"VIDEOMUSIC A SUON DI NOVITA'"
FORTUNE
Gennaio 1990

VIDEOMUSIC A SUON DI NOVITA'

Come trasformare una piccola televisione in un grande business internazionale? Trasmettendo solo rock e pop. Ma, soprattutto, puntando alla vetta. In ogni settore.

Sull'onda del business. Marialina Marcucci con Pier Luigi Stefani:

"La nostra filosofia, quella della nicchia, ha sempre pagato".

C 'ERA UNA VOLTA un signore che comperava le vette delle montagne.

Potrebbe iniziare così la favola di Videomusic, la televisione privata che dal 2 aprile 1984 trasmette musica 24 - ore - su - 24, e in pochi anni ha rivoluzionato le abitudini nazionali delle trasmissioni via etere. Ma non è una storia: Guelfo Marcucci, il signore della favola, ha veramente lanciato la sua avventura televisiva  che oggi, con l' acquisto dell' inglese Super Channel, ha la concretezza di un gruppo internazionale proprio acquistando alcune cime dell' Appennino nel lontano 1974.

Follia? Al contrario: intuizione. Perché, da buon toscano col senso degli affari, Marcucci aveva compreso in anticipo che il business delle tv commerciali e della ripetizione dei canali esteri avrebbe avuto un grande futuro in Italia. E soprattutto che le onde di trasmissione, per scivolare lungo tutta la Penisola, avrebbero dovuto passare attraverso una selva di antenne collocate sulla dorsale appenninica. Dall' acquisto di quei primi fazzoletti di terra a oggi sono passati solo 15 anni.

Ma Guelfo Marcucci, insieme ai figli Marialina e Paolo, ha saputo costruire un gruppo che solo nel settore televisivo vale 50 miliardi di fatturato, e arriva a 215 nel suo più ampio giro d'affari aggregato. Questa è la storia di come c'è riuscito: una vera favola a lieto fine, che ha come morale la specializzazione a ogni costo e in ogni campo.

"La nostra avventura inizia ai primi del Novecento", racconta Marialina Marcucci, che si occupa del settore televisivo del gruppo insieme al marito Pier Luigi Stefani. E inizia esattamente quando Luigi Marcucci, il padre di Guelfo, lascia le campagne della Garfagnana e parte per l' America in cerca di fortuna. Sbarca a Chicago, dove inizia a produrre pane "made in Italy". Ma il suo è un prodotto speciale, in un settore che nessuno ha ancora esplorato: pane surgelato. E il successo gli arride. Così, nel 1950, Luigi torna ricco in Toscana, a Lucca, e acquista due farmacie per i due figli.

Ma Guelfo non si accontenta di quel commercio, si stanca presto. E  senza allontanarsi troppo  nel 1952 compra la Farmaceutici Biagini di Pisa, un'azienda operante nel settore dei vaccini medici. Ancora una volta, la parola d'ordine è specializzazione.

Poi, alla fine degli anni Sessanta, il gruppo si ingrandisce con l' acquisto della Aima di Rieti, un'altra azienda farmaceutica, specializzata negli emoderivati. "Oggi", commenta sempre Marialina, "nel trattamento del plasma siamo sesti al mondo". Nel 1973, invece, il settore prescelto è quello del turismo. A lanciarsi in prima persona questa volta è Marialina, allora diciannovenne, che fonda la Ciocco Travel: l' agenzia turistica prende il nome dal grande albergo - residenza dei Marcucci, che dalla collina domina la lunga vallata di Barga.

Oggi anche quest'attività  che ha la sua fruttifera specializzazione nei viaggi d'alto livello e nel turismo congressuale  si è espansa, e la società può disporre di nove diverse agenzie, in altrettante città italiane.

