RemilIn ricordo di Renato Milleri in arte Remil

 

Ciao REMIL,

grazie per le Grandi Emozioni che ci hai regalato!!!

01.06.1947 - 25.02.2004


In questa pagina ho voluto raccogliere testimonianze e pensieri di tutti coloro che hanno conosciuto Remil, un'Amico sincero ed un Grande Poeta che ci ha lasciati, ma che vivrà per sempre nei nostri cuori.

Se anche voi volete lasciare un vostro pensiero, scrivete a interactiveteam@tiscalinet.it , verrà pubblicato al più presto.

Renato Volti


 

L'ULTIMA LETTERA
UNA POESIA INEDITA DI REMIL

L'ultima lettera
è sempre la più difficile
da scrivere.
Non viene dal cuore
né dalla ragione.
C'è un foglio bianco
ed un nome appena accennato
e la tua penna
che tremole mani
appena reggono.
I tuoi occhi cercano
motivi e ragioni nell'assenza
del significato delle cose.
E' una voce che prende origine
dal tuo stomaco,
fisicamente,
come una parte di te
lancinante e dolorosa.
Potresti toccarla fino
a percepire l'essenza fisica
dei tormenti del pensiero.
La penna cade
sul foglio bianco.
mentre in una sola parola
l'ultima lettera della tua vita,
la più breve,
è stata scritta.
                                   Remil


 

Intervento di Sandra Cervone

alla

presentazione

del libro:

«La nostra città violenta» di Renato Milleri (Remil)

 

E' sicuramente un onore per me stasera poter stare qui a parlare di Remil. Ringrazio innanzitutto la signora Mara, il sindaco, il direttore del museo e gli amici Reno e Marco per aver organizzato una serata dedicata a Renato e proprio nel giorno del compleanno. Commozione e tristezza si tramutano in speranza, speranza di riuscire a parlare di lui come lui merita, come merita la sua opera poetica.

Va fatta una premessa: purtroppo non ho conosciuto Remil di persona. Abbiamo fatto parte di una stessa associazione e collaborato entrambi alla realizzazione di una raccolta di poesie per la pace nel 2002, ma direttamente non abbiamo mai avuto modo di parlare, confrontarci, scambiarci idee e sensazioni.

Ecco perché non vi parlerò dell'uomo e neppure del poeta. Vi parlerò invece della poesia. Delle sue composizioni poetiche come amava dire… Delle emozioni profonde che provocano nel lettore, in chi si lascia conquistare da questi veri e propri inni all'amore. Alla vita. La vita nonostante tutto.

L'Amore con la A maiuscola è il filo conduttore dell'opera poetica di REMIL.

L'amore che è innanzitutto dono (di se stesso, di lealtà estrema, di energia positiva, di tempo, di intelligente scambio) ma anche rifugio e protezione (dalla violenza della "città", del mondo che sa essere d'estrema bellezza e di feroce crudezza)..

L'amore per l'amata ma anche per l'umanità in genere, per chi accetta di confrontarsi, di specchiarsi nell'opera di questo straordinario autore.

L'amore gioia e l'amore tormento. L’amore comunione e l’amore solidarietà. L'amore perdono e l'amore protesta per le ingiustizie e le brutture. L'amore pacatamente urlato e dolorosamente perduto.  L’amore per le persone ma anche per le situazioni; quello che genera impegno fattivo –concreto o intellettuale che sia-.

L’amore trasparenza, dove non c’è ricatto ma verità.

“C’è un treno in arrivo e ancora tanto amore che attende”

Ecco, l’amore che sa attendere, che sa abbeverarsi, rifocillarsi alla fonte pura degli sguardi, che tutto crede, sopporta, accetta, difende, respira…

Quell’amore quasi biblico: come nel “Cantico dei Cantici” agli amanti di cui parla Renato basta davvero poco per essere felici: “una pagina scritta e un po’ di frutta secca”!

Quell'amore che, una volta provato, rimane eterno, indistruttibile; prende corpo nelle stelle, prende voce nella poesia.

