Potenza del linguaggio
Da
un po’ di tempo, dopo aver letto per qualche anno il giornale tenendolo alla
distanza di due
metri e mezzo a causa della presbiopia,
mi sto rendendo conto che ora la distanza si accorcia vistosamente, giorno per
giorno. Attualmente sono arrivato a tre centimetri. Fra una settimana arriverò
a meno di un centimetro. Insomma sto diventando cieco come un talpa. "Nessuna
paura, mi diceva l’altro giorno un mio amico linguista: al massimo sarai un ipovedente
(cecato) ", così mi sono consolato e mi sono liberato della fifa blu che mi
attanagliava.
Con
la vista se ne sta andando definitivamente anche l’udito che già non è che
funzionasse a dovere anche prima! Insomma sto diventando sordo come una campana; ancora
qualche mese e nemmeno il cornetto di Beethoven riuscirà a farmi percepire i
suoni, ma anche questa volta, il mio carissimo amico mi soccorre e mi ridà la
gioia di vivere col suo solito, benedetto eufemismo: “Coraggio, non è vero
che sarai sordo, al massimo diventerai un non
udente, ossia un “copanu”. Che bello, ora si che posso affrontare la
vita con gioia e serenità, come ha già fatto tanta gente.
Ieri
è venuto a trovarmi il mio amico spazzino, che, da quando si sente chiamare collaboratore
ecologico, è diventato un’altra persona; è vero che se ne sta sempre con
la scopa in mano, ma il titolo di collaboratore ecologico, gli dà una
grandissima soddisfazione, la stessa che provano i bidelli che si sono liberati
di questo
appellativo così oltraggioso e degradante e che ora si sentono chiamare
collaboratori scolastici o i presidi che sono diventati DS,
gli unici DS rimasti in Italia dopo lo scioglimento del partito di Fassino.
Bello,
veramente bello!, speriamo che questa riforma , l’unica che siamo
riusciti a fare negli ultimi 60 anni, continui a darci questi frutti prelibati,
anche perché, così, la lingua italiana ne guadagnerà in semplicità,
avvicinandosi all’inglese, una lingua che viene somministrata a dosi da
cavallo a tutti noi, dai bambini dell’asilo (pardon dai bambini della scuola dell’infanzia) a quelli delle elementari (accidenti!, non si
dice più così, si dice: scuola primaria),
delle medie (cioè la scuola secondaria di primo
grado) a quelli della terzaria di terzo grado, della quaternaria di quarto
grado, del
paleolitico e del giurassico, proprio
per la sua semplicità, la ricchezza, la musicalità e la grande libertà che ci consente
nel leggere le vocali e le parole come più ci aggrada, come sanno fare in modo
esemplare e disinvolto i giornalisti italiani e gli uomini del mondo dello spettacolo.
Si,
è proprio vero: la nuova lingua davvero è una gran bella cosa!
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tenza_del_linguaggio.htm