The alle erbe, tisane,
decotti
I rimedi delle nostre
nonne.
Cataplasmi
Per
curare le affezioni bronchiali o ascessi o tumefazioni varie, le nostre
nonne preparavano i cataplasmi di semi di lino cotti in un pentolino con
un po’ di acqua. La pasta che si otteneva, quando era ancora
sufficientemente calda, si metteva in una pezzuola di cotone chiusa a
sacchettino e si applicava sulle spalle
in caso di affezioni bronchiali o sulla parte malata nel caso di
ascessi o tumoretti.
Infuso di
Malva
L’infuso
di malva era un rimedio consigliato per lenire la tosse, ma anche per i
dolori addominali. Si preparava come una normale tisana utilizzando un
paio di cucchiaini di fiori di malva essiccati in un litro circa di
acqua .
Decotto di
orzo
Con
il decotto di orzo le nostre
nonne curavano le infiammazioni della gola (faringiti). Per prepararlo
si faceva bollire un cucchiaio da tavola di orzo in un litro d’acqua
per una ventina di minuti e poi si zuccherava abbondantemente la
bevanda, (meglio se la si addolciva con miele).
Infuso
di fiori si sambuco
Una
variante per curare le affezioni respiratorie era l’infuso di fiori di
sambuco. Veniva preparato facendo bollire una decina di grammi di fiori
in due litri di acqua per alcuni minuti.
Cura
dei foruncoli
Per
curare un foruncolo, nel secolo scorso,
si usava applicarvi sopra una foglia di rovo lavata accuratamente
e asciugata. Pare che in questo modo il foruncolo sparisse dopo poche
ore. Lo stesso risultato lo si otteneva sostituendo la foglia di rovo
con quella di una particolare pianta grassa chiamata in dialetto “Copparellu”.
Emorroidi
Per
curare le emorroidi si consigliavano “suffumigi” con orecchie di
asino bollite. La pianta, diffusissima nella nostra zona, pare avesse un
effetto analgesico e decongestionante.
Decotto
di fichi secchi
Un
decotto espettorante molto efficace nelle costipazioni bronchiali veniva
preparato facendo bollire insieme una manciata di fichi secchi
infornati, un cucchiaio di orzo, un cucchiaino di fiori di malva
essiccati e qualche bocciolo di rosa. Il preparato doveva bollire fin
quando i chicchi di orzo non scoppiavano. Allora si filtrava il tutto e
si bevevo con l’aggiunta di un po’ di zucchero.
Rimedi
a base di gramigna
Le
radici della gramigna venivano usate per preparare un decotto diuretico.
Dopo averne fatto bollire per circa un minuto una manciata,
si buttava l’acqua e si rimettevano a bollire le radici in
circa un litro d’acqua schiacciandole, ogni tanto, con un cucchiaio.
Al termine della bollitura si zuccherava il decotto e
lo si beveva tiepido.
Malaria
Per
curare le febbri malariche le nostre nonne preparavano un decotto di
foglie di eucalipto. Dopo aver fatto bollire per alcuni minuti sette -
otto foglie in mezzo litro di acqua, vi aggiungevano il succo di mezzo
limone, filtravano il tutto e lo lasciavano al sereno per tutta la
notte. L'amarissimo intruglio veniva poi bevuto il mattino dopo con
risultanti quasi mai esaltanti.
The
The alla menta
Menta
Viridis (Menta 'e ciucciu)
Oltre
al the che si prepara con gli infusi che generalmente si comprano nelle
erboristerie o nei supermercati, se ne possono ottenere di ottimi
utilizzando le nostre erbe che crescono spontanee nei fossi, nei boschi
e nei orti nei dintorni di Caccuri e che spesso estirpiamo senza pietà
perché infestano le colture. Una di questa è la Menta Viridis,
detta volgarmente menta 'e ciucciu che cresce abbondantissima nelle zone
umide in prossimità di vasche per l'irrigazione o lungo i muri dove
ristagna l'acqua. Per preparare un buon the ne bastano 5- 6 foglie
o un pezzetto di stelo da far bollire per 5 minuti prima di filtrare e
zuccherare. Volendo si può anche aggiungere un pizzico, ma solo un
pizzico di un altro the. La menta può anche essere raccolta ed
essiccata per essere utilizzata magari d'inverno. E' ottimo per curare il
mal di testa, ma anche per la come flavonoidi prevenzione di alcune patologie cardiovascolari
e per prevenire diverse forme tumorali per l'alta
concentrazione di flavonoidi.
The di timo
Si
può preparare un ottimo the anche utilizzando il timo, utilizzando
preferibilmente il
Thymus vulgaris piuttosto che il o il cedrato o lo
Zygis. Si può usare come antiossidante, antisettico grazie alla
presenza del timolo, vermicida e depurativo.
Infuso
di semi di finocchio
Un
rimedio per alcuni problemi gastrointestinali preparato dalle nostre
nonne, ma molto conosciuto anche adesso è l'infuso di semi di finocchio
che venivano raccolti nei terreni marginali della nostra zona dove la
pianta è molto diffusa, tra la fine dell'estate e l'inizio
dell'autunno, a seconda dell'altitudine. Per preparare l'infuso si
lasciano macerare in mezzo litro di acqua due o tre cucchiaini da caffè
di semi per una ventina di minuti, quindi si fa bollire il tutto per due
minuti. Si lascia poi raffreddare l'infuso, si filtra e si
aggiunge un po' di miele o zucchero. Si può bere a digiuno, ma anche
dopo i pasti o la sera prima di andare a letto per alleviare i dolori addominali
e per contrastare il meteorismo.
ATTENZIONE!!!!!!
I rimedi di cui si parla
in questa pagina sono rimedi naturali tramandatici dalle nostre nonne e
dall'esperienza popolare. Ovviamente potrebbero non essere
efficaci per tutti e, soprattutto, non possono sostituire i
farmaci prescritti dai medici. E' opportuno anche non farne abuso come'è
buona norma per ogni cibo o bevanda conosciuti.
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