Convegno sulla figura e l'opera di Cicco Simonetta Caccuri, Auditorium della scuola media 3 novembre 2002 |
La figura e l’opera di Cicco Simonetta, eminente uomo politico, diplomatico e umanista caccurese del XV° secolo, segretario e cancelliere del duca di Milano Francesco Sforza, sono state ricordate domenica scorsa a Caccuri, nei locali della scuola media, in occasione del 1° Convegno di studi organizzato dal Centro studi internazionale sorto da qualche mese proprio per riscoprire e valorizzare il ruolo che questo grande personaggio seppe ricoprire nella politica italiana del ‘400. Alla manifestazione erano presenti numerosi cittadini e studiosi dei paesi vicini tra i quali il presidente del Centro studi Gioachimiti di San Giovanni in Fiore Salvatore Oliverio, il giornalista e scrittore Saverio Basile, il professor Emilio De Paola, il presidente dell’associazione culturale Zeus, Peppino Sganga, il parroco di Caccuri Don Girolamo Ronzoni, vice presidente della Fondazione Terzo Millennio, Gaetano Bitonte, Francesca Pasculli e Beatrice Aloisio della segreteria operativa del centro e altri intellettuali della zona. In apertura dei lavori è stato letto un telegramma di adesione fatto pervenire dal presidente della Giunta Regionale della Calabria Giuseppe Chiaravalloti e un contributo del presidente dello stesso Centro, avvocato Antonio Mirandi che si trovava alle Canarie. Il convegno, ospitato nell’auditorium della locale scuola media intitolata allo stesso Simonetta, ha avuto un prologo con l’omaggio al monumento in piazza opera dell’artista locale Antonio Drago, conclusosi con il saluto ai convenuti del sindaco Sandro Falbo, che ha poi abbandonato i lavori per un impegno istituzionale a Crotone, e una visita ai resti della casa natale dell’illustre caccurese. La relazione introduttiva, che ha fatto seguito al saluto ai convegnisti da parte del dirigente scolastico professor Enzo Megali, membro del comitato scientifico locale del Centro studi, è stata affidata a Giuseppe Marino, storico locale, anch’egli membro dello stesso comitato, mentre il professore Cesare Mulè, storico, ricercatore, autore di pregevoli pubblicazioni su fatti e personaggi del XV° e XVI° secolo, ha concluso i lavori. Dal convegno è emersa la grande statura umanistica, politica e morale del Simonetta, un uomo che giocò un ruolo fondamentale negli equilibri politici del XV° secolo, grazie alla fitta rete di alleanze che seppe creare tra il Ducato di Milano e gli altri stati italiani assecondando, come ha fatto rilevare il professor Mulè, la politica degli Sforza che mirava a creare un stato forte, non solo militarmente, ma anche politicamente, dal punto di vista dell’organizzazione dei servizi, con una burocrazia efficiente, insomma un punto di riferimento importante nella miriade di staterelli italiani. Un progetto che non poteva non suscitare invidie e preoccupazioni negli altri signori italiani e nello stesso re di Napoli, il monarca dell’unico vero, grande stato italiano del tempo. Cicco, comunque, finché gli fu possibile, riuscì a garantire, con i suoi consigli, pace e prosperità al ducato, ma poi, travolto dagli eventi e, sconfitto da Lodovico il Moro, il figlio di Francesco Sforza che riuscì a usurpare il ducato, e dalla insipienza della duchessa madre Bona di Savoia, vedova del defunto duca Galeazzo Maria, fu condannato a morte e decapitato il 30 ottobre del 1480, all’età di 70 anni. a più grande “colpa” del Simonetta, fu la coerenza, l’aver cioè voluto, fino in fondo, difendere la legalità e la legittimità e l’essersi opposto alle mire di un usurpatore, il Moro, sul quale il giudizio storico è, forse, discorde, ma che il Machiavelli, che di Cicco scrisse “uomo per prudenza e per lunga pratica eccellentissimo”, ritenne “cagione della rovina di Italia. Nei prossimi giorni il centro studi inizierà a programmare le iniziative future che, nella scia di questo primo convegno, tenderanno a valorizzare sempre più la figura di questo grande umanista e politico troppo a lungo dimenticato e sconosciuto ai più, soprattutto agli stessi Caccuresi.
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