"Quando tornerai a vedere il posto dell'amore e sentirai ancora la mia voce cantare -scrive Remil - vorrà dire che tutto è rimasto come prima".

L'eternità dell'amore! L'amore essenza e compiutezza. L'amore che è la poesia stessa, il canto sensibile del poeta che trascende la sua stessa esperienza terrena e ce lo restituisce intatto e vero anche ora che non c'è più.

Lo stiamo vedendo stasera. REmil non ci ha lasciati: vive nel suo canto d'amore che, nella poesia, diventa universale e gli regala quella meritata eternità.

L'amore è fatto anche di tristezza, di delusioni e illusioni, di dolore, ma "quell'amaro nella gola" che provoca, quella sensazione di momentanea impotenza che si prova alla fine di un rapporto forte e vitale, non è mai disperazione.

"Quando l'amore se ne va -recita una poesia- ci si alza in piedi e ci si toglie il cappello!"

Certo si piange, ci si interroga, si resta nel più eloquente dei silenzi...ma poi sopraggiungono i ricordi e si riprende a vivere e ci si accorge che le lacrime versate sono diventate luminose stelle e che di notte "gabbiani di idee vengono a trovare quei resti degli amori che muoiono".

La Natura, cornice e teatro della nostra vita e del nostro sogno, corre sempre in nostro aiuto con quella luna che acceca, quel vento che ci riporta alla mente musiche e nenie dimenticate. La musica del tempo che passa, della nostalgia, del passato idealizzato, del tormento, del futuro sperato.

Non c'è posto per la disperazione. Perfino una città violenta rimane “nostra”, meritevole cioè di rinnovata considerazione, specchio di un’appartenenza, di un legame comunque di sangue.

Non c’è posto per la disperazione. A meno che a morire non sia il sole, l'amore appunto, trascinandosi dietro il buio totale.

Ma il sole non muore, l'amore non muore. E chi canta l'amore -come Remil- non può morire. Stasera lo abbiamo dimostrato! Grazie Renato! Grazie a tutti voi!

Sandra Cervone


che dire di lui?

 Io non lo conoscevo moltissimo ma dal dialogo che abbiamo avuto e dalle sue confidenze è  emerso un uomo che sapeva cogliere le emozioni che la vita e la natura ci offrono,  che comunicava con generosità (accolse subito anche me nel suo sito) ed entusiasmo la sua passione per le espressioni d'arte.

La mia città, Verona, gli ricordava un momento importante della sua vita. Io ero agli inizi riguardo le pubblicazioni di mie poesie e vedevo in Remil un veterano, un esperto che suscitava la mia ammirazione anche perchè stava scrivendo un libro a quattro mani in inglese, se ben ricordo.

Non ho avuto la fortuna di conoscerlo di persona e sono solo riuscita a parlare con sua moglie l'ultima volta che ho avuto un contatto con loro. Perderlo così, improvvisamente, è stato come trovarsi di colpo al buio ,ci si sente tagliati fuori dalla possibilità di dialogo... poi si cerca la luce e la luce si ritrova... nelle sue poesie e nella stessa voglia di esprimersi scrivendo... o fotografando o... dipingendo...è qualcosa che sembra non avere fine, nemmeno dopo di noi...forse è un nostro tentativo di ...fermare la nostra esistenza, legarla al mondo che ci ha visti nascere, crescere e infine morire...e quindi vivere ancora.

Marisa Cordioli


 

 

Da Reno Bromuro a Remil

SOLO UN ANNO FA

 

Solo un anno fa,

in questo giorno di primavera

si conversava sulla bellezza dell’arte

che l’ha immortalata in varie

sembianze: fanciulle vestiti di fiori,

cui s’inchina anche bacco;

pareti di maioliche a giardino…

Ridesti, lo ricordo bene,

parlasti di Vivaldi e piangesti

ché la tua città era cambiata.

