La fontana del villaggio
Ci siamo. Pochi giorni mancano alla consacrazione del Santuario dedicato a Papa Giovanni e all’apertura del Centro Pastorale.
Finalmente diventa realtà ciò che per decenni è stato un sogno.
E in questa circostanza mi piace riprendere una felice immagine che Giovanni XXIII utilizzò per parlare della comunità cristiana. Essa è la ‘fontana del villaggio’ a cui spontaneamente ci si reca, perché lì si può trovare la sapienza che parte dalla vita e porta alla vita.
Uno scritto, che proviene più da esperienza vissuta e
compiuta che da ricerca in biblioteca, descrive in forma poetica l’ideale di
comunità ecclesiale:
“Ho visto la grande fontana del villaggio, acqua viva dell’unica Sorgente. Una sola fontana, con tanti zampilli, dove ognuno può dissetarsi e rinnovarsi interamente da capo a piedi, e persino giocarci dentro e nuotare… perché la grande Fontana è la Vita del villaggio, è la Festa del villaggio, è l’Unità del villaggio, perché tutti vivono della stessa Fonte anche le piante, i fiori, gli animali… E ciascuno trova in essa ciò che cerca. Ho bevuto alla Grande Fontana E mi sono sentito un piccolo zampillo, proprio io”. |
Parole
eloquenti, chiare. Il Centro pastorale Giovanni XXIII è uno zampillo in più
che sgorga dalla grande fontana che è la Parrocchia di Seriate, che è la
Chiesa.
E
per sentirci autentici piccoli zampilli non dimentichiamoci il principio dei
‘tre meglio’ da applicare al nostro lavoro ecclesiale e da considerare
programma di vita dell’intera comunità.
- Meglio
poco ma uniti che molto ma disuniti:
cioè a poco servirà l’organizzazione più accurata se non esprimerà
l’unità dei cuori.
- Meglio
il poco di molti che il molto di pochi:
cioè puntare sul più ampio coinvolgimento possibile, ricercando e suscitando
disponibilità.
- Meglio
il possibile oggi che l’ideale non si sa quando:
cioè rispettare il cammino di ognuno, la disponibilità di ognuno, anche quando
non è l’ideale, ma solo il possibile per molte persone. Non tralasciamo il
“buono” perché ci manca “l’ottimo” o quello che è l’oggetto del
desiderio.
Frasi
fatte? Certamente, ma vere. Un programma per la nostra comunità. Il mio
desiderio di prete condiviso con i confratelli.
L’augurio
che il Centro Pastorale diventi luogo per incontrare i fratelli, per crescere
nella santità, per partecipare alla missione della Chiesa e per vivere la
comunione ecclesiale.
don Cesare
Micheletti