù quando ha raccontato la parabola del ricco epulone di Lazzaro.
Ad ogni modo, nel tuo progetto usa moderazione in modo che non ne patisca la famiglia che ha il primo diritto all'amore.
E potresti rivolgerti all'Ufficio dei problemi sociali, della Curia vescovile di Torino, dove c'è gente che può consigliarti.
Auguri, e Dio illumini i tuoi passi.
Ti benedico con tutti i tuoi cari.

Antonio Riboldi
Vescovo

Internet:    www.vescovoriboldi.it
E-mail:      riboldi@tin.it