Raymond Daniel Manzarek, nato il 12 febbraio 1939 a Chicago, Illinois, da Ray sir. e Helen ("...genitori meravigliosi, mio padre non voleva che vivessi con Dorothy perchè giapponese e non voleva che suonassi in un gruppo; morì nel 1986 e se ne andò pensando che i Doors fossero stati i più grandi, adorando Dorothy e il suo nipotino Pablo..."), ha 2 fratelli, Jim e Rick, è sposato con Dorothy Fujikawa dal 24 dicembre 1968 e ha un figlio, Pablo appunto. Ray conobbe Jim Morrison al corso di cinema della U.C.L.A. (corso di cui faceva parte anche Francis Ford Coppola). Rimase subito colpito dalla personalità dell'amico e, appena saputo della volontà di Jim di voler mettere in piedi un gruppo, lasciò di sana pianta quello con cui aveva suonato fino ad allora, gli Rick & The Ravens (messo in piedi con i fratelli, lui cantava col nome di Screamin' Ray Daniels). Ray conobbe la musica all'età di 10 anni, quando i suoi genitori (abitava ancora a Chicago, si trasferì a L.A. solo 10 anni dopo) lo "costrinsero" a imparare a suonare il pianoforte. Lui stranamente per i primi 4 anni lo ha odiato, non essendo ancora completamente capace; la scintilla in lui si accese intorno ai 15 anni, quando ascoltò per la prima volta un brano di hoochie-coochie (blues tipico di Chicago, quello di John Lee Hooker e Muddy Waters per capirci...) alla radio. Il suo modo di suonare cambiò, cominciò ad emulare i grandi del blues di Chicago. Quando poi comprò un organetto elettrico, il mitico Vox Continental, il suo amore per la musica fece un balzo enorme nella sua vita, la passione si faceva sentire giorno dopo giorno, sempre più. A ventun'anni, come detto, si trasferì a Los Angeles, dove mise in piedi un gruppo di soul-blues. Tra lui e Morrison c'è sempre stata una grande intesa, forse perché si conoscevano da più tempo che col resto della band.

Indubbiamente era il più talentuoso dei componenti del gruppo, in numerose canzoni compiva assoli straordinari, in pianoforte, organo elettrico, clavinova o honky tonk. Canzoni come When the music's over, Riders on the storm, ma anche Light my fire o The End erano molto improvvisate sul momento, senza uno spartito ben preciso: la traccia era quella e lui ci suonava su, nel miglior modo possibile, e sappiamo tutti di che qualità erano i pezzi sopraelencati. Nei primi tre album, il suono dei Doors era molto semplice: organo, chitarra batteria e basso (più la voce...); l'unico problema era che i Doors non avevano un bassista, cosa alquanto problematica per uno strumento che deve dare il tempo alla musica.

Il problema fu risolto proprio da Ray: con la mano destra suonava l'accompagnamento con l'organetto elettrico, mentre con la sinistra dava le linee di basso con una tastiera bassa (altro gran ferro: Fender Rhodes Piano Bass). Ma dall'album Strange Days la musica si arricchì di suoni, si fece più complessa, fino ad arrivare a The Soft Parade, con trombone, corni e sax, così bisognava trovare un suono più completo anche per l'organo. I Doors decisero di chiamare un bassista ad incidere alcune studio session; ma nei concerti rimaneva il buon vecchio Ray a suonare i giri di basso. In altri album come L.A. Woman, si è trovato a suonare l'organo con suoni alterati; utilizzava l'altrettanto mitico Hammond C3/B3 (Wild Child e Hyacinth House su tutte) o il Gibson Kalamazoo G101, più attrezzato rispetto al Continental, con molte più funzioni di vibrato, basso e sustain (si sente molto in The Changeling , L'America, mentre in Love her madly usa il Vox), oppure suonava 2 pianoforti, come nella canzone guida dell'album: il Fender Rhodes E-Piano suonato con la destra e un honky tonk (pianoforte dal suono molto metallico) per la sinistra. C'è anche un'eccezione: nell'album Strande Days suona la marimba.

