L'ultimo trapezio Pensionati Cala la nebbia Senza lavoro In nome di Dio
Voli in Tailandia Tanzania Comare Quando I padri lo sanno
Vendetta (D'amore) Giochi d'attesa Questa notte Gli alberghi del lungo sonno Sensi mirati
Noi poveri Album Pomeriggi di noia Lunedì di Pasqua Monsieur Fruscellà
In certi posti Firma calcata (cinismo) Incroci Visita in ospedale Desaparecidos
Il marchese delle vedove Lumacò Passi sulla neve Donazioni (in Molise) Tempo di decenze
Paese Dubbi Ora Piccolo fiore Cena di borghesia
Notte di luna A una donna Sterili preghiere Tremulo saluto Piccole ali
Calendari Il mago Faggiano Farfalle morte Tornano la sera Abbandono
Pioggia L'avvocato Cagliavone Atmosfere perse Civiltà Nel rivederla

 

L'ULTIMO TRAPEZIO

 

Forbici alla gola

zampe di dolori

sotto gli occhi

di tua madre

che hanno visto

scontrarsi tutte le vite

 

L'ultimo sguardo

che rifiutò il domani

cadde su di te figlio

trapezista

rondine bizzarra

nel cielo affogato

dell'ultima primavera

 

Figlio vegetale

lontano dal rumore

degli applausi

le mie mani ferme

non possono chiamarti

sono croci nel vento

per un gesto

dei passanti

 

Il tuo cuore

è in questo circo

di farse e silenzi

ora giochi

con la vita

sul video della macchina

ormai grembo

sullo schermo

 

Il mio sorriso

in ogni clown

lontano dalla bocca

che mastica il tuo nome

una linea piatta

che vive di corrente

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Tratta dal volume "Voci dall'inferno"

 

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PENSIONATI

 

Occhi appannati

dei vecchi

nel mondo in bianco e nero

in fila per una squallida pensione

dietro sportelli tecnologici

tra lo spavento dei riflessi

di rughe che non entrano

negli occhiali di impiegate

col cuore perso nei miti addormentati

 

Poi tornano a casa

con le ascelle sudate

nelle fatiche di un braccio

coperchio di miserie da trasportare

in un portafoglio

agenda con foto di morti

col filo del richiamo

 

Ripongono al riparo

i biglietti per il cibo

nella morta periferia

impugnano una zappa

per pettinare insalate riconoscenti

con radici avvinghiate

a raggrinziti profilattici

doni sprecati a un progresso di anime

dietro teschi colorati

 

Si fa sera

giorno aggiunto alla speranza

uno in meno per l'abisso

in compagnia di una fumante ciotola

offerta agli Dei

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Tratta dal volume: "Silenzi che hanno parlato al vento"

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CALA LA NEBBIA

 

Cala la nebbia

come respiro congelato

sul mare calmo

inzuppato di mostri

a riposo

 

Svanisce il sogno

di due fidanzati

che coprono l'anima

nel fosso di sabbia

come pasto di volpe

per avvenire di fame

 

Nel mondo senza colori

solo parole che vagano

sotto i colpi degli occhi

per inchiodare

sbaragli di vite

 

Qualche silenzio atterrito

mira una luce lontana

che rincuora

sollecita

il senso dell'oltre

che neanche la morte

alla faccia più seria

degli uomini

non riesce a negare

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Tratta dal volume: "Voci dall'inferno"

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SENZA LAVORO

 

A rischio la casa

dell'anima

finestra chiusa

sul mondo

...non posso curare

i giardini

e l'erba alta

si offre fune

ai miei piedi

impegnati in passi veloci

per sfuggire a miserie

a puzze sedotte dal vento

inseguiti da cani

che mi vedono

concorrente- nemico

ladro col pregio

di prensili mani

e con questue parole

nel gioco malvagio

di incantare l'udito

di un comune padrone

l'aspirazione

mi caccia dagli umani

e finisco nelle gare

dell'ozio

di adattate

convertite bestie a riposo

con penalità di bestemmie

che sicuramente

si alleano a debolezze

di fame

mi aprono denti

per fulmini al cielo

imprechi d'amore

bastardo

che non riesce

a riempire lo stomaco vuoto

e la solitudine che lenta

e leggera che al solito

prende ogni anima

che incontro gli va

stavolta mi insegue

per isolarmi

come un virus

dell'umanità

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Tratta dal volume: "Silenzi che hanno parlato al vento"

N.d.A.: linguaggio sperimentale veloce

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IN NOME DI DIO

 

In questa vita

che mi fu donata

per l'egoismo

di vedersi continuati

con l'orgoglio del frutto

mi insegnarono Dio

ho portato il conto

dei coltelli alla schiena

l'ignoto

il premio finale

consegnato

da una o forse più mani

col rito di gesti

toccarsi la fronte

il petto

e picchiarsi le spalle

quattro punti

simulare una croce

che già ho portato

per strade

di amori

che mi condussero

a specchi

per contare le rughe

a corrompere gli occhi

a stirare la pelle

coperta-gabbia

di un cuore nel rantolo

mi attende un sicario

vestito da corvo

magari sotto un cielo sereno

quattro spruzzi

a imitare una pioggia

ma stavolta

.... in nome di Dio....

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Tratta dal volume: "Silenzi che hanno parlato al vento"

N.d.A.: linguaggio sperimentale-veloce

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VOLI IN TAILANDIA

 

Ha dato le ali a tante anime

più o meno buone

che hanno volato sui folti alberi

sui fiumi che non conoscono

vendette

 

Oggi stanco di volare con ali finte

appesantito dalle facce degli inganni

col motore che spruzza incenso

di vita andata

va a nascondersi veloce nel bosco

e li porta tutti a morire

sotto il cielo della Tailandia

che scompare

 

Oggi molti bambini

avranno un dollaro di meno

forse ruberanno un pasto

e affitteranno l'esile corpo

a se stessi

con la maledizione di una mamma

che li vede come un'ingombro

e guarderanno il cielo

in attesa di un'umiliazione

che non conoscono ma credono

li verrà a salvare

 

Oggi finalmente

il volo degli angeli artificiali

non catturerà anime perse

ma smaniosi  i bambini

aggiusteranno i sogni

per il volo successivo

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Tratta dal volume: "Vite contromano"

N.d.A.:contro lo sfruttamento del turismo sessuale

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TANZANIA

 

Nelle baracche

i malati

giocano

per il premio

dell'inferno

che peggio della vita

non può essere

 

Nel guato

tra il sole feroce

e l'arsura degli inferi

qualche buon cristiano

porge un bicchiere

d'acqua

 

Il leopardo e la giraffa

pregano San Francesco

per il buon umore

dei turisti

 

Al ritorno

forse un Americano

nominerà unico erede

il suo cane

 

Io

pongo alle storture

degli uomini

solo

.....amen......

