Caccia: fermi tutti, non si spara - 30-08-02 - Mario De Chenno

 

  Comunicato WWF Benevento

 

Caccia: fermi tutti, non si spara

 

                  Il TAR Campania accoglie il ricorso WWF e sospende il Calendario Venatorio. L’apertura slitta al canonico 15 settembre. Nessuno ferma invece i bracconieri, in azione anche in estate.

 

Una strage evitata. Salvi leprotti immaturi, femmine gravide ed in allattamento. Nessuna doppietta in Campania potrà abbattere animali selvatici in Campania già dal 1° settembre. Accogliendo l’istanza del WWF, il giudice Giancarlo Coraggio, Presidente del Tribunale Amministrativo della Regione Campania, con decreto urgente, ha disposto infatti la sospensione cautelare dell’esecuzione del Calendario venatorio della Regione Campania.

 

Il provvedimento, che disponeva l’apertura anticipata della stagione venatoria al 1° settembre 2002 per colombaccio, ghiandaia, merlo, quaglia, tortora, starna, lepre comune e fagiano, era stato giudicato negativamente dall’Istituto Nazionale Fauna Selvatica (l’Istituto scientifico che deve esprimere il parere sui provvedimenti in materia di caccia e protezione della fauna), che evidenziava che in Campania non esiste un’adeguata pianificazione faunistico venatoria e che, comunque, non c’erano condizioni ambientali che giustificassero l’apertura anticipata della caccia.

 

L’Istituto, inoltre, sottolineava che le specie si trovavano in periodo di riproduzione e, quindi, ne sarebbe stato assurdo l’abbattimento. Ciò nonostante la Giunta Regionale aveva emanato il provvedimento. Invece il decreto del giudice Coraggio, oltre ad affermare la fondatezza del ricorso WWF, definisce il danno alla fauna conseguente alla preapertura “grave ed urgente” e pertanto dispone la sospensione del calendario venatorio.

 

I cacciatori campani, pertanto, dovranno attendere il 15 settembre, data di apertura della caccia prevista, in attuazione delle direttive comunitarie, dall’ art. 18 della L. 157/92.

 

«Continuiamo a fare le barricate contro la potente lobby venatoria, che pur rappresentando solo gli interessi dell’un per cento della popolazione, continua ad ottenere da una intera classe politica favoritismi in dispregio della legge e del diritto di tutti all’ambiente» –ha dichiarato Mario De Chenno, responsabile del WWF Sannio–. «Prima il Piano Faunistico Regionale, bocciato dal Tar e ora all’esame del Consiglio di Stato, ora il Calendario Venatorio con la preapertura al 1° settembre, poi la finanziaria regionale 2002 che prolunga la stagione di caccia addirittura fino al 28 febbraio».

 

Con l’art. 49, della Legge Regionale n. 15/2002 (Finanziaria Regionale 2002), la Regione Campania  ha modificato la vigente legge regionale sulla caccia  n. 8/1996,  approvando il prolungamento della stagione venatoria al 28 febbraio, in violazione della legge quadro n. 157 del 1992 sulla protezione della fauna omeoterma e il prelievo venatorio, e nel mancato rispetto del generale principio di conservazione della fauna selvatica. Anche contro quest’ultimo provvedimento il WWF è intervenuto, sollecitando, con una lettera di Fulco Pratesi al Presidente del Consiglio Berlusconi e ai Ministri Matteoli (Ambiente), Alemanno (politiche agricole), La Loggia (affari regionali), di sollevare la questione di legittimità costituzionale contro la legge campana. Analoga azione è già stata intrapresa dal Governo contro una legge della Regione Sardegna.

Il WWF ricorda anche ai cacciatori che per l’esercizio dell’attività venatoria dal 1° Settembre saranno sottoposti a processo penale per il reato di cui all’art. 30 L. 157/92, e invita tutti i cittadini ad informare immediatamente le Autorità di polizia circa eventuali episodi di bracconaggio ai seguenti numeri gratuiti:

 

112   (Pronto Intervento Carabinieri),

1515 (Emergenza ambientale Corpo Forestale dello Stato),

113   (Pronto Intervento Polizia di Stato),

117   (Guardia di Finanza).

 

I bracconieri, peraltro sono rimasti in azione anche quest’estate: una poiana, ritrovata agonizzante a Guardia Sanframondi, è l’ennesima vittima dei bracconieri. Lo ha certificato l’esame autoptico eseguito dall'Istituto Zooprofilattico Per il Mezzogiorno, Sezione di Benevento, su richiesta del WWF. Il referto: «DIAGNOSI: causa del decesso da ascriversi alle lesioni da arma da fuoco. Dall'esame autoptico risulta che la Poiana è giunta a morte per la presenza di pallini da caccia nei muscoli pettorali, nel tessuto connettivo del collo ed a livello di scatola cranica».