Fonte (letteratura grigia):

Minimo7 : Opinioni ed informazioni per la facoltà di Ingegneria / [Auletta Studenti]. - [Palermo : Presidenza fac. Ingegneria],  dic. 2006. - Giornale, 8p. : ill. bianco-nero ; 30cm. - Periodicità irregolare. - Titolo dalla testata. - Disponibile anche su World Wide Web. URL: http://www.aulettastudenti.org. - Distribuzione interna gratuita presso la facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Palermo.
Torna indietro



COLLEZIONI DI INGEGNERIA

 
In occasione delle manifestazione culturale “Le vie dei tesori”, che ha coinvolto Quattro weekend dal 7 al 29 ottobre, la facoltà di Ingegneria ha messo a disposizione alcune delle proprie piccole ma inestimabili ricchezze.
Il percorso guidato iniziava dal Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica con l’immediato stupore dei visitatori per le collezioni di rocce, minerali e soprattutto per l’inaspettata varietà di marmi siciliani che arricchiscono di preziosità i nostri monumenti barocchi e richiesti da Carrara stessa il cui marmo di inestimabile valore non porta tuttavia le sfumature di colori di queste rocce millenarie.
Tutto esposto in eleganti teche di pinopece, disegnate da Giovan Battista Filippo Basile, “artista liberissimo e iniziatore di uno stile libero”, così definito dal figlio Ernesto, docente anch’egli nel Dipartimento di Progetto e Costruzione Edilizia, dove continuava la nostra visita, e il cui nome è legato al progetto del Teatro Massimo e allo stile liberty italiano degli inizi del 900.
Proprio tra la mobilia da lui disegnata e realizzata dalle officine Ducrot (il cui lavoro veniva richiesto anche dai Florio) colpisce prepotente il plastico in legno, di quasi 4 metri, della Mole antonelliana, portato a Palermo in occasione dell’Esposizione Nazionale del 1891/2, e appena tornato dalla Triennale di Milano.
Ciò che maggiormente ha colpito in questi week-end è la passione che sembra essersi tramandata negli anni da professori come Salvatore Benfratello, il cui lascito è orgoglio del Dipartimento a chi attualmente vi lavora e ci ha affiancato.
Passione non priva neanche in chi tra un impegno e l’altro si soffermava spontaneamente tra i visitatori, come il professore Liguori, a trasmettere tutto il proprio entusiasmo.
Un ringraziamento va anche agli “AMICI DEI MUSEI SICILIANI” , per il contributo dato all'organizzazione della manifestazione.
Io e La mia collega Viviana Mannoia abbiamo vissuto questa esperienza in qualità di guide, come momento di interazione con chi lavora giornalmente all’interno di entrambi i dipartimenti e con i visitatori stessi, stimolati nell’apprendere ma anche nell’arricchirci con le loro personali conoscenze.
Non lasciamo che le piccole perle come rocce e marmi o i grandi nomi come Basile e Ducrot, della nostra terra, cadano nell’oblio.
Grazie a tutti.
Valentina Barraco