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Tratta dal volume: "Voci dall'inferno"

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COMARE

 

Penso

Occhi azzurri

come cieli

raccontati

flebile amore

deriso da comare

e immesso

nel lungo tempo

delle mancate attese

mi sottopongo

al massacro

incantano

le loro voci

seppur maligne

celebrano

il matrimonio dei nomi

giocano a unire

due cuori

che hanno trovato

porte chiuse

in ogni sogno

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Tratta dal volume: "Silenzi che hanno parlato al vento"

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QUANDO

 

Quando non riesci a rovesciare

un lunedì dietro le spalle

Quando fai quel biglietto solo andata

verso sogni tristi e poi ritorni sempre

Quando metti quell'amore maledetto nelle vene

Quando la gente si riprende anche il disprezzo

perchè ti considera il nulla generato dai vizi

Quando la notte copre i tuoi rancori

e poi ti vende al giorno

Quando la luna ti regala la tua ombra da seguire

come fosse un'altra vita e tu ci speri

Quando le nuvole

sono così basse da sembrare

un soffitto giusto per un cappio

Quando un fiore sembra il giusto testimone

dell'ultimo istante

Quando quel fiume ti sembra l'attore giusto

per mascherare il tuo pianto

Quando non hai più soldi per un altro silenzio finto

tua madre va al mercato dell'usato

per comprare un cuore che non sanguini più

un cuore d'acciaio ma non lo trova mai

sono tutti bucati di ricordi

-In te non c'è più luce e non potrai trovarti

-T i prego cerca nel dolore degli altri

quando esso ti apparirà

non penserai a te stesso

e gli altri ti cercheranno e ti troveranno

ti regaleranno,gli regalerai......un fiore

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Tratta dal volume: "Vite Contromano"

 

 

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I PADRI LO SANNO

 

Nel rodaggio degli anni

non voluti o cercati

fatti scivolare

nell'imbroglio della conta

tutti gli uomini

mettono una mano

come tegola alla fronte

e si arruolano al tramonto

fanno un'alleanza

con le forze mancanti

con le facce sopportate

con le incertezze di Dio

 

Accarezzano le periferie

di un grembo

che si chiamava amore

che ora quasi schifo e paura

è uno squarto di terra

dove seminarono istinti

e concime di idee

per ignari germogli

corrotti alle pieghe maldestre

 

Nel vizio dei padri

li chiamarono figli

e li videro specchi

ora sono distanti

e pagano ancora

per non somigliare

hanno gli errori davanti

i padri lo sanno

chiedono solo

un sorriso che

si concede all'imbroglio

una stretta di mano

mentre una sola

lenta.......

...si gela.....

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Tratta dal volume: "Voci dall'inferno"

  

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VENDETTA (D'amore)

 

Come brindisi

per dure fatiche

ultimate

con vino d'annata

la vendetta

entra nella corruzione

del cuore pietrificato

per l'attesa

per l'ansia del tempo

che ossidava gli occhi

quasi sipario

per la sala deserta

di denti

per troppo tempo pronti

a mostrarsi

lucidi e responsabili

per la chiusura del dramma

dato come esempio

ma finalmente

una fila di formiche

scuote le vene

massaggia il sangue

eiacula in gioia

il rancore

in liquido il dolore

in luce il sorriso

l'anima si apre

agli erranti nebulosi

crociati pensieri

che sventolano

la bandiera della vendetta

dell'odio

ma il cuore abituato

all'attesa

nella pace si vende

alla noia

al silenzio

si uccide all'oblìo

senza un'amore

da odiare

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Tratta dal volume: "Voci dall'inferno"

 

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GIOCHI D'ATTESA

 

Ci sfidiamo

con l'ansia del tempo

nei giochi d'attesa

con mimiche studiate

per sorrisi proiettati

al futuro

da far credere

per i vuoti dell'altro

 

Ogni tanto

scoperchiamo il rancore

ghigliottiniamo espressioni

a sorpresa nei blitz

di colpi d'addio

 

Odiandoci

gustiamo il dolore

fingiamo

c'è uno solo che ama

ma ogni volta restaura l'orgoglio

 

Pagherà per ognuno

l'egoismo di aver voluto

in un petto conservare

due cuori

e offrirsi nel sogno sudato

per l'abbraccio in cuscino

che spezza al risveglio

il mattino

 

Parla l'anima

ai mille volti aggiustati

per il giudizio degli occhi

inseguiti da specchi

 

Sai amore

noi amiamo il peggio

l'uno dell'altro

che non vuole mostrarsi

 

Noi siamo nati

già uguali

per vivere due vite diverse

e come i parenti

nel Natale però di ogni giorno

...... ritrovarci

pensando all'addio

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Tratta dal volume: "Voci dall'inferno"

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QUESTA NOTTE

 

La notte è severa

se non si allea bene

ai sogni

e l'anima gira su se stessa

come una trottola precaria

 

Il cuore sputa il respiro

dei dolori

con affanno

 

La fronte un aeroporto

di zanzare claudicanti

aerei sovraccarichi di sangue

 

Gli occhi sotto le palpebre

solcate dalle rughe

rigagnoli scavati dalle ansie

 

Le ossa impalcature

di legno curvo

sotto il peso di troppi anni

 

La mente

stanze buie

senza nè porte nè finestre

dove si accoltellano gli amori

morti con violenza

 

Il giorno che seguirà

il flash di una foto

per la cronaca retorica

che vedranno

per scommettere sui numeri

di pezzi di carne sparsa

e facendo gli scongiuri

li andranno a giocare

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Tratta dal volume: "Normalità incondivisibili tra maschere clonate"

.  

