"Non partecipiamo a guerre di religioni" - 27-04-02 da Il Sannio Quotidiano

 

 

da Il Sannio Quoridiano del 27 aprile 2002

 

 

Telese T./ Dopo la querelle del Consiglio comunale interviene Serafini

 

Rifondazione: «Non partecipiamo a guerre di religioni»

 

Un 'no' politico, non dettato da avversione alla comunità cattolica

 

II progetto del Centro Pastorale è stato approvato in Consiglio comunale. Un' approvazione che non ha registrato il consenso di Gianluca Serafmi (Rifondazione Comunista) e di Giovanni Lavorgna (Democratici di Sinistra). In merito, il sindaco Giuseppe D'Occhio aveva dichiarato  all'indomani del consiglio - di come i comunisti «preferissero» una moschea ad un edificio di culto cattolico. II riferimento andava alla approvazione, con i voti di Rifondazione, per la costruzione della moschea a Napoli da parte del Consiglio partenopeo. Ma c'è un altra questione da cui vuol partire il consigliere comunale di Rc. «E' bene precisare subito un aspetto importante.

Nel consiglio comunale del giugno del 2001 Rifondazione Comunista non partecipò ai lavori. Un'assenza dettata dal fatto che proprio in quel periodo si stava provvedendo alla surroga del consigliere dimissionario Alfonso Grillo. Per cui bisognerebbe quantomeno leggere le delibere a cui si fa riferimento. E' dunque falso dire che noi in quell'occasione ci siamo astenuti rispetto alla localizzazione del centro pastorale e della clinica». Il discorso, poi, si sposta sull'intervento di D'Occhio. «Innanzitutto - illustra il consigliere – rimarco il tono razzistico e sprezzante con il quale il sindaco si rivolge ad un partito che a Napoli ha favorito lo stanziamento di fondi per la costruzione di una moschea. Essere a favore della moschea a Napoli non è assolutamente in contraddizione con il voto espresso nell'ultimo Consiglio comunale in merito all'insediamento del centro pastorale. Tempo- addietro - ed il sindaco dovrebbe ricordarlo - ci esprimemmo contro l'insediamento della clinica privata in contrada Piana proprio perché ritenevamo quell'insediamento un 'cavallo di Troia' per l' espansione del paese in quella zona. A questo punto, così come ho fatto in Consiglio comunale, bisogna illustrare che la nostra posizione non ha nulla a che fare con un atteggiamento di avversione nei confronti della comunità cattolica. Le parole del sindaco ci riportano indietro, in un clima da Crociate, che sarebbero risultate stonate anche nel clima che si respirava alla fime degli anni '40. Tutto questo è strumentale e scorretto. Si tratta esclusivamente di motivazioni inerenti innanzitutto alla politica urbanistica e di espansione che l' Amministrazione attiva persegue. L'insediamento del centro pastorale, infatti, lo riteniamo in continuità con quel tipo di logica».

Resta comunque il dato di fatto che la cittadina termale non possiede alcuna struttura che possa ospitare manifestazioni ed eventi, soprattutto quelli delle giovani generazioni. «Il sindaco, presentando la proposta in Consiglio comunale, ha parlato di un centro pastorale polivalente, luogo di aggregazione per i giovani e provvisto di centro dibattiti. E' interessante -sottolinea Serafini - notare come l' Amministrazione attiva deleghi le politiche giovanili ad altri enti che con l' Amministrazione hanno poco a che fare. Telese, infatti, a differenza degli altri comuni del comprensorio, è sprovvista di un centro di aggregazione per le varie associazioni e di un centro dibattiti che non siano i soliti spazi a pagamento. La colpa di tutto questo non è certamente di Rifondazione Comunista, ma di chi non sente il bisogno di creare spazi sociali di aggregazione. E' del tutto fuori luogo scatenare guerre di religioni che hanno poco a che fare con l'imparzialità ed il buon andamento della pubblica amministrazione. Il sindaco - conclude Serafini - si dovrebbe occupare di cose più serie».