Ai confini del tempo Vento del Nord Mezzanotte d'inverno Leggende
Il campo in cima al mondo Gentili signori A occhi chiusi Non piangere
Sogno astratto Piccole cose Ricordo Tanto tempo fa
Il libro di poesie Sogno Effimero Dove?
Vento d'autunno Le sere dell'Usignuolo Dovunque La vera vita
La landa del tempo La coppia Testamento di poeta


Al CONFINI DEL TEMPO

Non è solo illusione, utopistico sogno:
forse esiste davvero quella bolla iridata
dove tutto è sospeso in colori sereni,
senza fine o principio in un soffice niente;
forse in questo non luogo ai confini del tempo
ti conobbi già prima d'imboccare la via
dell'amara esistenza ora avviata al tramonto.
Ma perché ho valicato la barriera del sogno
rinnegando l'eterea realtà immateriale?
Anche se tutto — quanto poteva essere eterno —
m'è svanito alle spalle, so che mi riconosci:
ed allora, ti prego, dammi ancora la mano
e riportami indietro ai confini del tempo;
poi — chissà! — troveremo il passaggio alla strada
che si perde nel nulla e regala l’oblio!


 

VENTO DEL NORD

Se il vento scomponendomi i capelli
giunge dal Nord col suo messaggio muto,
svaniscono i sentori conosciuti
dell'aria cittadina quasi stanca,
e svolano, disperse e inafferrabili,
memorie e sensazioni ricordate.
Ricerco con ansiosa irrequietezza
l'instabile messaggio vagabondo
tra le braccia del vento, troppo fredde
per far sentire la dolcezza triste
che può cullare nostalgia e rimpianti.

Vento del Nord, profumato di laghi
e di resine di montagne eccelse,
freddo vento delle leggende antiche
che ancora danno un senso dì sgomento,
giungi — gelido brivido — da lande
desolate, da ghiacci eterni, bianchi
paesaggi lunari tormentati:
in quella quiete immobile di sonno
non esiste l'amore, non c'è vita,
eppure il fondo fascino solenne
attrae con la vertigine del niente
annidato in abissi senza fine.

E la tristezza trova lì lo specchio
per potersi guardare, illividita
dal gelo che dall'anima riaffiora
chiamata dalla voce aspra del vento.

Vento del Nord, che frughi anche i pensieri,
e, irrigiditi in un guscio di ghiaccio,
li appendi ai rami d'aria dondolanti
sulle steppe dell'anima deserta,
trovi sconforto uguale al tuo squallore.


 

MEZZANOTTE D'INVERNO

 

C'è silenzio d'intorno
e la strada deserta
s'allontana nel buio
verso i campi gelati:
un antico silenzio
senza suoni e motori,
senza i lievi fruscii
che sprigiona la vita,
in quest'aria ovattata
ch'è preludio di neve.
Poi, al di là dei quartieri
cittadini, s'avanza
velocissimo un treno,
perforando la notte
col suo acuto richiamo,
e si perde in distanza
oltre il buio orizzonte.
Ora sembra più fonda
questa calma notturna:
mezzanotte d'inverno,
solitaria stanchezza
di pensieri confusi,
nell'insonne speranza
del mattino lontano.


 

LEGGENDE

Colorate leggende dalle origini ignote
affiorate da abissi di millenni passati
ripropongono il fascino di fantasie antiche
ricamando l'incanto della viva natura:
favolose leggende tra storia e mito!

Giovinezza lontana mai dimenticata,
una breve malia di speranze e di sogni,
illusione perduta prima che s'avverasse
e smarrita al contatto con la vita reale:
dolce-amara leggenda allacciata al passato!


 

IL CAMPO IN CIMA AL MONDO

Un campo su un immenso
pianoro, e tutt'intorno
il cielo a non finire,
un campo in cima al mondo
battuto da ogni vento;
in fondo, l'orizzonte
arcuato della terra
confina con le nubi.
In mezzo all'erba alta
che s'agita impazzita
in mano al maestrale,
c'è solo una casetta,
minuscolo rifugio
sperduto nella landa.
Diritta contro il vento
scrutando l'orizzonte,
immobile una donna
anticipa il cammino
di chi deve tornare,
l'incontra col pensiero
che supplica in silenzio
e sa di disperare,
ma attende ancora e sempre:
la statua del dolore
nel campo in cima al mondo.


GENTILI SIGNORI...