 

Tu figlio dei Gemelli, alla ricerca

continua dell’altro te stesso,

mi prendevi in giro perch’io

cancerino illuso spero di vedere

veramente un giorno vicino

gli uomini camminare mano nella mano...

 

Solo un anno fa di questo si parlava

oggi di che parli con gli angeli?

Ricordi forse il vagheggiar mio?

Solo un anno fa…

tu mi ascolti ma non rispondi

vorrei tanto, ma proprio tanto

riudire il canto del tuo riso.

 

Era primavera, un anno fa.

Oggi il cielo è carico di radionuclidi

i fiori sono quasi morti ed io

solo con l’eterna solitudine

che m’accompagnerà fino alla fine.

 


 

DA GLORIA (ANATHEA)

                        A REMIL

Se avessi due lacrime,

le dedicherei a te,

mio antico compagno di parole,

gentile e prezioso.

Ma sono arida, arida, arida...

E vorrei un temporale sul viso

a bagnarti del mio pianto.

 

Se avessi un miracolo,

lo dedicherei agli occhi,

per abbracciare le tue membra

e promettere un poetico ritorno.

Ma oggi è triste, triste, triste...

E posso solo donarti una certezza,

un alito di vento a ricordarci.


 

DA FRANCO SANTAMARIA (A REMIL)

 

A radice divelta
da furioso vento beffardo,
artigli blasfemi su amore che non vuol
morire,
in piatta sonorità si svena e crolla,
testimone di ali libere, albero.

Ma resta il seme nella terra
a nascere,
sfida all'oblio.


 

DA CORRADO

 

Da Corrado

un piccolo omaggio al suo amico

quel che mi sgorga dal cuore

leggendo quel che scrive.

in fondo non è niente è

la vita soltanto

un'onda che va

un'onda che viene

una lacrima al vento

e il gran tormento

che trova la sua

pace il suo sonno.

ciao amico di storie fantastiche

tu resterai in noi sempre.

con commozione corrado


 

DONATELLA PER REMIL

 

Sono smarrita
nell'ulivo
della tua passione,
mi vesto di ruvido lino
e urlo al carcere
della sofferenza.
Parlami d'arte
mio Pastore,
io sono il gregge
esule, privo
di belati astrali.


 

DA LUCIANO SOMMA

Spero, con tutto il cuore, che REMIL possa vivere ancora per tanti anni, ma comunque vadano le cose i grandi poeti possono anche passare a miglior vita ma le loro opere, se sono veramente
grandi , non vedranno mai fine!


 

DA MARIO TERRANOVA


Io non so
Quanto soffra il cuore
Senza parole
Da regalare.

Ma dentro a te
Amico mio
Sento un sorriso,
Confuso al dolore;
Dipinto di sogni
Più veri e più belli dei nostri
intingati nella cartapesta.

Ti vorrei rimandare un sorriso più dolce
Di quello spensierato, sgorgato infelice
Che tu mi hai portato.
Il mio trema sull’insicurezza
di non risentirti.

In bocca al lupo Remil.


 

CIAO RENA’

DA SAL MESSINA

 

Con le parole più sentite

che l'intimo Tuo rinnova senza posa

ricamaci l'accesi poesie

le mille verità dell'omo

Canta amico mio canta

Ora della tua storia

ho fatto mio ogni puntino

le virgole esitanti

le sinfonie più vere

o del romano l'esclamazioni

Canta ancora amico caro ancora

stuzzica er cor mio

tu che m'hai insegnato l'amicizie

Renà, ce sei o ce fai

Renà...evvabbè...se vedemo.


 

DA SANDRA CERVONE 

SE MUORE UN POETA (A REMIL)

 

Se muore un poeta

singhiozzano le stelle sue amiche

e la luna si fa scontrosa

e pallida

Per questo non morirà mai

la sua Poesia

e la sua eco risuonerà

come meteora

negli abissi.


