LE ORIGINI
Le origini storiche sono molto incerte, certamente, però, affondano le
radici nelle antichissime tradizioni legate ai culti mediterranei. Dal
culto di Iside, alle grandi feste dionisiache, la coltivazione della
vite e la trasformazione dell'uva in vino hanno sempre rappresentato il
mistero della "metamorfosi, della trasformazione che origina la vita e
la rigenera dopo la morte. Nella civiltà contadina, specialmente dopo la
diffusione del Cristianesimo, sono frequentissimi i riti propiziatori e
di ringraziamento per il buon raccolto tra i quali va ricercata
l'origine della festa dell'uva di Solopaca che anticamente si svolgeva
in occasione delle celebrazioni religiose in onore della Madonna
Addolorata.
LA SFILATA DEI CARRI ALLEGORICI
La festa dell'uva di Solopaca vuol essere una rievocazione dell'antica
tradizione di offerta dei prodotti della terra alla divinità.
Non a caso essa cade in prossimità della festa della Madonna Addolorata,
a cui era dedicata l'antica "Sagra". Oggi, grazie ai contributi della
Proloco, è stata arricchita di un ampio corteo storico che rievoca il
periodo ducale, al tempo dei Ceva-Grimaldi (1609-1764).
Si è voluto, infatti, rappresentare uno "spaccato" storico-sociale di
una tradizione: l'offerta votiva di carri fatti d'uva a cui si è
aggiunto un messaggio pubblicitario del prodotto: il vino D.O.C.
L'edizione 2000 è stata quella più completa: alla festa della sfilata,
la statua dell'Addolorata, interamente rivestita di grappoli d'uva nera,
(secondo la tradizione più antica) accompagnata dai rappresentati della
"Confraternita dei sette dolori". A seguire il corteo dei POPOLANI
raffiguranti storici della famiglia ducale con relativo accompagnamento
di paggi, dame e cavalieri. Infine i CARRI allestiti dalle botteghe dei
"Maestri carraioli" ispirati a fatti di attualità o ad elementi
significativi atti, comunque, a reclamizzare il SOLOPACA D.O.C.
Il corteo è sempre arricchito dalla partecipazione di gruppi
folkloristici, sbandieratori, rappresentanti delle "città del Vino",
gonfaloni dei comuni vicini e dalle autorità.
IL CORTEO STORICO
Nei Nostri piccoli centri di provincia non si ha una vera e propria
coscienza storica, prevale la visione "mitica" e le tradizioni si
tramandano senza una rigorosa cronologia. Nel passato tutto è appiattito
e la memoria temporale si riduce a due dimensioni; un "apprima" (non ben
determinato) e un "mò" (da mox=ora,adesso).E’ difficile dunque
ricostruire su basi "scientifiche" anche gli avvenimenti dei secoli più
recenti, soprattutto se non si dispone di numerose fonti e di molto
tempo da dedicare alle ricerche. Noi ci abbiamo provato sulla base di
alcuni documenti risalenti al 1600 e al 1700, che i ragazzi del locale
Liceo Classico hanno trovato e su quanto riportato da alcuni cultori
della storia locale.Abbiamo cercato di ricostruire , a grandi linee, la
successione dei duchi della famigia dei Ceva-Grimaldi, dal capostipite
Cristoforo che acquistò nel 1574 il Feudo di Telese con la terra di
Solopaca, fino all’ultimo discendente morto nel 1764.
Programma 2003
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