Ma voi, Signori, che cosa volete?
Scegliete di rileggere oggigiorno
le dolci poesie degli antenati,
sonetti o versi con rime baciate,
parole alate, concetti profondi
ma logori per il tempo attuale?
Il mondo di oggi ci offre solamente
ingegni freddi appesi a dei capestri
di logica, nascosti sentimenti
oscuri per linguaggio d'ermetismo,
nelle anime protese a quei silenzi
che occultano le voci di altre vite:
poemi in prosa come manifesti
di questa società arida e vuota
in cui ha sempre torto ogni perdente.
Chissà se affioreranno alle coscienze
valori nuovi, spiriti genuini
sommersi ancora nel confuso intrico
del buio sottobosco putrefatto?
Ma forse questo è vano desiderio
d'un pazzo ragionante o d'un poeta.


 

A OCCHI CHIUSI

lo chiudo gli occhi
per non vedere il sole
velato dalla nebbia
nel silenzioso autunno,
per non avere offesa
dall'arido cemento
al posto dei giardini,
per non indovinare
in fondo agli occhi altrui
il bugiardo sorriso.

Ma pure ad occhi chiusi
non potrò mai ignorare
questa malinconia
che m'avvolge e mi preme,
viscida come serpe.


 

NON PIANGERE

Non piangere

per il sogno stracciato:
i frantumi dell'illusione
sono più colorati
delle gocce del niente.


 

SOGNO ASTRATTO

Colori dentro un vortice
di circoli che affondano,
un turbine concentrico
in giri di vertigine,
e suoni, volti, immagini,
ricordi che affiorano,
si mischiano e rincorrono
confusi ed improbabili;
pensieri che ritornano
in mente ma poi sfuggono
nel vento d'incantesimo:
delirio che dà i brividi
nel sogno ebbro e nostalgico.


PICCOLE COSE

Atomi d'aria,
pulviscolo nel sole,
piccolo scambio
tra la terra e il cielo,
senza suono e colore
né profumo:
una vita minuscola
dovunque,
umili cose

che nessuno canta.
Ma anche senza poeti
sulla terra
sempre vivrà
l'eterna poesia,
per le più grandi
e le piccole cose.


 

RICORDO

Se resistenza mi sembra
una giornata di pioggia,
grigia cortina che vela
gli occhi ed opprime il cuore,
socchiudo gli occhi e rammento:
un pomeriggio d'agosto
ormai lontano nel tempo,
l'afosa natura che pare
nel fondo silenzio più viva,
quasi ubriaca di sole
e profumata di caldo.
Là, nell'intreccio di siepi,
ricamo di ombra ai miei piedi,
palpita — verde tra il verde,
creatura d'estate — preziosa
e trepida lucertolina.

Anch'io avrei voluto
essere là nell'intrico
a bere quell'aria inebriante
densa di troppi profumi
ignoti, pesanti di sonno.

Ma... sono di altra natura!


 

TANTO TEMPO FA

Tanto tempo fa
quando nel mondo
vivevano ideali,
quando nei cuori
fiorivano illusioni
e in primavera
rinasceva la gioia
per tutti ogni anno,
tanto tempo fa
quando il futuro
era speranza,
quando l'amore
non era solo un nome,
fiduciosa credevo
ancora

spensierata ridevo
di tutte le paure:
tanto tempo fa.

Tanto tempo fa
mi piaceva la vita
e talvolta sognavo...

Ora il tempo è passato!


 

IL LIBRO DI POESIE

Oggi ho ripreso tra le mani un libro
di poesie: veniva di lontano
regalato da una persona amica
che non c'è più. Dedica e data
m'han fatto ritornare alla memoria
quel tempo ormai caduto nell'abisso
dietro le spalle, senza più ritorno:
un carosello amaro di ricordi
e di rimpianti, nel pensiero triste
della vita passata.

Poesie regalate con affetto,
accettate con gioia, e tante volte
rilette, accarezzate con lo sguardo:
erano rose, oggi solo le spine
della nostalgia graffiano ancora.


 

SOGNO

 

M incamminai
per una strada bianca
polverosa e accecante
bordata dagli stanchi
convolvoli assetati
e dalle siepi
di folto biancospino.
Non so dove
mi portava la strada:
dolce malinconia
mi accompagnava.

………………………………….

In una via diversa
m'inoltrai

sotto una luna gelida
e nemica

che segnava d'argento
il mio cammino;
le ombre nere
della notte intorno
sembravano più dense
per il contrasto
che ne derivava.
Il destino era in fondo
al grande buio.
……………………………………

E' stato un sogno
o il presentimento
di una vita che ancora
ho da scoprire,
o forse dall'inconscio
più profondo
riaffiorano i ricordi
di altre vite?
Effimero


 

EFFIMERO

Effimero

è il sorriso se guardo
questa pioggia insistente
sopra i vetri
come lacrime sorte
da ricordi improvvisi.

