Associazione per lo STudio e la Ricerca Astronomica


NEWS




Esplosa la Navetta della Nasa Columbia.

(01/02/2003)


La Navetta della NASA Columbia, partita per una missione lo scorso 16 Gennaio 2003, è esplosa oggi 1 febbraio 2003 verso le 15:00 ora italiana, durante la fase di rientro in atmosfera.

Rimangono ancora sconosciute le cause della tragedia.

Le immagini, riprese da un videoamatore e trasmesse dalla CNN, evidenziano come la Navetta sembra essersi spaccata in più parti durante la rovinosa caduta.

A bordo sette astronauti tra cui, per la prima volta, un israeliano.

Addio Yuji !

(14/05/2002)


E' morto lo scorso 10 Aprile, all'età di 51 anni, l'astrofilo giapponese YUJI HYAKUTAKE, lo scopritore della bellissima cometa che porta il suo nome e che nel 1996 ha allietato gli occhi, e gli animi, di tutti noi con la sua bellissima coda di ioni. Lascia la moglie Shoko e due figli ai quali il nostro cuore si unisce in un sincero cordoglio.

Il cuore fuso della Luna

(17/02/2002)


Fino ad ora quasi tutti i planetologi erano d'accordo sul fatto che la Luna fosse un corpo ormai completamente freddo e solido. Ora però l'osservazione di come il nostro satellite risponde all'attrazione gravitazionale del Sole e della Terra suggerisce che anche la Luna potrebbe avere una specie di mantello semifuso che ricopre il nucleo. Infatti la superficie della Luna si alza e si abbassa di circa 10 centimetri e la sua elasticità può fornire alcuni indizi sullo stato del materiale all'interno, anche se ciò non dice nulla invece sulla sua composizione.

Una base marziana di prova

(15/02/2002)


Il 7 febbraio scorso è entrata in funzione la Mars Desert Research Station, nel deserto dello Utah. Si tratta di una base marziana "di prova" costruita per studiare le problematiche legate alla sopravvivenza dei primi esploratori sul Pianeta Rosso.
La base si trova nel deserto a nord-ovest di Hanksville, nello Utah e resterà in funzione almeno per un anno. La postazione è stata scelta in modo che fosse il più possibile simile a Marte, sia dal punto di vista delle condizioni ambientali che dal punto di vista geologico. Il progetto della base è stato ricavato da quello di una possibile vera base marziana, per poterne studiare pregi e difetti sul campo.
La struttura è in grado di ospitare fino a sei membri di equipaggio, anche se è probabile che la prima spedizione umana verso Marte non sarà così numerosa.

"Resuscitati" alcuni extraterrestri

(13/06/2001)


Da recentissime notizie alcuni ricercatori italiani del CNR avrebbero riportato in vita dei batteri contenuti all'interno di alcune meteoriti. Si tratterebbe di microorganismi della dimensione inferiore al micron (millesimo di millimetro), ma straordinariamente resistenti. Sarebbero in grado infatti di resistere alle condizioni più critiche: sia a temperature dell'ordine del migliaio di gradi; sia a pressioni di migliaia di atmosfere. Ma ciò che più colpisce è che questi microbi una volta estratti dalle meteoriti hanno ripreso vitalità e, soprattutto, hanno iniziato a riprodursi.
Tutto ciò va a corroborare l'ipotesi della "Panspermia" secondo la quale la vita non avrebbe avuto origine sulla Terra, ma sarebbe arrivata grazie a meteoriti e/o comete che avrebbero disseminato il nostro pianeta di microbi.

Sfiorati da un macigno

(05/10/2000)


Era il 26 agosto 2000 quando fu scoperto un nuovo asteroide (siglato 2000 QW7), che avrebbe sfiorato la Terra di meno di 5 milioni di KM. Dalla mole di informazioni raccolte in seguito, da decine di osservatori astronomici, pare si tratti di un asteroide di tipo Amor, cioè con orbita di poco esterna a quella terrestre, ed avrebbe un diametro stimato pari a 800 metri. Fortunatamente per ora l'oggetto non rappresenterebbe un pericolo per il notro pianeta.

Sulle orme del Pathfinder

(05/10/2000)


Dopo la fortunata missione del Pathfinder sul Pianeta Rosso, la NASA decide di riprovarci questa volta raddoppiando la posta. Saranno due infatti i robot che partiranno nel maggio e giugno 2003 e sbarcheranno su Marte nel gennaio 2004. Entrambi useranno gli airbag per l'atterraggio, visto il buon esito del loro utilizzo sul predecessore Sojourner. Naturalmente per i due robot, in tutto e per tutto identici tra loro, saranno scelti due diversi siti di sbarco, orograficamente differenti, in modo da poter perseguire differenti tipi di ricerca.

Acqua su Marte!

(25/08/2000)


Che l'acqua esistesse su Marte allo stato solido sulle sue calotte polari lo si sapeva già da tempo, come si sapeva anche che fosse presente sotto forma di permafrost nel suo terreno, ma ciò di cui si sospettava ma non si era ancora sicuri era l'esistenza sul Pianeta Rosso di acqua allo stato liquido. Ebbene, ora sembra praticamente quasi certo che l'acqua scorresse sulla superficie di Marte non più di qualche migliaio di anni fa, e con tutta probabilità anche oggi qualche corso d'acqua sarebbe ancora attivo.
Questa affermazione da parte della NASA è resa possibile dai dati pervenuti dalla Mars Global Surveyor (MGS), che avrebbe inviato a terra una serie di foto dalle quali si evince in modo inequivocabile la presenza di acqua allo stato liquido sul pianeta.
Naturalmente si tratta di una scoperta di notevole valenza scientifica, in quanto potrebbe avere profonde implicazione sulla presenza di vita sul pianeta.

