COME COLTIVARE LA CANAPA

 

SCELTA DEL SEME

La scelta del seme è di primaria importanza per la coltivazione della canapa. Migliaia di anni di selezionamento delle diverse varietà per le diverse esigenze d'uso hanno fatto sì che esistano cv.(cultivar, varietà) con caratteristiche molto diverse fra di loro. Queste caratteristiche fanno parte del patrimonio genetico del seme.
È quindi necessario aver bene in mente le qualità particolari che vorremo avere dalle nostre piante di canapa (per es. gusto, profumo, potenza, oppure quantità dì fibra, o di semi, tempi di maturazione, esigenze ambientali, ecc.) e cercare i semi di cv. che più soddisfino le nostre esigenze.
I fattori che influenzano la scelta del seme sono molteplici:
- Tempo di maturazione e raccolta: una varietà a ciclo breve può essere desiderabile per un raccolto indoor o in serra, per essere incrociate con altre varietà, per un raccolto in pieno campo dove le condizioni atmosferiche consentano solo una breve estate, per altre loro diverse qualità, ecc.; una varietà a ciclo più lungo in genere ha una produzione maggiore e possibilmente diverse caratteristiche come profumo, potenza, produzione di fiori e tempi di fioritura.
- Resa unitaria per pianta: ci sono varietà che possono arrivare a 6 metri o più di altezza e altre che non arrivano al metro; varietà che, a pari tecniche di coltivazione, possono rendere più di 500 grammi di fiori per pianta e altre che non arrivano a 50 gr.
- Tempi di fioritura. Riconoscere i tempi di fioritura della canapa è importante per la produzione di "sinsemilla", (una parola spagnola che significa "senza semi"). Il separare i maschi, al momento della fioritura, dalle femmine fa sì che queste ultime non producano semi, ma allo stesso tempo producano molti più fiori e, di conseguenza, molta più resina.
Inoltre il ciclo vitale e la produzione di fiori nelle femmine dureranno molto più a lungo e il raccolto finale potrà essere più abbondante e di qualità superiore.
- Adattamento a fattori ambientali: in ogni regione esiste un particolare microclima. È molto utile scegliere una varietà che si adatti bene all'andamento stagionale locale.
- Qualità della resina: si può desiderare un particolare tipo di "effetto", che dipenderà soprattutto dalla composizione dei cannabinoidi (che si trovano quasi esclusivamente nella resina). Anche qui la nostra scelta, a parte i diversi tempi di maturazione e raccolta, dipenderà dal patrimonio genetico, e quindi dalla scelta del seme.
- Resistenza alle malattie e predatori: anche se ha pochissimi nemici naturali, una cultivar adattata all'ambiente difficilmente soffrirà di malattie e avrà pochissimi predatori.
Varietà adattate a condizioni climatiche diverse potranno avere problemi come marciume radicale, funghi, malattie legate allo stress ambientale; predatori come lumache, insetti, uccelli, minilepri*, bestiame, ecc...


*Le mini lepri non esistevano nel territorio italiano. Sono state introdotte come prede per cacciatori e non avendo nemici naturali, si stanno moltiplicando in modo impressionante e in molte zone stanno arrecando gravi danni alle colture, specialmente orticole.


- Qualità della fibra, della polpa e dei semi: le cv. da seme, da fibra e da polpa (per la produzione di cellulosa) hanno caratteristiche ben definite, che rendono importantissima la scelta del seme in relazione all'utilizzazione precisa che si vuole fare del prodotto.
- Reperimento dei semi: in Italia è vietato il possesso di semi per la produzione di resina. Per le varietà da fibra e da seme, questi dovrebbero essere disponibili presso i consorzi agrari, ma di fatto è molto difficile e burocraticaticamente complicato procurarsene. In Olanda esistono ditte specializzate, che offrono un'ampia scelta di differenti varietà da resina, certificate e garantite. C'è sempre la possibilità di avere semi che provengano direttamente da paesi tradizionalmente produttori o di ritrovarli direttamente in mezzo a qualche infiorescenza femminile che abbiamo particolarmente apprezzato.
Bisogna sottolineare il fatto che le varietà ottenute recentemente, a basso contenuto di THC, per la produzione industriale, perdono le caratteristiche proprie alla canapa di resistenza alle malattie e ai predatori (necessitano dunque di pesticidi) e di facile adattabilità a diversi terreni, proprio per la loro carenza di cannabinoidi (vedi oltre), che proteggono la pianta da attacchi esterni.
Per la coltivazione all'aperto e per la creazione di ibridi (vedi "ibridazione") è spesso più conveniente partire dal seme.
Per la coltivazione in serra o indoor si ricorre sempre più spesso a talee radicate , che consentono un notevole risparmio in ordine di spazio (sicurezza di avere tutte le piante di sesso femminile), tempo di germinazione e uniformità di raccolto (derivando tutte da una sola pianta madre, le piante avranno tutte le identiche caratteristiche).
I semi non maturi, bianchi, schiacciati o spezzati non sono in grado di germinare.
Il patrimonio genetico del seme determinerà le caratteristiche di ogni singola pianta, che saranno sempre dipendenti anche dall'ambiente e dalle tecniche colturali. È importante quindi cercare anche di avere le migliori condizioni ambientali (se necessario modificandole) necessarie alle nostre cv. ed eseguire correttamente tutti i lavori, dalla preparazione del terreno alla raccolta e conservazione.