 

POESIA PER REMIL

Non ho visto mai un sogno racchiuso, ma

parole stroncate, appese che
gemono ancora gerani
 
Non ho guardato il tempo
quando immalinconiva il  tuo cuore, ma
scarne sillabe dilatarsi di neve
 
Neve soffusa che discende e si sgretola
strofe narranti ingabbiate........
La morte spezzava la tua neve
ora si è posata nelle nostre lingue.
 
Dario Durante
 

A cuore aperto 

"dedicata al caro Remil con tutto il mio amore"
 
Tu poeta dal cuore generoso,
pian piano ti spegni.
Come un vento impetuoso
che ha finito il suo percorso
e smorza nel tempo
il suo impeto.
Non ti ho conosciuto mai
se non attraverso le tue poesie,
ma sarebbe più giusto dire
ti ho sempre conosciuto,
e ritrovato in esse
Tu Remil sei il mio cuore
che parla, la mia anima che sussurra,
il mio sorriso gioioso nel ritrovarmi
in te.
Sapevi quando hai deciso
il tuo percorso, che saresti
stato un angelo senz'ali,
per far si che gli uomini
non si spaventassero alla
tua visione.
Ma nel tuo cuore ora più
che mai quelle ali si aprono
a sollevare il mondo intero
dalla sua sofferenza,
questo fanno i poeti....
non lo sapevi?
Noi non muoriamo mai,
esistiamo sempre Remil
attraverso le vite,
prendono forma
le nostre parole,
e un magico Universo
si schiude alla visione
Umana.
Noi pionieri di un nuovo
mondo fatto di sogni
realizzati,
siamo benedetti da Dio,
e tu caro Remil,
hai creato un pezzo
di quel mondo a venire.
Sorrido,
perchè vedo al di là
della nostra umanità,
un angelo che ha fatto
felice il cuore di Dio.
Ti sarò vicina nel tuo
meraviglioso percorso
la mia mano ti condurrà
dove tu hai scelto di andare.
Ancora una volta
poeta, potrai
scrivere le tue meravigliose
poesie, ed io le accoglierò
nel mio cuore affinchè
si realizzino.
Dio ti benedica caro Remil
e ti avvolga nella sua meravigliosa
Luce affinchè tu esista per sempre.
 
In amore e luce
Miky

MI AVEVI DETTO
                
     A Remil

Mi avevi detto, non ti rattristare
che quando te n'andrai farò di tutto
perché si ricordino di te dell’amore
sviscerato per «Nostra Signora Poesia»
t’ho creduto, ho resistito per starti vicino,
Ma tu, bugiardo, bugiardo, bugiardo!
Sei andato via prima, non mi hai atteso,
hai smesso di soffrire le pene dell’Inferno
e ci hai lasciato un’arte che rimarrà
in eterno, finché tutti noi vivremo, per
ricordare il tuo altruismo sfrenato,
il tuo amore incondizionato, saldo
puro e verace nell’Arte di cui viviamo.

Oggi 25 febbraio hai atteso il sole
ti sei preso il suo bacio e in quel bacio
ci hai stretto la mano e ti sei appropriato
dei calzari di Mercurio per avviarti
e intercedere verso Nostro Signore
di fare uno sconto ai peccati nostri.


                                        
Reno Bromuro


 

