Storia geologica della Serra Grande
                                                                                  

  La Serra  Grande, una delle tre colline che circondano Caccuri  e che la protegge dai venti di tramontana, ha una storia geologica molto interessante che ho potuto apprendere, solo in parte, assistendo, per caso, ad una lezione all'aperto impartita da alcuni docenti dell'UNICAL ai loro studenti nel febbraio del 1999 e che documentai, all'epoca, con questo articolo pubblicato sul Il Quotidiano della Calabria.

                                                                  

6/2/1999

   Una interessante lezione all’aperto è stata impartita la mattina di sabato 6 febbraio a Caccuri dai professori Moretti e Sonnino del Dipartimento di scienze della Terra dell’Università della Calabria, a una cinquantina di studenti del primo anno di geologia. Per la seconda volta in una settimana i futuri geologi, muniti di carte topografiche e geologiche sono stati indottrinati in loco dai loro docenti sulla genesi delle rocce che circondano il paese. Dall’iniziativa dovrebbero scaturire le relazioni che i ragazzi prepareranno per sostenere l’esame di geologia.  La lezione si è svolta in via Parte, proprio in faccia alla Serra Grande, uno dei luoghi geologicamente più interessanti della Calabria, come ci ha spiegato il professore Moretti. Il docente ha  mostrato agli allievi alcune rocce alla base della collina definite del “substrato cristallino” che risalgono al paleozoico, cioè a 280 milioni di anni fa e che costituiscono l’ossatura del sistema. Su queste rocce, poi, a detta del professore, si sono sedimentati diversi strati dando origine a formazioni arenarie. Nello strato più alto, infine, resti di  fossili testimoniano la presenza di acque che sommergevano le rocce che, comunque, si trovavano ad una profondità non superiore ai duecento metri.  Quest’ultimo strato, costituito da rocce massive di calcio areniti, ha poi spiegato il professore Moretti, sarebbe trasgredito, cioè sprofondato per qualche decina di metri. 

La collina oggetto dell’interesse di studenti e professori è una delle cose più belle che è possibile ammirare ancora nei dintorni di Caccuri. Ai piedi della torre del castello, invece, proprio a venti metri dal luogo dove si è svolta la lezione, rimane solo il moncone di una formazione che gli esperti definivano ancor più interessante e che, verso la metà degli anni ’70, fu inspiegabilmente mozzata. Nel concludere la lezione il professore Moretti ha definito il geologo uno storico che ricostruisce il passato in termini di milioni di anni  così come chi ha avuto la fortuna di assistere alla lezione ha potuto constatare quando il docente ha ricostruito le origini della collina caccurese. Alla domanda perché avesse scelto proprio Caccuri per tenere le sue lezioni ci ha risposto che qui, più che altrove, è possibile ammirare esposizioni molto belle e molto interessanti. Peccato che queste esposizioni così “belle ed interessati”, come le ha definite il docente dell’Università della Calabria, non vengano adeguatamente tutelate magari attraverso la creazione di un parco naturale o, quanto meno, impedendo  gli sfregi  di varia natura (compreso uno scriteriato rimboschimento)  per dare la possibilità, anche alle future generazioni, di poter continuare a ricostruire la storia geologica del loro habitat.

                                                   Giuseppe Marino