VISIONI
Zavorrate
da pensieri lucidi di vernice
Sagome
da luna-park
Bersagli
cadenti… i miei sogni
Le
unghie… delle tue speranze
Le
dita… delle mie illusioni
Le
mani… dell’indifferenza
Le
braccia… della forza incompiuta
Ergersi
verso l’alto e chiamar Dio
Per
una nuova sceneggiatura
Le
grida… le ultime bestemmie
Quelle
di un cuore a chiazze rosse
Spiaccicato
sulle mura della stanza.
Brandelli
d’anima i superstiti,
gli
ultimi ospiti sgraditi
di
terre profane,
i
pensieri come dita che graffiano
la
lavagna della vita,
si
percuote la vela del desiderio
in
un ritmo funebre
d’alta
scuola militare,
sanguina
la memoria
nel
dipingere ricordi
andati
così come treni,
l’agonia
sferza l’aria
trapassa
con urla
il
delirio dell’ultimo cammino,
così
come preghiera cantata
per
l’assassinio dell’ultimo Dio
scelto
dalla umana vanità.
Le
trombe s’alzano ad arco
annunciano
l’ospite indiscreto
“Lodata
la bianca maschera”
“Lodata
la falce per la sera”
gli
angeli in volo sputano fuoco
strazi
di viscere colmano le strade
mansueta
la carità chiude gli occhi
sul
vecchio mondo e la terra
inaridita
ruba spazio
ai
semi del veleno quotidiano
in
un miracolo di fede nella vita
un
petalo governato da un vento gelido
è
un sorriso per gli occhi dei sopravvissuti,
al
macero le vecchie carcasse
pronte
per concimare le vecchie terre
per i nuovi inquilini del mondo.
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