Preapertura,solito regalo ai cacciatori - 21-08-03 - Mario De Chenno

 

 

Mario De Chenno

Responsabile sezione WWF Sannio

 

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“Il solito regalo ai cacciatori”

                  Il WWF interviene sulla preapertura della stagione venatoria al primo settembre, disposta dalla Regione. Fauna stremata da siccità e incendi. Nessuna giustificazione scientifica alla decisione.

Un’estate torrida, un lunghissimo periodo di siccità e un numero di incendi tra i più alti degli ultimi anni, hanno decimato e stremato gli animali selvatici. E quelli scampati dovranno ora fare i conti con le doppiette. La Giunta della Regione Campania, infatti, ha nuovamente disposto l’anticipazione dell’apertura della stagione venatoria (la cosiddetta preapertura) al 1° settembre per quaglie e tortore.


L'impatto degli incendi sulla fauna selvatica è drammatico, limitandone il successo riproduttivo, aumentando la vulnerabilità alla predazione, diminuendo la disponibilità di risorse trofiche e di zone di rifugio degli animali. Che già provati, devono affrontare il disturbo dei cani da caccia (si apre infatti anche il periodo per il loro addestramento) e presto anche le fucilate dei cacciatori.

Sulla preapertura in Campania si era espresso sfavorevolmente l’Istituto nazionale per la fauna selvatica (INFS), osservando che quaglia e tortora sono specie la cui consistenza numerica è in forte decremento e che sarebbe stato accettabile solo un prelievo limitato di tortore da appostamenti fissi (una pratica che in Campania non è comunque possibile, non essendo in vigore il Piano Faunistico, bocciato dal Consiglio di Stato su ricorso WWF).

“La preapertura è in contrasto con il parere dell’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica, massimo organo scientifico competente in materia ­­­– dichiara Mario De Chenno, responsabile WWF sezione Sannio, –. La decisione assunta dalla Giunta Regionale appare quindi come un vero e proprio regalo alle lobby venatorie. In queste ore il WWF sta valutando la possibilità di impugnare il provvedimento dinanzi al Tar, come è già fatto lo scorso anno con successo”.

Domenico Piantedosi, referente WWF per il Parco del Taburno Camposauro, afferma inoltre: “Il calendario venatorio approvato dalla Giunta Regionale non sembra tenere in alcun conto l’emergenza territoriale determinata nel Taburno Camposauro dalla siccità e dagli incendi che quest’anno si sono sviluppati con particolare virulenza. Esigenze di ripopolamento faunistico e più in generale di riequilibrio del territorio avrebbero consigliato un più opportuno slittamento delle date di apertura della caccia.

 Purtroppo ciò non è avvenuto, ed è stata presa una decisione che ritengo gravemente pericolosa anche per le specie che vivono nell’area protetta del Taburno, costrette dalla presenza di incendi a spostarsi nelle zone dove invece l’esercizio della caccia è consentito. A questo punto mi auguro che le autorità preposte al controllo del territorio possano stroncare ogni fenomeno di bracconaggio come di attività venatoria nelle superfici percorse dal fuoco, ai sensi e per gli effetti della legge 353/2000”.