Era il 2000.
Avevamo
preparato tre sere con i giovani in attesa dello Spirito: quattro laboratori sul
tema dell’ascolto, l’adorazione e la riconciliazione.
Quella
“flebile voce di silenzio” all’opera nella storia di Elia quando il
profeta voleva gettare la spugna, era anche lì, quella sera, nella chiesa del
Sacro Cuore, tra grandi tele colorate e il pane sulla mensa.
Ed era
all’opera, già da tempo, nella storia di una di noi.
Proprio lei,
Simona, quasi a conclusione di quel piccolo percorso, comunicò, non
senza commozione, il suo desiderio di dire sì.
Sì
a tutto ciò che scaturiva dal suo cuore da tempo in ricerca, pellegrino della
verità nei sentieri della famiglia, della comunità, della catechesi, della
missione giovani, delle povertà...
E, tra tutti
quei colori, altrettanti verbi dell’esistenza, (giallo – combattere; verde
– sprecare; blu – farsi rapire; bianco – esserci; rosso – danzare)
Simona aveva proprio focalizzato quest'ultimo.
“Santa
Teresa con le sue nacchere,
San
Giovanni della Croce con un Bambino Gesù tra le braccia,
San
Francesco davanti al Papa...
Se
noi, se noi fossimo contenti di te, Padre,
non
potremmo resistere
a
questo bisogno di danzare che irrompe nel mondo,
e
indovineremmo facilmente
quale
danza ti piace farci danzare
facendo
i passi che la tua Provvidenza ha segnato.”
Eccola ora
al passo che la Provvidenza ha segnato per lei.
“Un
fuoco arde all’interno, e il corpo ne è posseduto...
Il
corpo è una cucina.
Senza
fuoco che vi arda dentro,
il
fuoco della fame
desiderio,
anelito,
immaginazione,
non
vi è speranza di resurrezione, giacché noi siamo ciò che mangiamo.”
(R.
Alves)
...Il
desiderio, l’anelito a essere ciò che sono stati i motori della ricerca,
dell’andare per scoprire la vocazione personale. Un percorso iniziato
incoscientemente il 16/4/72, giorno del mio battesimo, un piccolo seme benedetto
dall’acqua e dallo Spirito, coltivato con amore giorno dopo giorno dai
genitori, fratelli e sorella, parenti, amici, catechisti, da me.
Un
seme che silenziosamente si nutriva della Parola e delle parole, dei gesti, dei
profumi, delle situazioni, facendoli suoi, trasformandoli e trasformandosi. Fino
a quando il fuoco che ardeva nel cuore di questo seme lo fece aprire e
dall’apertura spuntò un germoglio esile e tenero, frutto di anni di lavoro
silenzioso, di conversione, di ricerche, di cadute e del Pane donato e
condiviso.
Paura
del buio, del marcire, dell’aprirsi e non sapere che cosa ne uscirà... E
forse in alcuni momenti timore di vedere germogliare qualcosa che non si
desiderava, aspettando per sé un’altra strada, un altro cammino! Facciamo
marcia indietro, ritiriamoci, chiudiamo gli occhi: la tentazione è forte, però
ancora di più il fuoco dentro che brucia, purifica, scalda.
E
scopri che non sei sola a fare il cammino, ci sono altri germogli che affondano
le radici nello stesso terreno, che condividono lo stesso fuoco.
Grazie
a chi mi ha accompagnato in questi anni, alle suore adoratrici che mi hanno
accolto nella loro famiglia, nella loro casa.
Oggi
20 settembre, dopo un tempo di formazione e di discernimento, davanti alla
Chiesa posso rispondere alla domanda che il Signore mi fece tanto tempo fa:
“Vuoi
vivere la tua vita nubile, per amarmi e consegnarti totalmente ai più poveri,
vivere
povera riconoscendo che quando sei debole è allora che sei forte e vivere in
ascolto della mia Volontà?”
e
la risposta germoglia gioiosa dal cuore: “SI”.
Simona
Simona
farà la Professione religiosa nelle Suore Adoratrici
SABATO 20
SETTEMBRE ALLE 17.00, nella Chiesa parrocchiale.
Ci
prepareremo insieme a questa tappa decisiva
VENERDÌ
19 ALLE 20.30 CON UNA VEGLIA DI PREGHIERA E LA RICONCILIAZIONE.
Danzeremo
la sua scelta dopo la celebrazione di sabato, presso il Centro Pastorale
Parrocchiale.
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