Inquinanti di un frantoio nel torrente Seneta - 29-11-01 - dal Mattino

 

 

Inquinanti di un frantoio nel torrente Seneta a Castelvenere e Telese: questa la denuncia di Legambiente della Valle Telesina.

Nella serata di martedì nel comune di Castelvenere i cittadini erano rimasti colpiti dall'aria nauseabonda che invadeva le strade, ma solo nella mattinata di ieri un cittadino di Telese ha segnalato la presenza di scarichi provenienti da un frantoio oleario al Comando dei Carabinieri e al Distretto 21 della ASL.


Il problema degli scarichi abusivi delle acque residue provenienti dalla lavorazione delle olive, attività molto diffusa nella Valle Telesina, è annoso ed irrisolto. La normativa prevede che le stesse vengano smaltite, dopo essere state diluite in acqua, con lo spandimento nei terreni agricoli, in modo da impedirne lo sversamento nelle reti fognarie o nei corsi d'acqua, perché altamente inquinanti.

Invece, sottolinea Legambiente, «a Castelvenere, in concomitanza con le piogge e in orario serale o notturno, c'è sversamento nel torrente Seneta. I cittadini se interpellati singolarmente si dichiarano stufi del protrarsi della situazione che è causa di danno per la propria salute, ma prevale il senso comune del lasciar fare».

In proposito, Legambiente della Valle Telesina, ha inoltrato una richiesta di intervento immediato all'Agenzia regionale per l'ambiente della Campania (ARPAC) e al sindaco di Castelvenere, quale massima Autorità Sanitaria, «con il precipuo compito - prosegue la protesta - di tutelare la salute dei propri cittadini, e chiede che siano disposti gli opportuni controlli e verifiche affinché sia individuata la responsabilità da parte di uno dei due frantoi presenti nel Comune».


Il sindaco infatti è tenuto a garantire l'applicazione dell'articolo 3 della legge 574 del 1996 che tutela le acque, il suolo ed il sottosuolo e prevede che si ponga rimedio anche al pericolo di ruscellamento delle acque di vegetazione sparse sui terreni.

«Il nostro rammarico - conclude Legambiente - è che per quanto i cittadini siano consapevoli della necessità di produzioni alimentari sane, i cicli di produzione delle attività sono ben lontani non solo dagli standard di qualità auspicati, ma in palese illegalità. Legambiente perciò invita la collettività a segnalare tutti i casi di inquinamento».