'A cuzzupa
 

                      

                              

   Pasqua, tempo di cuzzupe!  Già da qualche giorno le massaie caccuresi, e calabresi in genere, sono al lavoro per preparare questo dolce pasquale che,  secondo alcuni, simboleggerebbe la fine del digiuno quaresimale e la resurrezione di Cristo (rappresentato dall’uovo sodo posto a decorazione dello stesso), mentre per altri, tra i quali anch’io, potrebbe essere una delle tante leccornie che le nostre progenitrici, già prima di Cristo,  preparavano per festeggiare il ritorno della primavera. Sembra improbabile, infatti, che prima della nascita di Cristo (circa 2.000 anni fa, l’altro ieri in confronto ai 24 milioni di anni dalla comparsa dell’uomo sulla Terra) le nostre massaie non sapessero far niente e che abbiano imparato a preparare un sacco di cose buone solo per celebrare le feste cristiane. D’altra parte tutte le feste cristiane non sono altro che la riproposizione di antiche feste pagane,  alle quali è stato cambiato il nome e la simbologia, radicate da millenni nella cultura dei popoli, così come molte chiese e basiliche cristiane sono state costruite ne luoghi nei quali sorgevano i templi pagani dopo averli rasi al suolo.

   In ogni caso, al di là dell’origine, la cuzzupa è un dolce davvero squisito, delizia per il palato, ma anche per gli occhi. Una delle sue principali caratteristiche, infatti, è quella di assumere aspetti diversi, a seconda della fantasia della massaia che la prepara. Così sulle tavole pasquali ci può capitare di trovarci davanti un cuore dorato e profumato, un pesce, una gallinella, un leprotto, un somarello che porta sul dorso il panierino con l’uovo sodo,  pronti per essere sgranocchiati. Se poi si è davvero dei buongustai, memori dei suggerimenti dei nostri nonni, potremmo intingere la cuzzupella in un buon bicchiere di vino per goderci l’apoteosi del sapore. Ovviamente, per ritrovare appieno gli antichi sapori, i cibi vanno gustati nel luogo d’origine e nel tempo giusto; mangiare la cuzzupa a Milano o a Stoccarda lontano da Pasqua è come mangiare i crauti alle Eolie nel mese di luglio per cui, nel vostro interesse, per Pasqua vi consiglio un salto a Caccuri. Ne vale davvero la pena! Un'ultima curiosità: secondo un'antica tradizione pare che le suocere usassero preparare al futuro genero  una grande cuzzupa a forma di cuore. Da qui l' origine dell'espressione " 'A cuzzupa 'e ra socra" che, come sa bene chi è caccurese non è, come dire? ........  propriamente un complimento nei confronti della congiunta acquisita.

Buona Pasqua a tutti.