'A quazettara |
Sessant'anni fa, quando le automobili nei nostri paesi si contavano
ancora sulle dita di una sola mano e le merci viaggiavano
prevalentemente a dorso di mulo, la quantità di prodotti in
circolazione era assai modesta e "le reti commerciali"
molto sottodimensionate e completamente diverse da quelle che
conosciamo oggi. Anche allora vi erano gli ambulanti, ma, non
disponendo di mezzi di trasporto capaci, si limitavano a vendere
pochissimi prodotti, spesso di un solo genere. Queste limitazioni,
se da una parte non consentivano al cliente un'ampia scelta e al
commerciante lauti guadagni, dall'altra favorivano la
specializzazione e la circolazione di prodotti da anni sul mercato e
quindi perfettamente conosciuti dagli acquirenti. Il mercante di
solito arrivava in paese con la corriera verso le 7 del mattino e
dopo aver girato in lungo e in largo il paese vendendo la sua
mercanzia e magari dopo aver mangiato uno spezzatino o un piatto di
spaghetti in una delle tre osterie del paese, verso le 15,30
riprendeva l'autobus di linea per tornarsene a casa. Tra questi
piccoli ambulanti ne ricordo particolarmente due: il merciaio
con la sua cassetta di legno legata al collo zeppa di spagnolette,
rocchetti, aghi, ditali, elastici, spille di sicurezza (spingule
francesi) ed altre cianfrusaglie e la quazettara.
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