Notai caccuresi |
Domenico
Mingazio o Mignaccio
Domenico Mignaccio o Mingazio fu un notaio caccurese del XVI secolo. Di
lui si trovano notizie sparse di atti anche importanti che redasse nel
suo paese di origine. Uno dei più importanti è un documento nel quale
raccolse la testimonianza dei coniugi Nicolò Interzato e Livia Costa risalente
al 10 ottobre del 1551. In questo importante atto notarile i due raccontano la scorreria del pirata Barbarossa
(Khayr al-Dīn) del luglio del 1544 nella città di Cariati
nel corso della quale fu rapito il vescovo caccurese Giovanni Carnuto
che fu poi deportato ad Algeri dove morì. Domenico Ambrosio
Il notaio Domenico Ambrosio visse tra la fine del XVIII
e gli inizi del XIX secolo. Nacque presumibilmente
nel 1748 e, completati gli studi, esercitò per molti anni la professione
nella sua
abitazione di Macchia del
Castello (Salita Castello) nel palazzo di famiglia, attualmente di
proprietà degli eredi Macrì e Pirito. Nella quale era ubicato anche il suo
ufficio Francesco Antonio Ambrosio
Francesco
Antonio Ambrosio, notaio, figlio del notaro Domenico, nacque a Caccuri
nel 1778. Nel 1802, giovanissimo, regnando Ferdinando IV di
Borbone cominciò, ad esercitare la professione che era stata già
del padre ottenendo la conferma della concessione anche da Gioacchino
Murat e dal Re Ferdinando al suo ritorno sul trono dopo la
Restaurazione. In questo periodo turbolento della storia del
Regno continuò a redigere atti per i caccuresi e per gli abitanti dei
paesi vicini fino alla morte che lo colse prematuramente il 21 agosto del
1823 all’età di 45 anni.
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