Di Francesco Massinelli
Notificazioni d’un pluriennale adattamento suscitato! Imbarazzo beffeggiato da un parlottio lauto! L’ideale dell’amore impedito fa ancora vittime. Un’ariosa anafora le stempra su forme testuali in cui, se leggete e rileggete le implicazioni recondite di come siete state messe in luce, finite sempre per sentirvi male. Io, messo sotto dalle idee ch’elucubro, vedo rifulso un che di giusto. In eventi considerati circostanze fortuite mi sento adesso interrogato. Perché frequento voi? C’è un motivo. Potrei andare a tingere alle gare di baffi e barbe. Anche se tingendo appare che non amo il naturale sono invece molto attento a quello che c’è oltre l’apparenza tinta. Se tanto loquaci che muti mi parlano della loro vittoria, io anche con una glossa da imbranato, qualcosa da dire l’ho sempre. Mentre con mano ferma conduco quel che vuole la tinta sto attento a non far parti di colore uguali tra teste diseguali. Modulo una voce che non adula, che non s’approfitta di chi si svende al rialzo, quasi fosse un prezzo d’aggiudicazione in una casa d’asta. Infilo sempre un riferimento all’ideale dell’amore impedito a voi, persone da tingere, che non mi convincete. Parlo per voi, vincenti, perché vi vedo abbarbicate ad un plauso. Anche se questa corrispondenza privata potrebbe essere edita in pubblico. Siete piene di voi dall’altezza della vita. Fate regali per legare, col ricatto del geloso. Come calamite divise da un cartoncino giocate con le polarità, fate prove fattive d’amore. Siete delle vere parche. Le parole con cui cambiate l’interiorità dei vostri partner son poche, hanno una morale messa lì, apposta per il loro morale, sudicia. Vi muovete per strade senza uscita, tornate su ogni vostro passo fuori luogo e tempo massimo. Diluito nell’ordinarietà, nell’intimo più intimo di voi, curate l’incipit che scatena una trasgressione misera.
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