Montefiascone

Posto in cima ad un colle sul fianco del recinto craterico del   lago   di   Bolsena, Montefiascone domina il panorama circostante con il suo centro storico articolato sui fianchi ripidi e sormontato dalla grandiosa cupola del Duomo. Il duomo, rinascimentale, edificato su progeno attribuito a Michele Sanmicheli fu com­pletato, nella seconda metà del 600, da Carlo Fontana, autore della imponente cupo­la, e arricchito da un bei porta­le; nell'ultimo una grande ancona robbiana e una statua in marmo raffigurante S. Margherita, attribuita alla scuola di Arnolfo di Cambio. Di qui si accede alla bella Cripta e alla sagrestia, ove sono esposti pregevoli esem­plari di oreficeria sacra.

Sul versante che domina il lago si erge la Rocca, edificata nel 1262 per ordine del Pontefice Urbano IV. Dal belvedere si può ammirare lo splendido panorama del lago di Bolsena. Subito fuori Montefiascone, nella frazione "Le Mosse", si può ammirare la chiesa di S.Maria in Monte d'Oro, a pianta esagonale, opera di Antonio da Sangallo il Giovane. Interessante esempio di architettura romanica è la chiesa di S. Flaviano eretta nel XII sec., costituita da due ambienti sovrapposti dall'o­rientamento contrapposto. La chiesa inferiore, costruita nel 1032, laddove sorgeva un sacello più antico, è opera di maestri lombardi che, nella decorazione dei capitelli delle colonne che dividono le tre navate, sembra subissero l'in­fluenza dell'arte etrusca. Le tre absidi, ubicate sul fondo, convergenti ad arco, si rifanno a schemi della tradizio­ne bizantina. La copertura a volte, su archi romanici poste­riormente e gotici nella parte anteriore, si apre al centro della navata centrale scopren­do la chiesa superiore. La fac­ciata, realizzata nel 1262 ma rimasta incompiuta, è correda­ta da un ampio portale gotico e da tre arcate con balcone a loggetta del 500. All'interno di S. Flaviano è collocata la pietra tombale del barone tedesco Giovanni Defuk "scopritore" dell'ottimo vino locale con l'iscrizione "EST!  EST!!  EST!!!  pr(opter)nim(/um)est est hic jo(annes) de Fuk do(minus) meus mortuus est".

Il centro, sorto sul lago ove era ubicato un "pagus etru­sco", forse sede di quel Fanum Voltumnae dove si adunava la confederazione delle dodici città etrusche. Secondo alcuni studiosi offrì, con la allora fitta vegetazione asilo ai Falisci, scacciati da Faleri dai Romani conquistato­ri, e ne sarebbe testimonianza la denominazione "Mons Faliscorum da cui sarebbe derivato Montefiascone. Entrato a far parte del dominio della chiesa forse già nell'VIII sec. Montefiascone fu ceduto da papa Alessandro III a Giovanni di Vico che, nel 1168, lo cedette a sua volta a Raimondo Tuscolo che non riuscì ad entrarne in possesso per la forte opposizione locale. Furono molti e provenienti da più parti i tentativi di conqui­stare il centro che aveva una invidiabile posizione strategica, prima Federico II nel 1240, poi i ghibellini nel 1252 ma senza risultati durevoli. Ricondotto stabilmente nel Patrimonio della chiesa fu sede dei Rettori.

Dopo aver subito, dal 1321 al 1364, la dominazione di Viterbo, Montefiascone, per la fedeltà sempre dimostrata alla chiesa, fu insignito da papa Urbano V del titolo e della dignità di Città e di Sede Vescovile.  La storia di Montefiascone negli anni suc­cessivi è ancora segnata dai tentativi di conquista da parte delle potenti famiglie dell'epo­ca, Francesco di Vico la occupa nel 1383, poi è la volta di Francesco Sforza nel 1434 ma nel 1442 torna in possesso della Chiesa. Fra i numerosi ospiti illustri che soggiornarono, durante i loro spostamenti a Montefiascone, si annoverano papa Clemente VII e lo stesso impe­ratore Carlo V.

Montefiascone è il centro più popoloso del comprenso­rio nord della provincia di Viterbo. Dalla diffusa coltiva­zione d'uva da vino, si è svi­luppata la fiorente industria enologica, specializzata nella produzione dei pregiati EST! EST!! EST!!!. E proprio sulla tradizionale ottima qualità del vino locale si intrecciano storia e leggenda. Nel 1111 il barone tedesco Giovanni Defuck, al seguito dell'imperatore Enrico V, appassionato degustatore di vini prelibati aveva mandato in avanscoperta il suo servitore con il compito di assaggiare il vino locale contrassegnando la locanda, ove se ne indivi­duasse di buona qualità, con la scritta EST.

Il messo fu così convinto della bontà del "Moscatello" locale che contrassegnò il luogo ripetendo tre volte il segnale EST. Il barone tede­sco tanto apprezzò la qualità del vino da soggiornare a Montefiascone e tanto ne bevve che ne mori nel 1113, lasciando i suoi beni al Municipio con precisa clausola che ogni anno, sulla sua tomba doveva essere versato un barile di quel vino che tanto aveva apprezzato in vita. Nella prima quindicina di ferragosto, si svolge a Montefiascone la tradizionale fiera del vino, una piacevole occa­sione per degustare i vini loca­li, allietata dal corteo storico e da altre manifestazioni folclori-stiche. musicali e sportive.

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