Marmellata di giuggiole |
Alzi la mano chi non è mai "andato
in brodo di giuggiole"
oppure non ha mai sentito questa espressione di origine toscana che
equivale all"andare in sollucchero", godersela beatamente,
morire di gioia. Eppure molta gente
non conosce ancora la giuggiola, questo frutto meraviglioso che ha
una sacco di proprietà terapeutiche. I frutti del giuggiolo (Ziziphus
jujuba)
sono infatti epatoprotettori, abbassano il livello di colesterolo
nel sangue, sono antipiretici, antinfiammatori e, grazie alla
presneza di zuccheri e mucilllaggini, sono anche emollienti ed
espettoranti. Trasformati in decotto combattono le infezioni della
bocca e dell'apparato respiratorio. Preparazione Raccogliere le giuggiole, lavarle e denocciolarle accuratamente riponendole in un contenitore. Passarle velocemente in un frullatore e riporle di nuovo in un contenitore versandovi sopra una quantità di zucchero pari circa ai 3/4 del loro peso e lasciare riposare per un paio d'ore.
Mettere il recipiente sul fuoco aggiungendo un bicchiere d'acqua e, a piacere, la scorza grattugiata e il succo di un limone (io non la metto) e fare cuocere la marmellata a fuoco dolce mescolando continuamente fin quando la marmellata non si addensa. Quindi metterla ancora calda in vasetti di vetro chiusi ermeticamente, riporli capovolti in un cantuccio e lasciarli raffreddare.
Spalmare la marmellata sul pane o sulle fette biscottate e buon appetito.
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