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GLI ALBERGHI DEL LUNGO SONNO

 

E' bello passeggiare

d'autunno

in certi cimiteri

che sembrano immensi alberghi

con tanti letti all'aperto

con coperte di erba

di foglie

di marmo

 

Fanno tenerezza

i cipressi

con quel tentativo

di offrirsi imponenti

come scala verso il cielo

 

Il sonno

è di pace

e non irrompe il suono

di nessuna sveglia

 

I morti hanno lasciato

i loro orologi ai vivi

a loro non fanno più effetto

le lancette del tempo

 

Poi è bello ascoltare

le loro voci

fatte solo di scritte

e silenzi da interpretare

 

Si fa sera

si accappona la pelle

si sentono grosse mani gelide

sulle spalle

e il rumore forte dei respiri

 

Si torna a casa a pensare

i morti innocui fanno paura

e noi continuiamo a sentirci

più sicuri tra i coltelli

dei vivi

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Tratta dal volume: "Parole fredde"

  

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SENSI MIRATI

 

Nel grembo del vento

si lustrano i corpi

per uscire alle mostre

invece i brutti

riabilitati dall'autoerotismo

fatto passare

come amor proprio

non più come peccato

 

Nella lista dei sensi

si arruolano i volti

con carni di cera

con licenza di voglie

di pochi minuti

e soppressioni di spermatozoi

che evitano vite

per futuri d'enigma

 

Ma c'è ancora qualcuno

che programma la sorte

dei sensi

per vederli cresciuti

già adulti

soldati

addestrati nell'esaltazione

della sopraffazione

della nobile razza

e già eroi in una storia

ingozzata di carni

di morti sputati

in una terra

che trasforma

il grasso di vite

in una verde insalata

tra accaparrati confini

contesi da un occhio

dietro un mirino

ratificati da una penna

maldestra

intinta in un calamaio

di sangue ribelle

alle parole strappate

ad un Dio

con tracce soggettive

da interpretare

nella fede di comodo

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Tratta dal volume: "Voci dall'inferno"

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NOI POVERI

 

Noi poveri

col cuore come una spugna

che assorbe tutte le acque

inopportune

con la bocca che mastica

con consensi forzati

il vento di tutte le sciagure

siamo costretti ad ammazzarci

per contenderci una croce

che ci porti un pò più in là

del tempo reale

 

Una croce che tenga lontano

chi non vuol lasciarci dormire

distante dalla memoria

degli insulti

 

Noi poveri

o ci crediamo o no

siamo costretti a pregare

oh! Dio dacci la croce giusta

consegna a noi la custodia

dei nostri guai

lascia che un fiore

nato per caso

sui nostri sudici resti

non venga calpestato

da distratti passanti

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Tratta dal volume: "Vite contromano"

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ALBUM

 

Sorseggiando un decotto di fiori

allineò le foto

dei capricci degli anni migliori

che imbrogliarono vite sperate

e al passare dell'ultimo ritratto

le mani allentarono la presa

cadde il volto pagato col giallo

del tempo

e dal viso con la carta alle spalle

partì il rancore giunse alle gambe

furono le strade che condussero

al baratro

a tagli di vene

scritture di trame

malizie ed appigli

a interpretare col senno di poi

dopo

nel riflettere ancora abbastanza

è triste cercare nel nulla a ogni costo

dare le spalle al passato

pensando al futuro bloccato

nei pensieri di ieri

con l'amore che si fa male da solo

per estorcere sensi di colpa

ignorando l'orgoglio

mentre nel freddo del vuoto

bruciano le assuefazioni

tra le incertezze vacilla la vanità

....amore ti ho voluto punire

al prezzo del male

che ho fatto a me stessa

 

Mise come ultima scritta di lapide

la foto sull'album

girò la vuota tazzina

dell'ipotetico tè

di un pomeriggio apparente tranquillo

che stendeva il tappeto alla sera

per l'invito del sonno

con la speranza del sogno

.......di ieri...................

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Tratta dal volume: "Voci dall'inferno"

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POMERIGGI DI NOIA

 

Nel finto spasso di vite

di abulici pomeriggi

si svende il lascito

di secondi sommati

a gesti di polsi

a battiti di lancette

di palpebre

nell'orologio del tempo

che segue l'ombra

dell'anima

inseguita da nebbie

di efferati sbadigli

da nascondere a etiche

tristi

di volti programmati

 

Illusori appigli

cercati in puzzle di amori

sbaragli di vite

fermate su fogli

con titoli strani

che rifiutano il seguito

con sfregolii di penne

col ventre imbalsamato

d'inchiostro

sangue che nega

accaduti mentali

 

Il gelido niente

si da fuoco in anestetici

silenzi in compagnia

di armonie stecchite

dal gas nervino della noia

nel deserto campo

di battaglie costruite

per avventure di povere

sagome esplose

di riflessioni

nel nulla

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Tratta dal volume: "Voci dall'inferno"

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LUNEDI' DI PASQUA

 

Un lungo formicaio di macchine

somari senza capricci

senza colpe

corrono veloci

per gare di campagne

ancora stordite dalla rabbia del gelo

 

Nell'avvenuto risveglio

vicino ma lontano

già al riparo dell'ingombro

di una morte risorta

la primavera dona

gli ultimi peli di coda

del predecessore

 

Piatti di plastica

come aborti di luna anemica

sul dorso del vento

vanno a posarsi e annullano

precoci ciclamini

 

Cellofano

bandiere senza colori nè patria

avvolgono e stuprano gemme

su rami inermi

e sventolano il degrado

 

Stanco di offrire luce

alle storture

il sole si inchina

nel riparo del tramonto

mentre alle mangiatoie di petrolio

lunghe file per le vitamine dei motori

ignari che lontano

nel deserto di idee

una bomba dilania per loro

ogni coscienza

...ogni memoria

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Tratta dal volume: "Voci dall'inferno"

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MONSIEUR FRUSCELLA'

 

Era di Morcone

paese seduto in una valle stanca

sottomessa ai soprusi degli inganni

 

Spinto da incauti dispensieri

di gioie locali non bastate

e giustificate dal sorteggio della sorte

partì in cerca di un'altra vita

emigrò in Francia

esattamente a Parigi

 

Rovesciò il cappello

per farlo sembrare una barca

e lo poso sulla Senna

e gli disse

porta lontano i miei dolori

verso il mare d'Italia

 

Monsieur Fruscellà entrò nel sogno

trovò un'amore che parlava

una lingua dolce

che senza chiavi gli apriva il cuore

 

Si sentì chiamare monsieur, monsieur

pensò fosse la traduzione del suo nome

che gli sembrò un'incanto

 

Si convinse che tutti lo conoscesero

e lui si voltava per sorridere e salutare

con inchini

 

Un giorno stanco di annuire

con la testa un pò pensante

non rientrò da una distrazione

e fu travolto da un tram

 

E mentre l'anima lo abbandonava

.... monsieur, monsieur, monsieur Fruscellà

Fruscellà, Fruscellà..