La notizia della sua scomparsa, sebbene temuta da mesi, in quanto Remil era da molto tempo che lottava contro il suo male, mi ha comunque lasciato senza fiato, come un pugno nello stomaco. Remil, è stato prima di tutto un'Amico, e poi il Grande Poeta che noi tutti abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare, ed è così che voglio ricordarlo. Non ci siamo mai incontrati fisicamente, eppure ha lasciato in me un grande vuoto ed un grande rammarico, quello di non essere riuscito a valorizzare pienamente la sua Poesia. Lui, che fu uno dei primi a darmi fiducia, a credere nelle mie potenzialità, affidandomi le sue Opere. Opere con cui aveva un rapporto contrastante, conflittuale di amore e odio, le amava, come si possono amare dei figli, ma allo stesso tempo questo suo amore verso di esse, non gli impediva di vederne limiti e difetti, era, infatti, il peggior critico di se stesso. Questo ad essere sinceri mi ha molto colpito, in quanto non mi è capitato spesso di conoscere Poeti in grado di vedere e di confessare i propri limiti, forse è proprio per questo motivo che ho iniziato a volergli bene e più imparavo a conoscerlo, attraverso le sue Poesie, le sue mail e qualche telefonata, e più capivo quanto fossimo simili sotto molti aspetti. Entrambi persone schive e riservate, che mal sopportano i clamori delle gente, o il sentirsi al centro dell'attenzione. Che difficilmente si lasciano andare a confidenze, tenendo per se tutto il dolore che hanno dentro, quasi avessero paura che parlandone il loro male interiore potesse porre radici anche in chi ascolta.

Remil, uomo dotato di una sensibilità estrema, al punto di diventare a volte dolorosa, in quanto capace di fare proprio il dolore degli altri. Un uomo che ha saputo sfidare se stesso, le sue paure, oltrepassando i propri limiti. Un Poeta che nelle sue Poesie è riuscito a raffigurare l'uomo nella sua più intima e vera essenza, mettendone a nudo debolezze e virtù. Egli, scriveva per se stesso, e chi legge le sue Opere, se ha la giusta sensibilità, si rende subito conto, che sta ascoltando la voce solitaria di un Poeta che aveva l'impellente necessità di tirar fuori lo straziante dolore dell'anima.

Remil, seppur questo senso di vuoto ancora mi affligga, so che tu non ci hai lasciati completamente, perché una parte di te rivive in ogni tua Poesia, in ogni tuo singolo verso, in essi è racchiusa la tua vera essenza, quindi quale modo migliore per ricordare questo nostro caro amico, queesto grande Poeta, se non attraverso le sue Poesie, in cui è racchiusa la sua vera essenza, quella stessa essenza che non morirà mai, come il suo ricordo che resterà per sempre vivo nei nostri cuori.

Renato Volti


 
A Renato
 
Nella mia
ora risplende
al petto
l'anima Tua
 
 
Renato ha saputo cogliere, leggere nei miei brevi scritti,(poesie), il dolore, l'altruismo, le parole d'amore
che molto spesso coglievo dalla realtà. Lui, Poeta dell'intimo, come amo definirlo, era, come me, tutto questo.
I Suoi pensieri hanno toccato tutte le realtà. Poesie ricche di umanità, quella più profonda e vera o quella
quotidiana che consegnava con eleganza, con amicizia senza riserve. Tramite diverse telefonate lo sentivo
sofferente, qualcosa non mi convinceva. Alle mie domande sulla Sua salute mi rassicurava: "tranquillo Sal, non c'è da preoccuparsi". Nonostante queste conferme, non ero tranquillo. Mi ha voluto presso il Suo sito:
www.guttacavat.com inserendovi alcuni miei dipinti, fotografie, poesie. Un invito che mi ha onorato. Entrambi amanti dell'arte tutta, nei mie confronti aveva una stima tutta particolare. Forse perché autodidatta o forse perché la mia costanza nel fare arte mi veniva premiata. Lui si compiaceva. Lo sentivo a pochi passi da me. I Suoi apprezzamenti, oltre a me, erano rivolti a tutti. E' sempre stato generoso...
La Sua Poesia è una conferma.

Salvatore Messina


- Passaggi -

Se lo sapessi ti direi: siamo a casa -

ma non conosco il nome di questo bianco

sospeso nell'azzurro.

Prima d'uscire, dovrò entrare

e ancora non l'ho fatto -

per ora resto qua, in sospensivo trasparire,

a soffiare il mio tempo contrario

e schiariranno, poi, le ombre nell'intimità,

comunicando con la bellezza.

 

Nadine(a Remil)


Se volete leggere le sue opere cliccate Qui, se volete visitare il suo sito, l'indirizzo é: www.guttacavat.com