MIRELLA COLANGELO
Dopo dodici anni dalla prima edizione, il MercAntico, la fiera
dell’antiquariato e dei prodotti tipici locali di S. Lorenzello,
rappresenta, un appuntamento fisso per gli appassionati dell’intera
regione.
Ogni fine settimana del mese le botteghe del borgo, che un tempo
ospitavano le attività degli artigiani locali, si affollano di mobili,
stampe, quadri, gioielli d’epoca, ceramiche tradizionali ed ogni genere
di oggetti, molti dei quali assolutamente rari. San Lorenzello è
conosciuta per le ceramiche, per l’olio e per i taralli, e come una tale
iniziativa sia nata e si sia affermata in un centro dove l’antiquariato
non ha radici storiche ha degli aspetti sorprendenti.
Il primo a lanciarla è stato un personaggio originario di San
Lorenzello, Guido Lombardi, fratello di Luciano e Gianfranco Lombardi.
Un musicista, ricordato da tutti come un personaggio singolare. Ebbene,
verso al fine degli anni ottanta, Guido Lombardi, che allora risiedeva a
Napoli, decise che il suo paese natale sarebbe dovuto diventare il punto
di riferimento nazionale per gli appassionati di antiquariato.
Un progetto a dir poco ambizioso ma
perfettamente aderente allo spirito del personaggio. Questi invitò
quanti più espositori possibili, e occupò un’intera pagina de Il
Mattino, dove oltre a promuovere l’iniziativa faceva l’elenco di tutti i
patrocini che era riuscito ad ottenere. Pare che pochissimi di questi
fossero autentici. Una bugia veniale, raccontata allo scopo di ottenere
un effetto moltiplicatore sulla curiosità sia degli espositori che del
pubblico. Il risultato fu catastrofico: un solo espositore si presentò
all’appuntamento e dopo poco, vista la desolazione della piazza decise
di abbandonare il campo. Unici testimoni oculari: Peppe Lanzetta e Peppe
Barra, amici del Lombardi.
Ma dinanzi alla piazza vuota e
all’indifferenza delle persone, Guido Lombardi, non si lasciò prendere
dallo sconforto, saltò sul palco e iniziò un lungo discorso dove
esaltava la validità della sua iniziativa e inveiva contro coloro che
non ne avevano compreso l’importanza.
Di questa storia, ancora avvolta dall’alone della leggenda, se ne era
persa la memoria quando qualche anno più tardi, nell’ambito di una
seduta di Consiglio comunale Carmine Ricciardi lanciò l’idea di unire
una fiera dell’antiquariato alla promozione dei prodotti tipici locali
(a quel tempo l’unica fiera campana era quella che si svolgeva nella
villa comunale di Napoli). Si costituì un comitato e dopo un lavoro
durato quasi sei mesi, il 6 agosto del 1991 iniziò la cinque giorni del
MercAntico. Il successo fu tale che gli appuntamenti si susseguirono nei
mesi successivi.
Da allora il MercAntico non ha mai cessato la sua attività crescendo
ogni anno in notorietà e numero di partecipanti. Dal 1995 viene gestito
dal solo Comune, che oggi deve fronteggiare le lamentele dei turisti per
la mancanza di strutture per il pernottamento, con ovvie conseguenze
sull’economia locale. Una soluzione immediata potrebbe essere il ricorso
ai bed&breakfast, ma gli amministratori sottolineano che occorre un
maggiore sforzo per aumentare la capacità ricettiva di S. Lorenzello che
in alcuni periodi dell’anno è letteralmente invasa dai visitatori.
Si sta pensando alla creazione di una
cooperativa che gestisca un edificio messo a disposizione dal Comune.