Per vedere alcune delle foto scattate dalla Mars Global Surveyor clicca Qui.

Record di longevità per la Galileo

(01/05/2000)


Non sembra aver voglia di andare in pensione la sonda Galileo. Lanciata nel 1989, con la navetta Atlantis, raggiunse Giove e le sue lune nel dicembre 1995 dove ha svolto egregiamente la missione biennale per cui fu progettata. Tuttavia, visto il suo buon stato di salute fu utilizzata in una Extended Mission di ulteriori due anni. Ma ancora oggi, nonostante l'esposizione ad una dose di radiazioni più che doppia rispetto a quella che i circuiti della sonda erano progettati per sopportare, il robot sembra godere di una perfetta forma.
Tuttavia gli scienziati hanno ormai posto un termine alla vita della sonda che sarà fatta precipitare su Giove o qualcuna delle sue lune minori. Tale decisione per impedire che la sonda possa schiantarsi su Europa e contaminare, con i batteri presenti a bordo, eventuali forme di vita sulla luna gioviana, oggetto di ricerche di future missioni spaziali.

I "piedi" abbattono sonda spaziale

(19/12/1999)


Incredibile, la sonda Mars climate Orbiter si è schiantata sulla superficie marziana. Il responsabile? E' il sistema di conversione da feet "piedi", nel sistema metrico anglosassone, a metri, nel sistema metrico decimale. Infatti la sonda si sarebbe abbassata troppo, a soli 57 Km, anzicché ai 186 previsti.

Ancora schianti sulla Luna

(19/12/1999)


Dopo l'impatto del Lunar Prospector sul suolo lunare, voluto dagli scienziati americani, nell'intento di scoprire tracce di acqua nella polvere sollevata e dall'esito negativo, un altro satellite sarà sacrificato sull'altare della scienza. In realtà questa volta si tratterebbe di un vecchio satellite per telecomunicazioni non più funzionante.

Ossigeno su Marte? Si può fare!


E' stato portato a termine con successo un esperimento teso alla produzione di ossigeno partendo da un'atmosfera marziana. Infatti, riprodotta esattamente l'atmosfera del pianeta rosso in una camera del Johnson Space Center di Houston, un'apparecchiatura appositamente realizzata è stata in grado di estrarne l'ossigeno. L'idea sarebbe di imbarcare uno strumento simile anche sul Mars Surveyor 2001 Lander che sarà lanciato tra due anni su Marte con l'obiettivo tra l'altro di ripetere lo stesso esperimento questa volta direttamente nell'ambiente marziano. Lo scopo dell'esperimento è quello di preparare la strada per un futuro sbarco umano sul pianeta, l'ossigeno infatti servirebbe, oltre che per la sopravvivenza dell'uomo, anche come comburente per i propulsori che dovranno poi riportare il veicolo spaziale sulla Terra.

Diamanti nello spazio


Che le stelle siano immense fornaci nelle quali si formano la maggior parte degli elementi chimici presenti nell'Universo lo si sapeva già. Ad ulteriore conferma di questa tesi ISO (telescopio all'infrarosso dell'Agenzia Spaziale Europea) ha rilevato una nube di polvere che circonda una stella morente, classificata come IRAS 16594-4656. In tale nube inoltre sono stati rilevati indizi di una forma di carbonio. Alcuni esperti pensano che possa trattarsi di piccoli diamanti altri di fullerene, una grande molecola di carbomio a forma di pallone. Tuttavia sia in un caso che nell'altro la scoperta risulta essere di grande interesse industriale, infatti mentre i diamanti sono usati nell'industria elettronica e nello sviluppo di nuovi materiali il fullerene è attualmente studiato per farne una capsula per inviare nuovi farmaci nel corpo umano. E' chiaro che non sarebbe minimamente pensabile di sfuttare i diamanti o il fullerene di quella stella, ma siccome dalle osservazioni emerge che si siano formati a grandissima distanza dalla stella e quindi in condizioni di assenza dell'altissima temperatura e pressione necessarie alla formazione ti tali elementi, è probabile che esista una via "alternativa" alla loro formazione, carpendone quindi i segreti sarebbe possibile riprodurre tali elementi molto facilmente anche sulla terra.

La Luna figlia della Terra


Sembra confermata l'ipotesi secondo la quale la Luna si sarebbe formata in seguito ad uno spaventoso impatto di un corpo di enormi dimensioni con il nostro pianeta. In seguito a ciò, dal materiale asportato dalla Terra, avrebbe avuto origine un corpo minore orbitante intorno ad essa, corpo che oggi conosciamo con il nome di Luna.
La conferma di tale ipotesi viene dagli ultimi dati forniti dalla sonda Lunar Prospector adibita allo studio delle caratteristiche del nostro unico satellite naturale.

Nuovo meteorite marziano


E' stato scoperto nel deserto libico ed é il 14° meteorite marziano rinvenuto finora sulla Terra. Grande come una noce di cocco e di colore marrone contiene al suo interno degli indizi che non lasciano dubbi agli studiosi circa la sua origine marziana. Purtroppo però il meterorite, a lungo esposto agli agenti atmosferici, è stato contaminato da batteri terrestri rendendone impossibile l'individuazione di eventuali forme di vita marziana in esso fossilizzate.




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Ultimo aggiornamento: 14 Maggio 2002