Fu molto segnato dalla morte di Jim, nonostante i mini-terremoti pre-L.A. Woman, la loro amicizia era ancora grande, anche quando Jim decise di smettere di incidere e di ritirarsi a Parigi. Nemmeno lui vide il corpo dell'amico prima della sepoltura, e non scartò mai la possibilità che Jim fosse realmente scappato dal mondo. Ipotesi che s'è fatta più concreta quando, qualche mese fa, pubblicò un libro di circa 300 pagine, The Poet in Exile, dove si parla di un poeta che all'apice della sua carriera decide di scappare dal mondo inscenando la sua morte, ma che, per rendere il gioco più divertente, dopo anni comincia a mandare cartoline e lettere da ogni parte del globo al suo grande amico nonché collaboratore musicale Roy. Il riferimento a Morrison c'è tutto e Ray continua a non escludere il fatto che Jim non sia veramente morto. Nessuno può dirlo se non lo stesso Manzarek, ma la cosa è ancora circondata da un alone di mistero. Il libro fu ovviamente stroncato da alcuni critici italiani, ma negli U.S.A. è stato accolto con sorpresa e curiosità, riscuotendo un discreto successo ("Il miglior libro mai scritto sui Doors" compare sulla copertina); tanto successo però, l'ha ottenuta anche la recente pubblicazione di "Light my fire: a life with the Doors" (in Italia col titolo "Light my fire: la mia vita con Jim Morrison", Editori Riuniti), bellissima autobiografia, completa ed essenziale, con pezzi veramenti divertenti e piacevoli da leggere e altri (generalmente quando parla di Jim) molto riflessivi e sentimentali: è la voce di uno che voleva veramente bene al suo amico.

Manzarek rimase molto schifato dal film di Stone (buona parte del libro è dedicata agli insulti al regista), non essendo fedele alla storia della band. "Alla fine della prima proiezione, mia moglie mi chiese: "Ray, non sapevo avessimo una figlia di nome Principessa!" Incredibile: mio figlio Pablo diventò una bambina!!". E non è tra gli errori più gravi!

Ray è stato anche il curatore di dischi e documentari dei Doors, insieme a John Densmore. Portano la sua firma "The Doors live in Europe", del primo ed unico tour della band nel vecchio continente datato 1968, e dell'ultimissimo (5 novembre 2002) "The Soundstage performances", più ovviamente tutti quelli in mezzo.

Sua è stata anche l'idea di riunire i Doors quest'anno, per un tour mondiale (prima con 2 tappe a settembre negli U.S.A., a quanto pare andate ottimamente, e a primavera, salvo imprevisti, in Europa), ma di questo ne parleremo in un'altra pagina...

Prima dei nuovi-Doors, c'è stata anche una parentesi da solista, con tre album: The Golden Scarab, Nine City e Carmina Burana e con il poeta-beat Michael McClure, (foto a fianco) Lion Love nel '93. Ha infatti lasciato qualche performance in teatro col suddetto poeta che leggeva le sue opere e Ray lo accompagnava al piano. Sembra che anche questo sia molto piaciuto alla gente. "Mio padre andò matto dei Carmina Burana di Carl Orff: rinnegò i monaci e il cattolicesimo, e i selvaggi canti liturgici latini toccarono le corde della sua anima! "

Le persone hanno sempre parlato poco di lui, si sentiva sempre Jim, Jim, Jim, a volte i Doors, ma Ray era poco nominato, in ogni caso tutti i critici (e non) sono d'accordo nel ritenere Raymond Daniel Manzarek il vero direttore musicale della band Californiana, che ha fatto la storia della musica e che recentemente è entrata nella Music Hall of Fame.

In realtà le complicazioni nel tour dei Doors 21st Century ci sono state: vedi sezione I Doors Ora.

THE GOLDEN SCARAB

 

 

 

 

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