Iniziativa della Fondazione E. Berlinguer di Crotone
Ricordiamo Maria Teresa Ligotti
 

 

   "Maria Teresa andava utilizzata meglio dal Partito, per le sue competenze, la sua serietà nell'impegno politico e istituzionale, la sua sua coerenza. Ma forse è stata penalizzata proprio per la  coerenza. La coerenza non sempre paga, a volte è motivo di emarginazione." Con queste parole Mario Oliverio, presidente della Provincia di Cosenza ha chiuso il suo intervento in memoria di Maria Teresa Ligotti, consigliere regionale negli anni '80 deceduta lo scorso 6 dicembre a Roma e commemorata nel corso di una cerimonia organizzata dalla Fondazione Berlinguer sabato 18 gennaio in un'aula consiliare del Comune di Crotone gremita in ogni ordine di posto. Al tavolo degli oratori il presidente della Fondazione Giuseppe Corigliano, Francesco Samà, ex deputato del PCI e amico da sempre di Maria Teresa, il sindaco di Crotone Peppino Vallone che ha ricordato la dirigente comunista per quel poco che l'ha conosciuta e l'amica di sempre Pina Alosa, compagna di studi e di università, oltre che di partito  della defunta, come ha ricordato nel suo commosso intervento che ha fatto seguito a quello di  Pepè Corigliano e di Vallone.


    
Peppino Vallone, Giuseppe Corigliano e Mario Oliverio

   Mario Oliverio, nel ripercorerre le tappe della lunga avventura politica di Maria Teresa Ligotti, consigliere comunale e dirigente del Partito, presidente dell'ASL di Crotone, consigliere regionale e membro della Commissione sanità del Consiglio regionale della Calabria e ancora dirigente politico, ha ricordato il suo impegno competente, entusiasta e quotidiano per l'organizzazione dei servizi sanitari sul territorio e per la creazione di una sanità di qualità in grado di rispondere alle esigenza dei cittadini e impedire quell'"emigrazione sanitaria" alla quale lei stessa è stata costretta negli ultimi giorni di vita perché a seguito dello smantellamento progressivo delle strutture operato dal governo regionale non si è trovato in tutta la Calabria un posto per curarla.
    Maria Teresa Ligotti, ha continuato il presidente Oliverio, si è sempre battuta contro la deriva della politica perché per lei impegno politico e valori etici intesi non solo come onestà nell'amministrare la cosa pubblica, ma anche come lealtà e coerenza, erano parole e concetti pesanti. Ma la dote che più si apprezzava in lei era la grande capacità di ascoltare la gente e di dare risposte precise e competenti ai problemi che le venivano sottoposti.


      
Gli amici e i compagni intervenuti

  In chiusura, in un commosso intervento il fratello on. Luigi Ligotti, ha ringraziato gli intervenuti e la Fondazione Berlinguer per l'iniziativa.

  Ho conosciuto Maria Teresa Ligotti verso la metà  degli anni '70 quando, giovane dirigente del PCI, entrai a far parte del Comitato Federale prima e del Direttivo provinciale poi. Da allora rimasi colpito da questa donna rigorosa nel suo lavoro politico, competente, estremamente disponibile all'ascolto e sempre pronta a dare una mano per la soluzione dei notevoli problemi politici prima, amministrativi poi quando, nel 1980, conquistammo e amninistrammo per dieci anni il Comune di Caccuri. Maria Teresa all'epoca era il nostro anello di congiunzione tra il Comune e la Regione, così come Mario Sperlì lo era con la Provincia di Catanzaro.

             
   Maria Teresa a una Festa de L'Unità a Sant'Andrea                 Maria Teresa con Rosario Olivo, assessore regionale alla PI e gli 
                                                                                                     amministratori  di Caccuri all'inaugurazioen del Parco di Sant'Andrea

   Fu anche grazie a lei, al suo impegno, ai suoi consigli, al suo supporto competente, qualificato, appassionato di quella passione che animava amministratori, parlamentari e dirigenti delle organizzazione di massa comunisti, che riuscimmo a realizzare tante opere e fornire tanti servizi ai cittadini. Ma Maria Teresa l' "aristocratica" come la definì affettuosamente il senatore Pasquale Poerio e come l'ha definita anche il fratello Luigi, aveva anche la grandissima dote di fare tutto ciò in modo naturale, con discrezione e pudore, senza aspettarsi niente in cambio, né onori, nè riconoscimenti politici, lieta di poter essere utile al suo partito e alle popolazioni locali, dimostrando  di essere davvero un'aristocratica nel senso di "migliore", secondo l'etimologia greca.  E  discreta, sobria, umile, Maria Teresa ha voluto esserlo anche nella morte, disponendo che i suoi funerali fossero strettamente privati  e che l'annuncio della sua scomparsa fosse dato solo molto tempo dopo, a esequie avvenute.
   Negli ultimi anni i rapporti di amicizia tra lei e la mia famiglia, soprattutto con mia moglie, con  l'allentamento della militanza politica  si erano ancor di più rafforzati assumendo un diverso connotato e spesso ci sentivamo per telefono per cui la notizia della sua morte ci ha colpito in modo ancora più doloroso.  Purtroppo sono già tanti i compagni scomparsi, amici sinceri e maestri di vita come Maria Teresa Ligotti, Pasquale Poerio, Ciccio Caruso, Dionigi Caiazza, Peppino Guarascio ai quali va il mio commosso, perenne ricordo e il mio ringraziamento per tutto quello che mi hanno dato, a cominciare dalla loro amicizia.
          
Peppino Marino