Don Lorenzo Milani

In punto di morte disse: "Sta avvenendo un miracolo. Un cammello sta passando per la cruna di un ago"

per saperne di più  http://www.liberliber.it/biblioteca/m/milani/l_obbedienza_non_e_piu_una_virtu/html/milani_a.htm

oppure www.barbiana.it

alcune suoi scritti:

da ESPERIENZE PASTORALI (1956 circa):      "LETTERA DALL’ OLTRETOMBA"

Riservata e segretissima ai missionari cinesi

 CARI E VENERATI FRATELLI,
VOI CERTO NON Vl SAPRETE CAPACITARE COME PRIMA Dl CADERE NOI NON ABBIAMO MESSA LA SCURE ALLA RADICE DELL' INGIUSTIZIA SOCIALE.
E' STATO L' AMORE DELL "ORDINE" CHE Cl HA ACCECATO.
SULLA SOGLIA DEL DISORDINE ESTREMO MANDIAMO A VOI QUEST'ULTIMA NOSTRA DEBOLE SCUSA SUPPLICANDOVI Dl CREDERE NELLA NOSTRA INVEROSIMILE BUONA FEDE.
(MA SE NON AVETE COME NOI PROVATO A SUCCHIARE COL LATTE ERRORI SECOLARI NON Cl POTRETE CAPIRE).
NON ABBIAMO ODIATO I POVERI COME LA STORIA DIRA' Dl NOI.
ABBIAMO SOLO DORMITO.
E' NEL DORMIVEGLIA CHE ABBIAMO FORNICATO COL LIBERALISMO Dl DE GASPERI, COI CONGRESSI EUCARISTICI Dl FRANCO. Cl PAREVA CHE LA LORO PRUDENZA Cl POTESSE SALVARE.
VEDETE DUNQUE CHE C' E' MANCATA LA PIENA AVVERTENZA E LA DELIBERATA VOLONTA'.
QUANDO Cl SIAMO SVEGLIATI ERA TROPPO TARDI. I POVERI ERANO GIA' PARTITI SENZA Dl NOI.
INVANO AVREMMO BUSSATO ALLA PORTA DELLA SALA DEL CONVITO.
INSEGNANDO AI PICCOLI CATECUMENI BIANCHI LA STORIA DEL LONTANO 2000 NON PARLATE LORO DUNQUE DEL NOSTRO MARTIRIO.
DITE LORO SOLO CHE SIAMO MORTI E CHE NE RINGRAZINO DIO.
TROPPE ESTRANEE CAUSE CON QUELLA DEL CRISTO ABBIAMO MESCOLATO.
ESSERE UCCISI DAI POVERI NON E' UN GLORIOSO MARTIRIO. SAPRA' IL CRISTO RIMEDIARE ALLA NOSTRA INETTITUDINE.
E' LUI CHE HA POSTO NEL CUORE DEI POVERI LA SETE DELLA GIUSTIZIA.
LUI DUNQUE DOVRANNO BEN RITROVARE INSIEME CON LEI QUANDO AVRANNO DISTRUTTO I SUOI TEMPLI, SBUGIARDATI SUOI ASSONNATI SACERDOTI .
A VOI MISSIONARI CINESI FIGLIOLI DEI MARTIRI IL NOSTRO AUGURIO AFFETTUOSO.
UN POVERO SACERDOTE BIANCO
DELLA FINE DEL II° MILLENNIO "

 

da LETTERA A UNA PROFESSORESSA

"Spesso c'è venuto fatto di parlare del padrone che vi manovra. Di qualcuno che ha tagliato le regole su misura vostra.

Esiste? Sarà un gruppetto di uomini intorno a un tavolo con in mano le fila di tutto: banche, industrie, partiti, stampa, mode.

Noi non lo sappiamo. Sentiamo che a dirlo il nostro scritto prende un che di romanzesco. A non lo dire bisogna far gli ingenui. E' come sostenere che tante rotelle si son messe insieme per caso. N'è venuto fuori un carrarmato che fa la guerra da sé senza manovratore".

 

"Non c'è nulla che sia ingiusto quanto far le parti uguali fra diseguali." 

dalla famosa lettera a Pipetta, un giovane comunista.

"Hai ragione, sì, hai ragione, tra te e i ricchi sarai sempre te povero a aver ragione - scrive a Pipetta -.

Ma come è poca parola questa che tu m'hai fatto dire".

"Ma il giorno che avremo sfondata insieme la cancellata di qualche parco, installata insieme la casa dei poveri nella reggia del ricco, ricordatene Pipetta, non ti fidar di me, quel giorno io ti tradirò.

Quel giorno io non resterò là con te. Io tornerò nella tua casuccia piovosa e puzzolente a pregare per te davanti al mio Signore crocifisso. Quando tu non avrai più fame né sete, ricordatene Pipetta, quel giorno io ti tradirò. Quel giorno finalmente potrà cantare l'unico grido di vittoria degna d'un sacerdote di Cristo: "Beati i... fame e sete"".

 commento a LETTERA A UNA PROFESSORESSA  

 

Un altro prete interessante lo potete trovare seguendo questo link:  http://www.unimondo.org/MissCons/2000/m_01_014.html

 cercando l'articolo intitolato: QUANDO FINIRA' LA CUCCAGNA DEL RE

Questo missionario si chiama Arturo Paoli e si possono trovare diversi suoi articoli sui motori di ricerca.

 

 

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