Ascolta, ...


Cominciava a ritenere che la sua ricerca fosse stata inutile. Erano passati molti anni, le generazioni erano, ovviamente, mutate, con i loro gusti, le loro preferenze, le loro scelte ed attese di fronte alla vita. Probabilmente, l'idea di ritornare in quei luoghi non era stata, tutto sommato, così felice.

Chissà, poi, perché l'aveva fatto. Ritornare in quei posti, proprio lui che non dava importanza a quelle cose: forse la motivazione andava cercata, nel procedere del tempo, che, inevitabilmente, spostava l'asse delle considerazioni, in un'area maggiormente nostalgica, con dei tempi più lenti, con continui giri su stessi, che altro non sono che timori, facilmente intuibili, a suo modo di vedere le cose, infondati, dell'ineluttabile ...

Eppure sapeva, con piena e totale consapevolezza, che la vita procedeva in avanti e non indietro, oltre e non nel "deja vu" del tempo trascorso.

Qualcuno lo stava salutando, anche se, come sempre distratto, dai mille pensieri, non si era ancora portato nell'età dell'estraniazione più o meno totale dalle cose e dalle genti, come amava definirla, ed aveva riconosciuto nel nome ripetuto più volte, per richiamare l'attenzione, il proprio nome, quello che sin da ragazzino, conosceva come proprio.

Si diresse verso la sagoma scura, seduta sulla soglia della casa bassa, rurale, che man mano che si avvicinava, si rendeva sempre più riconoscibile, sempre più chiara ed univoca, ai suoi ricordi.

Il nome, invece, tardava ad arrivare alla sua mente, perennemente confuso, tra due, simili, che come adolescenti, si rincorrevano sull'aia, lasciando in piedi ora l'uno ora l'altro, indistintamente.

Erano passati tanti anni, eppure alcuni ricordi, sembravano non conoscere la patina del tempo, la colorazione cromatica che prendevano le cose, gli oggetti, i ricordi, man mano che il "Signore di se stesso" come amava chiamare il tempo, procedeva, innanzi, coinvolgendo la materia, e lasciandone fuori, invece, ciò che a questa non apparteneva.

Si fermò, sorridendo, affaticato dalla temperatura, dal caldo, in quell'ordinario mese di luglio del 2044.

Poi, gli ritornò in mente, il nome della persona che lo aveva chiamato, riconoscendolo, dopo quasi quarant'anni che non si vedevano.

- " Baingio ... il mio caro e vecchio amico Baingio, ... oh, Madonna ... sei ancora vi ... " -

Ebbe, più o meno la prontezza di riflessi di fermarsi, mentre la domanda, lecita e normale, rischiava di essere posta in una forma quanto meno impropria, forse a causa della calura, o magari, del fatto che non era più abituato ad avere un dialogo con le persone, tutto preso, in quegli anni, da una continua introspezione, un esasperato isolamento, ...

L'amico sorrise, non gli era sfuggito il disagio, unitamente all'ingenuità, caratteristiche queste che faceva proprie di colui che aveva dinanzi.

- " Sì ... sono ancora vivo, nonostante l'età, e proprio nei giorni scorsi mi chiedevo se lo fossi ancora, anche tu ... ora, la mia domanda ha avuto una risposta ... ma, dimmi, come va? E, ... come mai, tu, da queste parti? Saranno quanti anni ... che non vieni da queste parti? ... Fammici pensare, ad occhio e croce ... " -

- " Tanti ... soprattutto, quanti, ovviamente, non ne avremo più dinanzi a noi, ... va da sé ... " -

- " Va da sé ... che io, oramai, almeno, figurativamente, quando incontro uno che fa i discorsi che fai tu, ... mi tocco sotto: cercando cosa, è una questione che interessa più il pensiero filosofico ed astratto che qualcosa di più concreto. " -

Poteva risentire, come se il tempo non fosse passato, quelle voci, in quell'aula, tra i partecipanti a quel corso, quelle persone, quei giovani, di cui uno, ... guardacaso il più grande d'età, il più vecchio, quasi a voler fare onore al proprio cognome, era proprio lui, ... e gli piaceva ascoltarle, come proprietà preziose, che nessuno, nemmeno il tempo, poteva sottrargli.

 
 
Immagine jpg, una sorta di bottone con la scritta__WALTHER WALKER'S   SHORT HISTORIES__ , con un collegamento, un link che riporta all'elenco delle Storie brevi.

Gualtiero  Giovanni  Canu