La festa della donna  
   Le incerte origini della ricorrenza dell' 8 marzo  

Un grande augurio a tutte le donne e soprattutto alle donne italiane 
(
Se non ora quando?)

     
Un comizio di Rosa Luxemburg a Berlino nel 1917


   
Nei prime giorni del marzo 1908 le operaie della fabbrica tessile Cotton di New Jork decisero di incrociare le braccia per protestare contro le loro condizioni di lavoro e per chiedere ai padroni un trattamento più umano. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni tanto che il padrone, al quale evidentemente erano saltati i nervi, fece bloccare tutte le porte dello stabilimento per impedirne l'uscita delle maestranze. Si trattò di una decisione scellerata che provocò una terribile strage. L'8 marzo, infatti, all'interno della fabbrica si sviluppò un incendio provocando la morte tra le fiamme di ben 129 operaie. L'odioso crimine provocò in tutto il mondo dolore e sconcerto per cui fu deciso di istituire la festa della donna che da allora si celebra ogni anno l'8 di marzo. 
   Questa, secondo alcune studiose femministe  sarebbe una delle tante fantasiose versioni sull'origine di questa importante ricorrenza. Altre ipotesi fanno riferimento ad un episodio di repressione, da parte della polizia americana, di una rivolta di operaie tessili nel 1857.   In realtà pare che la prima  festa della donna (Woman's day)  sia stata celebrata il  28 febbraio del 1809 negli Stati Uniti come manifestazione promossa dal Partito Socialista in favore del diritto di voto alle donne. In Europea, invece, la si celebrò, per la prima volta, il 19 marzo del 1911, poi, fu ripetuta in altri paesi in date diverse. 
   Durante la I^ guerra mondiale le celebrazioni vennero sospese, ma l'8 marzo del 1917 le donne di San Pietroburgo organizzarono una manifestazione di protesta per chiedere la fine della guerra, manifestazione che i cosacchi non riuscirono a reprimere e che fu considerata l'evento che diede inizio ad un periodo di proteste e di rivolte che portarono al crollo dello zarismo. Anche questa potrebbe essere una delle tante "origini" di questa incerta  ricorrenza, anzi,  forse la più probabile. 
   In Italia la Festa della donna fu celebrata per la prima volta il 12 marzo del 1922 per iniziativa del neonato Partito Comunista d'Italia di Gramsci e di Bordiga. La data del 12 marzo venne scelta perché era la prima domenica dopo l'8 marzo, anniversario della rivolta delle donne di San Pietroburgo.   La Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste che si tenne a Mosca il 14 giugno del 1921 fissò infine  la data della "Giornata internazionale dell'operaia"  all' 8 marzo. A parere Tilde Capomazza  e Marisa Ombra, autrici del volume "8 Marzo - Una storia lunga un secolo"  sembrerebbe questa l'ipotesi meglio documentata sull'origine della festa che sarebbe stata istituita  proprio per ricordare la rivolta delle donne di San Pietroburgo.
Durante il  fascismo e la Seconda guerra mondiale questa ricorrenza  di origine bolscevica non fu celebrata e  per molti anni se ne  perse la memoria storica per cui, dopo  la fine della guerra, si diffusero, probabilmente,  le altre ipotesi fantasiose. 
    In Italia si tornò a celebrare l'8 marzo solo nel 1946, quando ci eravamo messi finalmente alle spalle il fascismo e la spaventosa guerra che aveva devastato l'Italia e l'Europa. Fu in quell'occasione che comparve per la prima volta la mimosa come simbolo della festa della donna. Si trattò di una decisione del tutto casuale  delle donne romane dell'UDI (Unione Donne Italiane), di  Teresa Noce, dirigente del PCI e parlamentare, di Rita Montagnana, moglie di Palmiro Togliatti e di Teresa Mattei. Gli alberi di mimosa, infatti erano carichi di fiori che si potevano raccogliere e regalare senza spendere un centesimo per cui si decise di farne il simbolo di questa importante giornata. 


                       
Manifestazione delle donne dell' UDI nel 1947


    In ogni caso, qualunque sia stata la reale origine della festa, è innegabile che essa nacque come giornata di lotta e di rivendicazione dei diritti delle donne, dal diritto di voto a quello ad  un lavoro dignitoso e senza sfruttamento e per la parità tra uomini e donne. L ' 8 marzo, fino a qualche decennio fa, per donne era un'occasione importante per riflettere sulle 
vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli e per fare il punto sulle iniziative da mettere in cantiere per conquistare nuovi spazi di rappresentatività e di partecipazione alla vita economica, sociale e politica tali da garantire un'effettiva parità uomo - donna. Purtroppo da un paio di decenni questa importante e seria celebrazione, soprattutto dalle giovani generazioni, è considerata un'occasione per recarsi in pizzeria o in discoteca e trascorrere una giornata di svago e di evasione con le amiche per la gioia dei ristoratori, dei pizzaioli e dei disk jockey.  Eppure c'è ancora tanto da fare e da lottare, sia per il raggiungimento di una vera parità fra i sessi, sia per la difesa della dignità della donna  e nella lotta contro la mercificazione del corpo femminile e le donne italiane, come hanno dimostrato ampiamente le grandi manifestazioni di queste ultime settimane,  lo stanno facendo egregiamente. E se non ora, quando?