La festa dell'Uva a Solopaca - 12-09-03 - da www.sanniodoc

 

  Tema Festa dell'Uva

LE ORIGINI
Le origini storiche sono molto incerte, certamente, però, affondano le radici nelle antichissime tradizioni legate ai culti mediterranei. Dal culto di Iside, alle grandi feste dionisiache, la coltivazione della vite e la trasformazione dell'uva in vino hanno sempre rappresentato il mistero della "metamorfosi, della trasformazione che origina la vita e la rigenera dopo la morte. Nella civiltà contadina, specialmente dopo la diffusione del Cristianesimo, sono frequentissimi i riti propiziatori e di ringraziamento per il buon raccolto tra i quali va ricercata l'origine della festa dell'uva di Solopaca che anticamente si svolgeva in occasione delle celebrazioni religiose in onore della Madonna Addolorata.

LA SFILATA DEI CARRI ALLEGORICI
La festa dell'uva di Solopaca vuol essere una rievocazione dell'antica tradizione di offerta dei prodotti della terra alla divinità.
Non a caso essa cade in prossimità della festa della Madonna Addolorata, a cui era dedicata l'antica "Sagra". Oggi, grazie ai contributi della Proloco, è stata arricchita di un ampio corteo storico che rievoca il periodo ducale, al tempo dei Ceva-Grimaldi (1609-1764).
Si è voluto, infatti, rappresentare uno "spaccato" storico-sociale di una tradizione: l'offerta votiva di carri fatti d'uva a cui si è aggiunto un messaggio pubblicitario del prodotto: il vino D.O.C.
L'edizione 2000 è stata quella più completa: alla festa della sfilata, la statua dell'Addolorata, interamente rivestita di grappoli d'uva nera, (secondo la tradizione più antica) accompagnata dai rappresentati della "Confraternita dei sette dolori". A seguire il corteo dei POPOLANI raffiguranti storici della famiglia ducale con relativo accompagnamento di paggi, dame e cavalieri. Infine i CARRI allestiti dalle botteghe dei "Maestri carraioli" ispirati a fatti di attualità o ad elementi significativi atti, comunque, a reclamizzare il SOLOPACA D.O.C.
Il corteo è sempre arricchito dalla partecipazione di gruppi folkloristici, sbandieratori, rappresentanti delle "città del Vino", gonfaloni dei comuni vicini e dalle autorità.

IL CORTEO STORICO
Nei Nostri piccoli centri di provincia non si ha una vera e propria coscienza storica, prevale la visione "mitica" e le tradizioni si tramandano senza una rigorosa cronologia. Nel passato tutto è appiattito e la memoria temporale si riduce a due dimensioni; un "apprima" (non ben determinato) e un "mò" (da mox=ora,adesso).E’ difficile dunque ricostruire su basi "scientifiche" anche gli avvenimenti dei secoli più recenti, soprattutto se non si dispone di numerose fonti e di molto tempo da dedicare alle ricerche. Noi ci abbiamo provato sulla base di alcuni documenti risalenti al 1600 e al 1700, che i ragazzi del locale Liceo Classico hanno trovato e su quanto riportato da alcuni cultori della storia locale.Abbiamo cercato di ricostruire , a grandi linee, la successione dei duchi della famigia dei Ceva-Grimaldi, dal capostipite Cristoforo che acquistò nel 1574 il Feudo di Telese con la terra di Solopaca, fino all’ultimo discendente morto nel 1764.

 

Programma 2003