 

Io pensai

non c'è patria in grado di convertire

destini già scritti

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Tratta dal volume: "Un temporale acclamato con nuvole dirottate"

 

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IN CERTI POSTI

 

Seduti

tra zoppi tavoli

resi irregolari

da gesti improvvisi

su sedie scocciate

di ospitare ossa

da restaurare

fac-simile di uomini

guardano dietro vetri

platinati di fumo

e di catarro antico

che fanno da sipario

inefficiente

per nascondere le storie

distorte di ognino

con tracce di riscatti

incontrollati

 

Si affogano le noie diverse

con digestivi di erbe

mai viste

mai raccolte

 

L'unica fortuna

che vi entra

nel tempo

è il risparmio di contarsi

...... uno ....di meno...

senza l'obligo di un commento

trascurando ogni memoria

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Tratta dal volume: "Amori scaduti di un'essere qualunque"

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FIRMA CALCATA (CINISMO)

 

Per circostanze

che non stò quì a spiegare

cadde violento sull'asfalto

 

Un piccolo lago di sangue

facce bianche accorsero

 

Poi

un lenzuolo...bianco..

separò la vita dalla morte

 

Dei fiori a segnalare

l'ingresso all'altro mondo

... alcune croci fatte di gesti

diedero l'addio

e la sabbia ebbe il compito

di cancellare il timbro della morte

 

Il domani la normalità nell'alveare

che con meno uno andrà avanti

lo stesso senza accorgersene

 

Ugualmente rimase una macchia

scura sull'asfalto

e qualcuno dopo una settimana

sussurrò

che palle

ha firmato calcando la mano

e le casse del comune sono vuote

c'è da aspettare per il nuovo catrame

non si può contare sulla pioggia

che scivolerà via sul grasso

...aveva nel sangue molto colesterolo

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Tratta dal volume: "Scritture agricole e metropolitane" 

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INCROCI

 

La libertà è anche anche conoscenza

e porta anche a scegliere

e nella scelta ci sono i dubbi

spesso i confronti

l'ombra dei giudizi

 

La libertà è piena di incroci

con altre vite

con cui ci si può scontrare

perciò la libertà

gli fece paura

 

Avvertì che il cuore

si lasciava trasportare

dagli amori

prima felici

e che poi lo facevano

cadere in tanti dubbi

e con essi la paura

del confronto

della vittoria

della sconfitta

 

Aveva vent'anni

si rifugiò tra le braccia

di sua madre molto bella

che ancora vagava

in tanti pensieri

di gioventù invecchiate

 

Si innamorò di sua madre

l'unica stella

capace di guidarlo

tagliando anche le nuvole

 

Le uniche braccia

porta sicura

per fermare i suoi fantasmi

 

L'unico seno

sorgente ininterrotta

che riporta gli adulti

all'infanzia

 

La sorgente per affetto

capì che la sua acqua

era diversa

e aveva paura di perdersi in mare

e la fece tornare

nelle sue viscere

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Tratta dal volume: "Normalità incondivisibili tra maschere clonate"

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VISITA IN OSPEDALE

 

Visto da lontano

mi parve un'officina

dove si fa l'ultima scelta

del salvabile

 

Privo di giardino

con qualche albero quà e là

come una follia provvisoria

 

Mi colpì una gazza

che passeggiava

sul tetto delle macchine

e come a voler narrare l'anima

del posto

distante dall'uccidere

dal salvare, dal creare

il tutto confermato

dai veloci passi

e dall'abulìa dei volti

come fuori da un tempo

che non li voleva

 

Entrammo nella hall

vidi due portieri

che nel dormiveglia

si omaggiavano la noia

 

Accompagnai mia madre

e nell'attesa la invogliai

a sedere su una panca

che sembrava una metafora

orientale del precario

ovvero della vita intesa

come sosta scomoda

per andare incontro al dolore

 

Finalmente

uscì un'infermiera

truccata

con la faccia promossa

dal suo gioco d'anche

...ci allungò un foglio

e riqualificò le sagome

con un numero d'attesa

per spronare la memoria

della conta fuori dalla noia

e alleggerire qualche destino

 

Alla fine mi dissi

oh! morte

quando mi chiamerai

fallo direttamente

non farmi passare

per l'inferno di quella

sala d'attesa

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Tratta dal volume: "Voci dall'inferno"

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DESAPARECIDOS

 

Preghiere in nuvole

che hanno le ossa

secche nel vento

per i cuori asciutti

di noi madri

 

Datemi una scala

verso il cielo

con gradini di parole

per riprendere mio figlio

Desaparecidos

in questa Argentina

di lacrime

che se scendessero

darebbero una traccia

forse diventerebbero

filo di ombelico

 

A Dio

che ha visto tutto

oltre alla separazione

e la sparizione

nei gesti dei carnefici

rimprovero

solo il silenzio

più che la scomparsa

perchè in una qualsiasi fossa

ogni madre

ci può mettere un fiore

e due occhi

perchè il grande dolore

è non aver sentito

l'ultimo urlo del richiamo

mentre pregavo a voce alta

 

Come vulcano

saturo del calore

delle anime

la stria

erutta i morti

e cataloga le loro foto

sorridenti

in una bacheca

per le visite guidate

dal dolore

di turisti alternativi

alla vita

 

Sono

le madri

dei Desaparecidos

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Tratta dal volume: "Voci dall'inferno"

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IL MARCHESE DELLE VEDOVE

 

Era il giorno diciassette di un giorno qualsiasi

 

Nella tenuta del barone Gatton De Gatton di Gattinara

ormai ceduta con storico mercanteggiare

che ancora oggi la nobiltà ne disputa

 

Il Marchese Delle Vedove

si affacciò alla finestra

e la stanza fu invasa dai profumi

di una primavera che sembrò subito invadente

 