Effimero

come il sole di novembre
quando scansa le nebbie,
il profumo di un fiore
dalla breve esistenza,
il creato selvaggio
nelle mani dell'uomo.

Effimero

è l'amore che giuri
infinito ed eterno,
che la vita promette,
il pensiero che cerca
impossibili sogni.

Effimero

anche tu come me
dentro il magico alone
che ci unisce
ma fuggevole
come ogni cosa
che prosegue il cammino:
ed è arduo l'andare!


 

DOVE?

Da dove vengo?
E dove andrò
oltre i confini
costruiti dal tempo?
Per gli ignoti sentieri
che solcano il mondo,
attraverso le immense
vie d'aria e di luce,
dagli oscuri abissi
d'inesplorato silenzio,
domande concentriche;
arrivano ansiose
le risposte sfrangiate
turbinando sfuggenti
si fanno intuire
per dissolversi a un tratto
nell'incerto pensiero
della mente che oscilla

nel dubbio continuo.

Sono venuta
non so da dove
attraversando
ignote strade,
le stesse — forse —
che troverò al di là del Confine.


VENTO D'AUTUNNO

 

Mi piace il vento
di primo autunno,
folate lente
fresche e corpose
su pelle calda,
dita avvolgenti
drappi di seta
attorno al corpo.
Arriva forse
da lontananze
incommensurabili:
che cosa ha visto
e cosa porta
tra le sue broccia?
Braccia tenaci
pur se impalpabili,
tanto struggenti
e carezzevoli
come un abbraccio
di addio per sempre.


LE SERE DELL'USIGNUOLO

Nel languore dell'ultimo caldo,
nel profumo più intenso dei fiori,
nel silenzio improvviso di prati
e giardini con la prima ombra,
sto affacciata in attesa del canto
che s'innalza ogni sera per me:
usignuolo di sere lontane
tra le fronde di rami fioriti,
nostalgia dilagante nell'aria
che si copre pian piano di buio.

Per un attimo di questo incanto
scorderò tutto il giorno passato!


 

DOVUNQUE

Dovunque io sia,
e in ogni tempo,
fino a quando la mente
avrà memoria,
pur accentuando solo
vaghe reminiscenze,
e quand'anche il tempo
perda significato
e ormai non sia altro
che rassegnazione...
... allora e sempre
esisteranno in me
la tua immagine nota
e la triste dolcezza
del tuo ricordo vivo,
nella mia attesa
di divenire anch'io,
solamente un ricordo.


 

LA VERA VITA

Se è verità che l'anima
non muore mai,
che sopravvive al corpo
e avrà esistenza
in quella dimensione
ancora ignota
cui ognuno aspira
con fiducia e speranza
cercando di capire
con intimo tormento…
allora non è reale
la nostra vita,
è solo una prigione
tutta materia,

che rinchiude ed opprime
la vera essenza
di un creato divino,
liberato soltanto
alla fine del corpo.

Non devo amare troppo
questa prigione
che trattiene il mio sogno
rivolto ai cieli
che non hanno confini.


 

LA LANDA DEL TEMPO

Non sembra una strada,
è una landa

immutabile e immobile
di fronte all'immensità ignota
del mare:

la landa del tempo
passato e presente, che va...
ma pare una stasi infinita.

E invece ci porta al futuro
facendoci poi scivolare,
lentamente
nel mare dell'eternità.


 

LA COPPIA

Sul bianco del cuscino
giace il tuo viso bruno,
ombra nella penombra
della stanza tranquilla.
Gli occhi a tratti brillanti
per frammenti di luce
sovrastano le valli
buie delle tue guance;
poi s'accende il sorriso,
un morso luminoso
nell'oscuro silenzio,
e la voce ricama
le parole che sempre
mi è piaciuto ascoltare.
E restiamo vicini
nella vaga penombra
a vivere e a sognare.


 

TESTAMENTO DI POETA

Sentirai la mia voce anche quando
non sarò più qui in questa terra
capirai il mio pensiero leggendo
quanto scrissi ed immaginai,
le parole recenti e lontane,
colorate farfalle tra i vetri
di una sterile e morta raccolta.
Può restare un ricordo leggero
del passaggio che fu la mia vita,
senza lacrime o vani rimpianti
soffocati fra i crisantemi:
ma soltanto ridenti memorie
immerse nel verde dei prati
e degli alberi di piena estate.

Troverai, qui, tutti i miei scritti
che io lascio quale testamento
e questo ultimo addio sereno
è la parte più viva di me.


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