I presepi caccuresi
 

   Da qualche anno a Caccuri, oltre ai tradizionali presepi domestici, quelli che ogni famiglia prepara con amore e devozione nella propria casa e a quello all'interno della chiesa di Santa Maria delle Grazie, ne vengono allestiti altri che si impongono all'attenzione di centinaia e centinaia di persone e che vale davvero la pena visitare.

 Presepe degli antichi mestieri  
    

per la visita cliccare sull'immagine   

    

                                        Presepe di Serra Grande

  Il presepe della Serra Grande

   Il primo è quello che viene allestito, ormai da diversi anni,  sui fianchi della Serra Grande, la collina arenaria che sovrasta il paese e che, grazie ad una suggestiva illuminazione, è visibile, anche di notte, a molti chilometri di distanza. L'idea di realizzare questo bellissimo presepe fu di Anna Calfa, Giovanni Gallo, Emilio Drago, Daniela Foglia ed altri giovani caccuresi, che, ancora oggi si impegnano, con passione e disinteresse,  nell'allestimento e, già dal primo anno,  riscosse molti consensi ed apprezzamenti.

Presepe della Serra Grande - Una casa della Palestina

   I personaggi sono collocati all'interno di alcune grotte scavate nell'arenaria e adibite, nel secolo scorso, a stalle per animali. Il visitatore, salendo lungo i fianchi della collina, incontra prima il falegname che lavora con utensili in uso molti secoli fa, poi il pastore con le pecore, la famiglia intenta alle attività quotidiane e, infine, nell'ultima grotta, la Sacra Famiglia intorno alla mangiatoia nella quale è adagiato il Bambinello scaldato dal fiato del bue e dell'asinello con i re Magi nell'atto di consegnare i doni.

      Il pastore con le sue pecore

  L'arrivo dei Magi

   Il secondo suggestivo presepe è opera di un giovane artista caccurese, Antonio Lupinacci, un ragazzo di 25 anni presepista per  l'hobby, che realizza dei presepi animati davvero interessanti e suggestivi. Antonio ricostruisce la grotta di Bethlemm e il paesaggio circostante con una cura quasi maniacale dei particolari realizzando dei veri e propri capolavori. Con un sapiente gioco di luci riproduce l'alternanza del dì e della notte, l'alba,  il tramonto, il sorgere e il tramontare della luna e delle stelle. Allo spuntare del sole il presepe si anima: le pale del mulino a vento cominciano a girare, mentre il mugnaio porta fuori i sacchi di farina, l'asinello comincia a far girare la mola del frantoio,  le fontane zampillano, il ruscello scorre per la campagna, il pesce abbocca alla lenza del pescatore e il casaro produce il suo formaggio. La collocazione dei personaggi  e degli arredi più vicino o più lontano dall'osservatore, a seconda della dimensione degli stessi e rispettando rigorosamente le regole della prospettiva danno, a chi osserva l'opera, l'impressione di trovarsi realmente immerso in un paesaggio fiabesco.

     Antonio Lupinacci davanti al suo presepe

     La grotta di Bethlemm

 

         

                               Il mulino                                                                            Frantoio e greggi

  Grazie, amici, grazie per queste bellissime emozioni che avete voluto regalarci; grazie per quello che, disinteressatamente, fate per questo nostro paese.

                                                                                                       

 

                                                         

 

                                                       

3     utenti online