Il Marchese si spaventò di quell'impeto

della natura a una vita nuova

mentre lui stanco,abulico

sempre a vegliare quel sogno morto

imbalsamato nel suo castello

 

Il sogno di rivederla come un tempo

la prima volta, sentire la sua voce

che gli ripuliva l'anima dalle tempeste

dalle ipocrisie scaltre dei blasoni

con le quali ogni giorno per mestiere, con fatica

si doveva confrontare, assoggettare

 

Veramente lei era nel suo letto ancora bella

in carne e ossa ma coi pensieri

in un angolo di cielo talmente povero

che non vi era alcuna stellae

e la luna semplice pietra levigata dal dolore

mentre il cuore anch'esso evaso

si era addormentato e la primavera non riusciva

più a destarlo

 

Il Marchese sbarrò gli occhi sopra le riflessioni

e capì che il suo danaro era fuori corso, per lei

...per lei sola

 

Stanco di dar vita a quella fredda statua

nella quale solo gli altri ci trovavano calore

Il Marchese fece sellare il suo cavallo

 e si lanciò al galoppo verso il luogo

dove l'animale per dovere andò per forza

 

Il cavallo uscì dal lago che sembrò gradire

nel suo letto la compagnìa di quell'intruso

mentre tutt'intorno le strane voci degli animali

richiamati dalla ferocia degli impulsi dell'amore

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Tratta dal volume: "E..!!!.. le rose piangono al tramonto...!!.."

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LUMACO' (Lettera al mio asino)

 

Oh ! lumacò

quando ti comprai

avevo ancora i capelli

da pettinare con le dita

quando si avvicinava

la scadenza del foglio

di cambiale

e guardavo le ragazze

che mettevano paura

al sangue che nascondeva

le parole

ora tu sei vecchio e stanco

col deserto sulla pelle

e i tuoi denti accarezzano

soltanto i ceppi duri

della lupinella

mentre piombi di bava

ti inchinano alla terra

che corteggia le tue ossa

per un sonno sordo

alle mie bestemmie 

che furono pretese

senza ricompense

Lumacò scusami

col tempo ti ho capito

ma il progresso avanza

animali nuovi sono venuti

col cuore di ferro

parlano in rumori

divorano petrolio

avanzano e rendono

fumo nero

il merlo la quaglia

scappano alla vista

Lumacò siamo vecchi entrambi

con due condanne simili

e distanti

tu per una mortadella

e io coi tuoi soldi

verso il decoro del silenzio

scusa se ti ho scritto

al tramonto

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Tratta dal volume: "Voci dall'inferno"

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PASSI SULLA NEVE

 

Sulla neve

ogni impronta una storia

 

C'è il passo forzato

che sosta oscillante

tra l'impreco e il non

sapere dove andare

 

C'è l'impronta

di chi si sente braccato

dalle cose di ieri

 

C'è il passo schifato

di chi deve dividere

condividere

questo lenzuolo bianco

 

C'è il passo di chi si sente

incollato ad un vino

su una tovaglia

che incanta la fame

 

C'è il passo degli amori

che rallentano e si studiano

speranda cada un difetto

 

Ci sono i passi dei bimbi

in questo sogno confuso

che si scioglie da solo

 

C'è il passo delle prede

e dei predatori 

come pennelli dell'anima

che scava su questa tela

tutta da riscrivere

 

Macchie di sangue da lontano

come rose fuori stagione

che chiamano la vita

a mettersi in fila

sotto una mano bendata

per uscire dal quadro

e perdersi nelle cose

di sempre

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Tratta dal volume: "...e...!!.le rose piangono al tramonto...!!"

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DONAZIONI (in Molise)

 

La prima festa di primavera

 

Siamo stanchi,troppi intrighi

sussurrarono gli impastatori di pagnotte

per guidare il popolo

 

Andiamo avanti questa bontà sta per finire

incitarono gli asciugatori di formaggi trafugati

seguiamo l'esempio dei lustratori

di cotiche di prosciutti

 

Siamo in ritardo asserì la donna

con la borsa con una fessura

per far respirare la gallina

fa caldo l'olio trasuda mentre il vino impazzisce

continuò il discorso il suo ammiratore

e questa è roba che deve finire sulle tavole

dei palati fini

 

Fate attenzione osservò il vigile dei traffici

c'è troppa gente distratta

e si possono rompere le uova

inoltre il pulman è in ritardo

l'insalata si sta seccando

 

Fratelli disse il prete

essi apprezzeranno

la burocrazia dorme e si sveglia di buon umore

questa bontà andrà in buone mani

che sia sempre pace per chi dona  e per chi riceve

Il Signore tiene conto di ogni bontà

perciò ogni tanto date a me per conto suo questi doni

e come per miracolo due piume della gallina angusta

si posarono come angeli custodi

sulle spalle del messaggero di Dio

che proseguì

che il Signore sia lodato

con sincronia i presenti

...che sempre sia lodato

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Tratta dal volume: "Normalità incondivisibili tra maschere clonate"

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TEMPO DI DECENZE

 

Rabbia e dolori

di uomini di pietra

tumulano amori

scompongono  preghiere

lanciano parole

nell'imbuto del silenzio

 

Testimoni del ripetersi

di storie meschine

delle pene

garofani e poeti

che incantano

e flagellano

la corsa veloce

delle idee

 

Gesti inutili

e occhi di mestiere

ungono le gole

secche di di desideri

 

Vivere è un momento

il resto è la distanza

del lancio di una pietra

tempo di decenza

di appena un ricordo

 

La poesia è finita

e i batteri

sparecchiano

la tavola

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Tratta dal volume: "Voci dall'inferno"

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PAESE (del mio sud della vita)

 

Latrano i cani

sulle scie di vendette antiche

 

Tra maschere di muschio

le pietre nascondono la storia

di uomini annodati alle fatiche

 

Montagne

cumuli di destini

che negarono ogni vetta

tra l'ululare dei lupi

e il rosario delle pecore

 

Vecchie croci

schifate dalla ruggine

bandiere di calvari

per soste di miserie

 

Giunge dal matese

la bora nelle rughe

di volti a mura

per la difesa

della pace dei morti

nel silenzio imbrogliato

 

Paese come tanti

con qualche dente in più

nella terra

per il rimbalzo

e il suono muto

di una zappa

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Tratta dal volume: "Voci dall'inferno"

