Erzsébet Bathory

 

Erzsébet Bathory nasce nel 1560 in una facoltosa e importante famiglia della Transilvania legata ai regnanti d'Ungheria e ad altri personaggi illustri come cardinali e principi. Erzsébet ricevette un'ottima educazione, era in grado di leggere in latino quando le sue coetanee appartenenti al suo stesso rango erano appena in grado di leggere e scrivere.
Quando il padre morě Erzsébet aveva dieci anni ed era promessa in sposa al conte Ferencz Nadasdy, un giovane nobile di 21 anni, soprannominato poi L'EROE NERO DI UNGHERIA, molto spesso assente perchč partecipava a numerose battaglie.
Si sposarono nel 1575 quando lei aveva compiuto quindici anni.
Dopo dieci anni di matrimonio, Erzsébet era madre di quattro figli e tutto il suo tempo libero lo dedicava alla magia nera verso la quale era stata iniziata dal suo servo Thorko con il quale ebbe una relazione e con cui fuggě per un breve periodo.
Nel 1600 Ferencz Nadasdy morě ed Erzsébet Bathory ebbe mano libera per compiere le sue atrocitŕ.

Il suo castello, nei boschi di Csejthe, divenne un ricettacolo di maghi e fattucchiere che avevano trovato nel castello della contessa un rifugio autorevole lontano dal controllo della Chiesa.
La contessa ricercava tra l'altro, con le sue pratiche nere, di giungere alla scoperta di un modo efficace che potesse renderla giovane in eterno. Questo era il suo desiderio; rimanere giovane e bella a lungo.
Quando venne a sapere che era stato scoperto un elisir costituito col sangue di vergine, non seppe darsi piů pace.
La sua mente era disturbata da numerose crisi nervose, emicranie e lunghi stati catatonici, dai quali ella si risvegliava con una irrefrenabile sete di sangue.
Aveva anche scoperto che torturando le cameriere le sue crisi cessavano, scomparivano i mal di testa e le convulsioni e spesso subito dopo subentrava in lei uno stato simile ad un'estasi mistica.
Ben presto le segrete di Csejthe si riempirono di giovani donne prese tra il popolo, che una volta giunte al castello degli orrori, venivano sacrificate in oscuri riti presieduti dalla Bathory che utilizzava il loro sangue come ingrediente base per il suo filtro dell'eterna giovinezza.
Si raccontava anche che ella dissanguasse le sue vittime e tutto il sangue delle giovani fanciulle finisse in vasche entro cui faceva il bagno.
Il declino della sanguinaria contessa iniziň quando una delle sue vittime riuscě a fugggire.
Il 30 dicembre 1610 Erzsébet fu arrestata e con la donna furono rinchiusi in prigione i suoi collaboratori. Nelle segrete del castello furono ritrovate molte ragazze, vittime segnate da piccole ferite prodotte dagli aguzzini della contessa per prelevare da esse il sangue da offrire alla terribile contessa.
Furono anche ritrovati molti cadaveri sotterrati nelle segrete del castello. Al termine dell'inchiesta furono rinvenuti in totale i resti di seicentodieci vittime.
Il processo fu celebrato a Bicse il 2 gennaio 1611 e terminň il 7 dello stesso mese ma la contessa non vi partecipň mai.
Tutti i collaboratori della Bathory furono giustiziati dopo essere stati sottoposti alla tortura mentre le donne che avevano collaborato con la contessa finirono sul rogo con l'accusa di stregoneria.
Erzsébet Bathory invece non fu mai condannata ma fu comandato che le finestre e le porte della sua camera, nel castello di Csejthe, fossero murate con lei dentro, lasciando solo un piccolo spazio utile per il quotidiano passaggio del cibo.
Per la sanguinaria contessa Bathory fu chiesta la condanna a morte ma la sua esecuzione fu sempre rimandata.
Dopo quattro anni di questa segregazione solitaria venne trovata morta il 14 agosto 1614.
Da notare i curiosi legami tra i Bathory ed i Dracula: il comandante che aiutň Vlad a riconquistare il suo trono nel 1476 era un principe Bathory; un feudo di Dracula divenne un possedimento dei Bathory e inoltre entrambe le famiglie hanno l'immagine di un drago nello stemma di famiglia.

 

Nell' 1998 I Cradle of filth (BLACK GOTH) hanno realizzato un album, dal titolo Cruelty and the Beast, dedicato alla contessa Bathory. La copertina la ritrae nella sua figura... nella vasca di sangue...