 

SCELTA E PREPARAZIONE DEL TERRENO

Siccome la coltivazione della canapa per ricavarne resina di qualità superiore è un lavoro che richiede molto impegno e molto lavoro manuale e la sua produzione è tuttora vietata in molte parti del mondo, è impensabile coltivarla in pieno campo, e sia la scelta che la grandezza del posto sarà di grande importanza.
Il terreno dovrà poter ricevere molta luce (almeno 5-6 ore di insolazione diretta al giorno). Non dovrebbe essere eccessivamente calcareo (terra bianca) perché lo sviluppo radicale sarebbe impedito, ma c'è la possibilità di modificarne le caratteristiche, soprattutto con ammendanti organici (ammendante: che migliora la struttura del terreno).
L'ideale è un terreno a reazione neutra, ricco di nutrimenti organici e lavorato in profondità.
La quantità di luce solare ricevuta è un fattore di crescita,* e se il terreno sarà esposto verso Sud la quantità di raggi solari sarà maggiore (si ha, in ordine decrescente, Sud, Est, Ovest, Nord), quindi, oltre alla luce, maggior calore (dal sole) e più possibilità di avere un miglior raccolto. La disponibilità di acqua nel terreno è altresì importante, e una buona percentuale di materia organica presente nel suolo farà si che rimanga più a lungo e sia più facilmente assorbita dalle radici. È però importante che l'acqua non ristagni, perché le radici potrebbero soffocare per mancanza di ossigeno e la pianta non potrebbe crescere.


*I fattori di crescita per la canapa sono cinque: aria, acqua, luce, temperatura, terreno (con nutrimenti presenti o aggiunti). Se carenti o in squilibrio tra loro si avranno gravi deficienze nello sviluppo. Per assicurarci la miglior crescita dovremo favorire la massima disponibilità di questi elementi per le nostre piante


La materia organica nel terreno fa si che questo rimanga più caldo in primavera (per la fermentazione e decomposizione dell'humus) e più fresco durante in estate (per l'evaporazione dell'acqua contenuta).
La possibilità di avere microclimi diversi nello stesso territorio si può ottenere con la realizzazione di mini piantagioni: piccolissimi appezzamenti di terreno (m 1-1 .50 in diametro) dove cresceranno 4-6 piante, che la vegetazione circostante potrà proteggere dal vento, dal freddo e da altri possibili danni. Il terreno dovrebbe essere lavorato (vangato) in profondità (30-50 cm) e arricchito di sostanza organica (letame) quanto prima possibile. Novembre è il mese ideale per la preparazione del terreno per l'anno successivo. Durante l'inverno una parte della sostanza organica si trasforma in minerali di pronto utilizzo per le giovani piante nella primavera successiva, e il terreno si sgretola sotto l'azione del freddo, acquistando una struttura ottimale per la germinazione.
Un'ulteriore lavorazione e affinamento del terreno (scegliete per questa operazione un momento in cui il terreno sia "in tempera", si sgretoli se pressato senza essere troppo secco), saranno eseguiti poco prima della semina o del trapianto, per permettere alle piante il più rapido e profondo sviluppo radicale.
Per le cv. da fibra e da seme, il terreno dovrà subire successivi lavori di affinamento prima della semina e successivamente a quest'ultima quasi nessun lavoro complementare fino alla raccolta.
Per le coltivazioni in serra e indoor spesso la scelta del terreno si riduce a un buon terriccio da vaso a reazione non acida, con buone proprietà di drenaggio (talvolta sarà necessario per questo scopo aggiungere sabbia o perlite) per permettere la crescita di un robusto apparato radicale.
Il locale per la crescita indoor potrà variare da un minimo di un solo metro quadrato a più centinaia, a seconda delle esigenze e possibilità individuali. Buona norma sarà comunque avere le pareti del locale di colore bianco non lucido, per una miglior riflessione della luce. Sarà anche necessario rivestire il pavimento del locale con un telo impermeabile, per trattenere eventuali perdite d'acqua dai vasi (se usati) dopo le irrigazioni.

 

NUTRIMENTI RICHIESTI E QUANDO

La canapa si giova enormemente di grandi quantità di sostanza organica presenti nel terreno.
Il letame (bovino o equino) è il miglior ammendante per il terreno e la miglior fonte di sostanze adatte alla crescita della canapa. Procurarsi del buon letame maturo non sempre è possibile; esiste comunque in commercio una serie di preparati organici, minerali o di sintesi che possono far fronte a tutte le esigenze nutrizionali della canapa.
Il poter incorporare in ogni minipiantagione 25-50 litri di letame*, già alcuni mesi prima della semina, è un'assicurazione per avere meno problemi durante la crescita, piante più sane e un raccolto più abbondante.