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DUBBI 

 

Passa il tempo

mentre noi andiamo a caccia

di noi stessi 

per un'impronta da lasciare

 

Poi ci ci guardiamo indietro

per vedere come possono pensarci

 

Si cancellano le orme 

coperte dai fiori dell'addio

ci perdiamo nel niente

delle certezze che avevamo

 

I dubbi spengono la poca luce

che si giocavano i pensieri

 

Ridono di gusto le ombre

chi ci hanno accompagnato

ci siamo illusi di esistere

 

Il vento avrà il compito 

di ricomporci la faccia

per il dubbio di sguardi

se e come potranno vederci

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Tratta dal volume: "Parole fredde"

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ORA

 

Ho raccontato tutto

per corrompere il cuore

di chi non mi ha amato mai

e ho finito le parole

per chi ora mi ama

 

Ho dato il meglio di me stesso

per chi mi  ha ignorato

ora mi è rimasto il peggio 

per chi mi considera

 

Le mie poesie

sono nate tutte nel dolore

ora nella pace 

mi è rimasto il silenzio

incomprensibile anche a me stesso

 

Nel rancore, nell'odio

avevo traguardi di vendette

ora nella pace

vedo la pacata... fine

 

Piccoli sono diventati 

i lumi di ambizioni

come quello di eludere una zanzara

che mi sta dissanguando

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Tratta dal volume: "Parole fredde"

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PICCOLO FIORE

 

Oh vita che non hai rispettato la fila

hai aiutato la morte meschina

che mi è passata davanti

per rubarmi l'unico amore che avevo

 

Voi altri che l'avete fatta passare

senza poter far niente

usate il silenzio

ma aprite uno spazio ai ricordi

aiuteranno ad annaffiare

il mio fiore che porto nell'anima

 

Fate un piccolo gesto

mettete una preghiera fra i denti

date voce a un soffio di vento

sotto le ali del mio angelo

 

Questa mia attesa 

questo mio tempo sprecato

è un mulino che lascia passare

le acque per macinare il presente

 

Ho affidato il mio cuore essiccato

al mare di lacrime

che mi sono sfuggite

per giungerti tra i vapori del cielo

 

Piccolo fiore

un giorno verrò sull'isole della pace

e non sarai più sola

 

La morte sarà una iena

in una gabbia

che non potrà mangiarsi

il nostro eterno abbraccio

 

Piccolo fiore

io prendo ancora tempo

per fare le valigie

e metterci l'amore

di tutti quelli che ti conoscevano

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(Dedicata a Manuela e a tutti gli angeli che sono partiti in anticipo)

Tratta dal volume: "Parole fredde"

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CENA DI BORGHESIA

 

 

Parvero subito pubblico feroce

con alleanze d'invettive mute

e non commensali gli invitati

 

Feci la voce grossa e raccolsi

l'omaggio degli stupidi

col viso rosa-nero come catrame

sperimentale sotto il peso dei passi

della dignità in diserzione

che mi aveva promosso a riferimento

per le salme ideologiche

 

Nella cupa aria del voluto destino

illuminato da comete di sorrisi

si irritarono i megalomani

videro interrotta, forse dispersa

la linfa vitale della ruffianeria

costretta negli alibi di farse

e interruppero la cena tra il finto stupore

di occhi delle signore

coperte da vestiti consigliati

eccitate dal dissenso

con le labbra gonfie

separate da tagli di lingua a ruota

bagnata dal represso astio

del cuore anarchico, stanco di ricerche

impigrito di presenzialismi blasonati

nelle prigioni dell'etica

 

A tale accadere i malati di ipocondria

avvertirono l'impotenza degli organi

confinati sotto la cinghia

immobili nel raccogliere i messaggi

di allusive trasgressioni

 

Ospite al di sopra delle parti

l'unico cornuto rinsavito, giustificò

lo scontato abbandono come prezzo evolutivo

e trasferì a Dio l'incerto compito

di vegliare le anime a disagio

e al diavolo quello di esagerare

il tutto per una partita pari

poi da risolvere

allo scontro di rimando

 

Poi

la musica pagata intervenne

per dare dignità al compenso

e le note azzerarono le posizioni prese

dall'umanità evoluta

che allentò per l'abbandono

i corrotti istinti

assorbiti dalla vacillante arte

che recitò nella mediocrità

lontana dall'allietare i cuori

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Tratta dal volume: "Voci dall'inferno"

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NOTTE DI LUNA

 

Stanotte non riesco proprio a dormire

guardo la luna

amica, nemica di ladri e puttane

e la maledico per avermi ispirato 

amori sprecati

 

C'è n vento sottile

è il respiro sottile dei morti

ingannati da falsi confini

per l'eterno riposo.

 

Il cuore mi parte e si unisce

alla notte.

 

Io penso

domani vedrò figure

che occuperanno i miei spazi

sarò costretto a sentire parole

che tenteranno di levigarmi

la mente

a assaporare sorrisi che si scaveranno 

degli agi

che si aggiusteranno un dolore 

da tornaconto.

 

Spezzano i miei pensieri

il grido di gatti che fanno l'amore

in modo violento

mentre una nuvola copre

gli intrighi della luna.

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Tratta dal volume: "Vite contromano"

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A UNA DONNA

 

A una donna con odio e rancore

che vorrei vedere, sentire implorare pietà ai miei piedi

con i suoi occhi secchi di pianto, dedico e vomito queste parole

 

Il disprezzo mi fa tremare la mano

le parole faticano a mettersi in fila.

Vorrei vederla col cuore che assomiglia a un'ala spezzata

e io pormi sempre più in là per vederla arrivare

come un serpente tagliato a metà.

Vorrei calpestare, sputare sopra ogni pietà.

Il mio odio spaventa la morte.

Per quanto tempo dovrò odiarti ancora amore mio??

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Tratta dal volume: "Piccoli rumori dell'anima"

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STERILI PREGHIERE

 

Ci sono milioni di uomini in galera

senza sbarre

senza secondini

senza catene

possono andare dove vogliono

ma non hanno i mezzi

possono dire tutto

ma senza essere ascoltati

sono facce cavie

per prototipi di specchi

che quelli che contano 

useranno per vanità assurde

 

L'unica certezza

per liberarsi...