Passa ancora un anno, e nel 1974 si arriva finalmente alle cime delle montagne e alla televisione. L' idea è di Guelfo Marcucci, ma anche in questo caso parte della realizzazione tocca a Marialina: "Mi ricordo bene di quel periodo, segnato da continui accordi con tante piccole tv locali", racconta, seduta nella hall dell' albergo del Ciocco, di fronte a una vetrata che guarda sulla valle nebbiosa. "Eravamo a un passo dal realizzare una grande rete di emittenti. C'eravamo accordati con la Rizzoli. Avevamo anche progettato un telegiornale, che avrebbe dovuto essere diretto da Maurizio Costanzo. Poi il blocco imposto all' informazione televisiva dalla Corte costituzionale fermò i nostri progetti. Era il 1979 - 80: l' idea affondò".

Ma i Marcucci riemergono presto. E rilanciano tutto sul circuito Elefante, la prima dorsale appenninica di emittenti e di ripetitori per televisioni straniere successivamente ceduta al video - finanziere Giorgio Mendella, che nell' 88 l' ha riconvertita in ReteMia. Risale a quei tempi l' intuizione della tv che trasmette solo video musicali. "Pensammo a lungo", dice Marialina, a cinque anni di distanza, "che tipo di televisione avremmo potuto fare: ma eravamo stretti fra la Rai e Berlusconi. Così scegliemmo ancora una volta la nicchia, quella dei video - clip. E fu una scelta giusta".

Infatti Videomusic si impone quasi subito presso il pubblico più giovane, appassionato del nuovo genere video - musicale. Ma il salto grosso, quello veramente importante, avviene nel novembre 1988, quando Beta Television, la società dei Marcucci a capo del settore, si impadronisce dell' inglese Super Channel. In quei giorni pare che la tv via satellite  fondata dal magnate Richard Branson  stia correndo verso il fallimento per colpa di un formidabile indebitamento: sei milioni di sterline all' anno. Beta Television acquista il 53% di Super Channel per il prezzo simbolico di una sterlina, facendosi carico dei suoi 150 dipendenti e dei debiti. Inizia così una difficile opera di ristrutturazione. E i risultati hanno dell' incredibile: "A distanza di un anno abbiamo raggiunto il pareggio", dice Marialina. "Abbiamo ridotto i costi del 30%, grazie alle co - produzioni e alle sponsorizzazioni. Un decennio di competizione selvaggia in Italia ci ha insegnato come confezionare prodotti di qualità a costi contenuti". Nell' esercizio 1989, infatti, Super Channel dovrebbe incamerare 11 milioni di sterline.

Forte della ritrovata solidità  la ricapitalizzazione è costata 60 milioni di sterline  la tv inglese ha adesso una sua concessionaria di pubblicità, una sua rete distributiva. In tutta Europa le famiglie che ogni giorno si collegano a Super Channel, pagando un canone mensile, sono più di 17 milioni. La tv ha "sfondato" soprattutto in Germania e nei Paesi Bassi. "Ma sta andando bene anche all' Est", aggiunge Marialina, "abbiamo 500 mila abbonati in Ungheria, e ora anche i moscoviti iniziano a interessarsi a Super Channel". Il prossimo passo sulla strada dell' internazionalizzazione è l' apertura di un ufficio a Bruxelles che coordinerà la sezione "Notiziari". Poi, in giugno, Beta Television parteciperà all' avventura del lancio del nuovo satellite Eutelsat 2, le cui trasmissioni saranno centrate sull' Europa, e che consentirà  con piccole parabole  la ricezione diretta anche in Italia.

"Ma tutto", commenta Marialina Marcucci, "è nato grazie a quel vulcano del mio babbo: lui è capace di lavorare anche 18 ore al giorno, con una vera mania per i dettagli. E la sua filosofia, quella della nicchia, ha sempre pagato". Insomma, la storia di questa famiglia toscana, basata sulla specializzazione come credo esistenziale ancor prima che come metodo imprenditoriale, ha come epilogo un gruppo da 1.100 dipendenti. Ma Guelfo intanto continua a seminare. Ha appena fondato la Biagini Safety Food Division. Che cos'è? Facile: una società che fa consulenza alle grandi aziende su un nuovo, grande business, i cibi naturali. Più specializzato di così...

MAURIZIO TORTORELLA

>> Articolo segnalato da Carmela Zagarella (centro documentazione AME)