La settimana scorsa giornali e TV hanno diffuso la notizia che
a Milano un
bambino appena nato, chiamato poi Lorenzo, era stato abbandonato
vicino al
portone di un palazzo. Il bambino per fortuna è stato trovato
in tempo e
portato in ospedale ed ora sta bene e potrà fare una vita
normale.
Certo, abbandonare un bambino così piccolo per strada è
una crudeltà quando
la legge permette alle madri che non riconoscono i propri figli
di
abbandonarli in ospedale, però la madre di Lorenzo almeno
gli ha lasciato
una speranza di vita.
Molte altre madri che non intendono prendersi la responsabilità
dei propri
figli decidono di abortire, non dando loro la possibilità
di vivere. Ora mi
chiedo: è giusto che qualcuno si prenda il diritto di decidere
della vita
stessa di un bambino che deve nascere, che possa decidere se dargli
o no la
possibilità di recitare anche lui la sua parte nel film
della vita ?
La legge sull'aborto è fortemente egoista perchè
cura essenzialmente gli
interessi della madre non pensando a quelli del futuro bambino.
Si dice che
ogni individuo ha diritto alla vita, il che dovrebbe voler dire
che ogni
individuo ha il diritto di poter avere una vita.
Alcuni sostenitori della legge pro-aborto si difendono sostenendo
che gli
aborti ci sono sempre stati illegalmente, in condizioni igeniche
e di
sicurezza molto peggiori anche a gravidanza inoltrata. Questo
è vero, però
dall'altra faccia della medaglia le donne così si sentono
autorizzate ad
abortire e sentono meno rimorsi se lo stato è dalla loro
parte.
La soluzione sarebbe non nell'eliminare quella legge quanto nel
convincere
la gente di questa società egoista che l'aborto è
un crimine e nessuno ha il
diritto di impedire ad un individuo di usufruire della propria
vita.
Mi auguro che sempre più gente prenda coscienza di questo
problema.
Tutto questo, beninteso, non c'entra nulla con la solita vecchia
manfrina
dello stato laico ecc. è una semplice questione di umanità
e diritti negati.
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