...sterile preghiere...

sulle scie di un racconto

a un uomo 

invisibile, lontano

che dovette dileguarsi

verso il richiamo di un padre

in un cielo irraggiungibile

con le ali finte

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Tratta dal volume: "Scritture agricole e metropolitane"

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TREMULO SALUTO

 

Si trasformano le facce

e faticano a somigliarsi

coi ricordi

 

Il cuore dice

faccio il mio mestiere

e non so quanto

potrò durare

mentre gli amori muoiono

sulle scie

ormai lontane

degli ormoni

 

Lamentano i cimiteri

per la carne è facile

ma dateci il tempo

di smaltire le ossa

 

Si appendono le mani

alla finestra della vita

per l'ultimo tremulo saluto

 

Si riempiono i registri 

dei nuovi arrivati

e negli archivi pieni

scalzano le memorie

che nessuno più vuole

 

C'è già troppo dolore

per guardare avanti

e i nuovi nomi

già portano la croce

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Tratta dal volume: "Silenzi che hanno parlato al vento"

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PICCOLE ALI

 

Piccola vita

che crescevi dentro di me

poi d'un tratto

pezzo d'ingombro

che alimentavi le mie paure

 

Corda legata ad un cielo

opprimente, abbassato

che mi impediva quel salto nel vuoto

per farla finita

 

Un prezzo alto

di un piacere breve

figlio intruso

mi sbarazzai di te

e ti lasciai dai falchi

che mi imbrogliarono

facendo finta di cullare

la tua piccola morte

 

Ora mi servi piccolo fiore

a cui mancava l'ultimo sole

per sbocciare

e io ti lasciai in un luogo senza tempo

 

Non posso piangere sul tuo cimitero

che è dentro di me

e non vedrò mai

però sento le voci del tuo piccolo

scheletro

 

Vedo il fantasma del tuo piccolo volto

fermato a metà

 

Anima mia lo so che non merito pace

ma vorrei che il mio dolore ti giungesse lo stesso

 

In un luogo da designare

costruirò la tua piccola casa

per tenerti a riparo dai peccati del mondo

e mi trascinerò fino allo stremo

per venirti a trovare

per portarti i tuoi giochi rubati

 

Piccole ali non so se avete potuto volare

verso un cielo lontano

o siete cadute nel posto più brutto?

 

E' per questo dubbio

che non mi basta il dolore

e non c'è pena che io possa scontare

 

Non c'è volto che costruisco

che mi possa chiarire

come potresti essere adesso

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Tratta dal volume: "Parole fredde"

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CALENDARI

 

I venditori di ricotta

dettano centimetri

per misure di fianchi

nel cielo rovesciato

di allodole

attese da spiedi

e con piume corte

per corone di vanto

sulle ali di spari

verso bersagli

di conta veloce

in eventi meteora

-Cuori nati con emozioni

già vecchie

disertano volti

di pelle marmorea

su schiene date a progetti

a parole che vendono

a macelli di occhi

a pagine lustre

per sciogliere solitudini

roventi

con mani pensate

in estraneo possesso

Dopo

appendete pure

il calendario dei culi

al muro di esche

e come spago liberato

dal peso

si attorciglia il plagio

dei nervi

definitivo solo nel giorno

che muore

con un...ma......

nel sempre più arrapato

domani

condito di secca saliva

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Tratta dal volume: "Voci dall'inferno"

N.d.A.: linguaggio sperimentale-veloce

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IL MAGO FAGGIANO

 

Non ti sbilanciare

disse il mago Faggiano al mago Alveola

mentre si apprestava a far volare la ragazza

 

Mossa da fili invisibili

tra il rumore del silenzio

con un velo bianco e sottile

ruotò nel cielo come una colomba in amore

 

Volarono anche gli occhi e i desideri del pubblico

tra le forme e le movenze

 

Poi forse nello sbaglio di una luce

che ingannò una tenda

apparve il filo che legava le ali

e millle nasi come mirini puntarono l'errore

e dalle voci mescolate uscì fuori qualche minaccia

 

Il presentatore invitò al contegno

ma il vecchio col berretto a strisce gridò

...cialtrone ..hai smascherato la mia infanzia

 

Il mago ripulì lo sconforto

apparso in un sudore freddo

e con voce bassa risalì

 

Signori miei, la magìa è come l'amore

ha nella durata il suo difetto

e nel rischio il suo fascino

poi non è realtà ma solo un'emozione

che offusca gli occhi per far vedere il mondo

come non è

 

Il pubblico capì che la vera magìa era nelle parole

appena finite di ascoltare e si sciolse in un applauso

per quell'uomo che senza arrendersi sosteneva

la filosofia di far sognare ad occhi aperti

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Tratta dal volume: "Scritture agricole e metropolitane"

 

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FARFALLE MORTE

 

Nefasta figura

truccata d'incanto

per i miei occhi

traditi dall'anima

puttana

che al prezzo

somma il gioire

di vanità

e sfuggi come farfalla

di vita breve

che attira e confonde

sguardi su stupri

di fiori

e io

come bambino

ti inseguo e scompaio

seviziato dai sassi

del fiume

e tu all'altra sponda

azzeri una vita

riparti nel gioco

ma ricordati

c'è sempre

un falco in agguato

mangia il fiore

col ripieno che trova

e di ogni carne

non bada al colore

-Gioisco alla morte del bello

preferisco l'anima grigia

lontano da sbalzi di gioia

ormai per me porta

di sciacalli assassini

e per te amore bastardo

spero che arrivi prima il falco

che io al tumulto del fiume

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Tratta dal volume: "Voci dall'inferno"

N.d.A.: linguaggio sperimentale-veloce

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TORNANO LA SERA

 

Tornano la sera

nei loro alveari

che profumano

di follie addomesticate

 

Davanti al portone

gettano l'ultimo sguardo

ai lampioni che ridono nevrotici

 

Portano la mano alla tasca

in cerca di una pastiglia

per incantare il silenzio

stritolato dalle abitudini

 

Si aggiustano le mascelle

per le riluttanze di un bacio

 

Allenano le palpebre

per il vuoto degli occhi

a lasciare passare

una favola

tra i vapori di una cena

scontata

da digerire

stancamente

...nel letto

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Tratta dal volume: "Scritture agricole e metropolitane"

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ABBANDONO

 

Raccolse le parole

degli addii del cuore

appese le idee

al soffitto dell'unico cielo

 

Infierì nel ricordo

la donna

nello spoglio

dietro il sipario della notte

e il sangue gelò

sulle tegole della schiena

 

Mansueto 

il tempo si fece misurare

dai rimorsi

 

La solitudine

indicò la strada

per tornare

al punto 

dal quale non riuscì

mai a partire

 

Si accorciò il traguardo

verso la parola

...fine...