*Il letame é il fertilizzante naturale più antico che la storia ricordi e da sempre considerato indispensabile per il miglioramento del terreno. Apporta non solo elementi nutritivi in una composizione bilanciata ma aumenta la flora microbica, il cui compito é quello di trasformare in soluzioni minerali i vari fertilizzanti e di renderli assimilabili dalle piante; rende la struttura del terreno ideale per la crescita dell'apparato radicale. Dal latino: laetamen - allietare, rendere lieta la terra.


La canapa necessita, per una buona crescita e una buona resa finale, di quantità pressoché uguali di azoto (N), potassio (K) e fosforo (P), di una buona disponibilità di calcio (Ca), più vari micronutrimenti (magnesio, zolfo, ferro, boro, ecc.). Tutti questi nutrimenti saranno assimilati dalla pianta in diverse proporzioni nei diversi stadi del suo sviluppo.
Durante le prime fasi di crescita (germinazione e attecchimento) la canapa ha bisogno di quantità relativamente piccole di fertilizzante (generalmente presenti nel terreno di crescita), quantità che crescono proporzionalmente nelle fasi successive (levata - fase vegetativa) e si differenziano negli stadi finali di crescita (fioritura - maturazione).
All'inizio della levata e durante la fase vegetativa, la disponibilità di grandi quantità di azoto è necessaria per un rapido e buon sviluppo delle piante (gli altri macro - P e K - e microelementi non devono comunque mai mancare). La ampia disponibilità di azoto favorisce inoltre una più alta percentuale di piante femmine. D'altro canto un eccesso di azoto potrà ritardare la fioritura e prolungare la fase vegetativa.
Dalla fioritura in poi, la pianta necessiterà di un maggior ammontare di potassio, per la robustezza dei rami e dello stelo, e di fosforo per la produzione di fiori.
Oltre al letame, di vacca e di cavallo (quest'ultimo è forse il migliore in assoluto), possiamo trovare altri fertilizzanti e ammendanti organici, come l'humus, la torba, i vari terricci per vasi (tutti questi, se usati da soli, rischiano di rendere il terreno troppo acido), i composti ricavati da residui di materie vegetali, il sangue animale (quasi esclusivamente N, di rapida azione), la farina d'ossa (ricca in P e K) o di altri residui animali, il "cornunghia" (concime ricavato da unghie e corna di animali tostate, di ottima azione fertilizzante, ma piuttosto costoso e con tempi di azione lunghi), la cenere di legna (P e K, con reazione fortemente alcalina sul terreno, di azione abbastanza rapida), tutti i vari composti biologici a base di alghe o guano, la pollina (ricavata dagli escrementi del pollame, molto ricca in N, ha un'azione molto rapida e deve essere utilizzata con cautela per non bruciare le piante), il latte cagliato (ricco di Ca, il suo uso nelle prime fasi dello sviluppo rischia di bruciare le piante), ecc.

I lombrichi non sono propriamente un concime, ma se presenti nel terreno contribuiscono notevolmente a migliorarne la struttura. Possiamo poi usare concimi minerali come il fosfato di roccia, la calce o lo zolfo (utili per correggere un terreno troppo acido), il gesso (in caso di eccessiva alcalinità), dolomia (ricca in magnesio e calcio) o marne. Esistono anche una grande quantità di prodotti chimici di sintesi, ma siccome questi ultimi possono essere tossici per il terreno (e anche per chi consuma i prodotti cresciuti chimicamente) e alterare il gusto e l'aroma dei fiori, è molto meglio usare solo prodotti organici o minerali (esistono in commercio diversi composti minerali per orticoltura che possono essere di valido aiuto nelle fasi critiche dello sviluppo, insieme a una concimazione di base organica).
In Olanda esistono ditte produttrici di concimi specificatamente adatti per le varie fasi di crescita della canapa. Non ovunque sono disponibili, ma un buon concime complesso da orto (di facile reperibilità) in aggiunta a un buon composto torboso, in mancanza di letame potrà dare risultati eccellenti. La quantità di uso di ciascun fertilizzante è riportata su ogni confezione dello stesso, e può variare considerevolmente. E consigliabile attenersi alle prescrizioni massime (ma non oltrepassarle) previste per la coltivazione di ortaggi in genere.
Per le cv. da fibra e da seme, il fertilizzante è in genere incorporato nel terreno prima della semina e raramente si usa aggiungerne durante la crescita.
Per le coltivazioni in serra in contenitori e indoor può essere preferibile usare un fertilizzante liquido mischiato all'acqua.
Schematizzando: per un terreno di media fertilità avremo bisogno di:
- letame prima della semina,
- un fertilizzante organico azotato a pronto effetto dopo l'attecchimento e prima della levata, o un complesso minerale (dosi sulle confezioni),
- un complesso minerale (eventuale) durante la crescita,
- fertilizzanti con alte percentuali di potassio e fosforo prima della fioritura, come cenere, fosfato di roccia, complessi minerali (8-24-24).
Alla fine del ciclo l'assorbimento da parte della canapa dei tre macroelementi fertilizzanti (N, P, K), è suddiviso in parti più o meno uguali, con assorbimento di una uguale parte di calcio e numerosi microelementi.