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Tratta dal volume: "Silenzi che hanno parlato al vento"

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PIOGGIA

 

Questa pioggia sottile

come il filo dell'esca

di pesci addestrati all'inganno

cade su vite a risveglio

su morti che chiudono trame

lasciando scorere sull'ultimo fiato

i titoli di coda

sullo schermo del tramonto

appeso alle macerie

degli anni passati

in punta di piedi

col solo rumore di idee

sempre intente a vegliare

scapestrati amori del cuore

 

Si bagnano i piedi

distraggono, attirano

le mire degli occhi

fusi col vuoto voluto

per ospitare i soli inquilini

le stanche illusioni aggiustate

e finite al cielo col fiato invettive

ora pianto di nuvole nere

che ravviva germogli

confonde chi esce per strada

e guarda in alto quest'olio di nervi

che riduce l'attrito

tra vento e sconforto

sperando che indenne

lasci filtrare

questo messaggio

positivo

.....di Dio...................

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Tratta dal volume: "Voci dall'inferno"

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L'AVVOCATO CAGLIAVONE

 

Con voce soave, suadente

l'avvocato Cagliavone

disse al sig. Cantone

in riguardo alla moglie

 

Ai complimenti forbiti

al cane,al guinzaglio

e che fermano al braccio

ci può essere pena che garantisco

ma alle allusioni

....ci devo pensare

mi devi mandare spesso la donna

e questi per fermare la gelosia

ottenere riscatto alle offese

fece del consiglio, un folle progetto

per la rivalsa

ma la commessa abituata a Varsavia

a guardare torri e orologi

a sognare palazzi

si lasciò andare e fu comploce, vittima

delle galanterie dell'avvocato maldestro

poi disse al marito

sei stato tu che mi hai offerto due vite

e mi hai lasciato la scelta

 

Se davvero mi ami

spendi pure tutti i tuoi averi

per la contesa con un'altro avvocato

 

L'uomo bruciò ogni cosa del patrimonio

per la bionda prosperosa

dagli occhi di ghiaccio

dal cuore distante

 

Finì per mendicare e ci riuscì

a guadagnare una corda

e vi legò la sua vita

ma stavolta senza contese

sotto il ponte.....di tutti....

--------------------------------------------

 

Tratta dal volume: "Voci dall'inferno"

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ATMOSFERE PERSE

 

Nella pignata

al bollito di maiale

la vecchietta aggiunse le rape

 

Piccole bolle

come da bocca di naufrago

che lotta per rimanere in vita

uscivano ai lati del coperchio

che di tanto in tanto si sollevava

come crosta di terra

spinta da un animale alla scadenza

del letargo

 

Ai bordi

simile a bava di lumaca sazia

una piccola schiuma

si allungava e si ritirava

intenta a voler disegnare una geografia

soddisfacente e lontana da ogni guerra

 

Tenuto alla distanza giusta

il fuoco come un'atleta che chiude

una carriera, partecipava al gioco

con distacco e di tanto in tanto

una fiammella confermava la presenza

del calore più intento ad allearsi

all'anima e non alla cottura

 

Vorticava nel silenzio la melodia di una fanciulla

e nell'aria le delizie del suo cuore

accarezzavano le orecchie del gatto

che si trovava a metà tra il paradiso dei profumi

e il nettare dell'anima che si scioglieva in voce

 

Soave dormiva il bambino nella culla

con la bocca aggiustava le mascelle rosa

rapite dai sogni dietro le scie di un seno

 

Come cornice che racchiude occhi di pace

le finestre facevano vedere i coriandoli di neve

che lenta scendeva a volersi scusare

dei passi nel disagio di forme di vita

attanagliate dalla fame

incantate dalla pace

assorbite dal silenzio

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Tratta dal volume: "Voci dall'inferno"

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CIVILTA'

 

Custodie ambulanti

di impazienze, di nevrosi

tagliano in fila fette di ventre

di metropoli

con cataste di loculi

per vivi consenzienti

fuori dal gioco di numerati destini

 

A disagio le periferie

tra fogne e finto benessere

incantate, irritate da giganti cartelli

pubblicitari

che inneggiano stili di vita

distante e perversa nella perfezione auspicata

...una fattoria schivata, graziata dal tempo

un verde prato che culla un ridente, argentato ruscello

un colibrì che veglia la pace

 

Tra tante vite avariate nella gola del destino

di una sola mi soffermo a parlare

c'è uno che da due settimane

dal mattino alla sera gira quartieri

per consumare benzina

gli mancano cento punti a un regalo

ha ancora due giorni per consumare due pieni

e non far scadere il concorso

per la vincita di un keet da golf e una valigia

per il sogno illustrato sul cartello

che fa da paesaggio al balcone

del suo pianterreno

tra le note dei rumori

che frustano i suoi globuli

senza colore

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Tratta dal volume: "Voci dall'inferno"

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NEL RIVEDERLA

 

Sul volto

il rimbalzo degli anni migliori

poggiati come raffinate collane

le rughe al bianco collo

di desideri di aggrappi

di bocche

scivolate socchiuse

in risvegli di drammi

 

Nel tempo

che aveva trastullato i pensieri

per addolcire l'anarchia

dei battiti che mi bucarono

il petto

nel rivederla

si svegliò l'animale ricordo

 

L'affetto trasportato dagli occhi

su oggetti che presero vita

bruciò il nome

ma imbalsamò la figura

 

Il tempo

sconfitto o corrotto

conservava la fiamma al dolore

la bellezza intatta

al tormento di un'anima

con mai pace raggiunta

 

Dio che mai

si era mostrato al richiamo

di pene

mi strappò l'ultimo appello

fare di due vite

per l'ultima volta una sola

o nel bilancio di mani

con sguardo alle tenebre

poggiare una a terra

una al cielo

 

Sordo

ci mise in un cerchio

ci assegnò due strade

con traguardo in preghiere

monete per la sua banca

per lievitare il suo nome

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Tratta dal volume: "Voci dall'inferno"

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