Appunti in una notte di San Valentino, 14/02/1999

San Valentino 1999

Virginia ...

premetto che non mi sono collegato alla pagina Web in cui mi dici si trovi una "versione molto diversa dei fatti" che videro protagonisti la starlet Virginia ed il comico Fatty. Ecco, io non ho l'ambizione di risolvere il caso, o di reperire nuove e pittoresche ottiche d'interpretazione di quegli accadimenti, semplicemente desidero raccontarti le sensazioni che ho provato occupandomi della vicenda, dopo la tua richiesta di condivisione. Lunedì scorso mi aggiravo presso una grande libreria del centro. Vi devo aver trascorso circa un'oretta, tra le 19 e le 20, a cercare del materiale per approfondire lo scandalo del Labor Day 1921, e alla fine, quando credevo non esserci proprio nulla sulla vicenda, è spuntato fuori un bellissimo libro, pieno di illustrazioni:

Kenneth Anger, Hollywood e Babilonia, Adelphi, 1996, Vol. 1

Libro magnifico, ricco di curiose vicende sulla Hollywood degli anni '20 e '30. Si parla anche di Rodolfo Valentino e delle sue stranezze sessuali oltrechè delle bellissime compagne che gli vissero accanto. Ricordi il libro su Rodolfo, il primo che ci scambiammo, ordinato presso la medesima libreria di cui ti sto parlando, ed immagino ormai introvabile? Attimi di vita che passano ...

Il testo contiene molte immagini di Roscoe "Fatty" Arbuckle, un curioso personaggio dal volto simpaticissimo ... un ciccione stile Oliver Hardy delle comiche che guardavo da piccolo, occhi enormi, ridicolo solo a vederlo. Come sempre certi personaggi, per il loro carattere vivace e gioioso, riscuotono notevole ammirazione in società, non mi meraviglio fosse sempre circondato da belle donne, e che quelle che non era in grado di "possedere" le ottenesse comprandole con regali importanti o prospettando loro piccoli ingaggi nei film che in quegli anni facevano il tutto esaurito nei cinematografi. Si sa, "certe" donne sono molto volubili e sensibili al fascino del denaro, e nel 1920, come oggi del resto, dominavano le feste e le serate con grandi nomi e tantissime comparse, trampolino prezioso a disposizione di sconosciute e disinibite attrici per essere viste, guardate, magari "comperate" per una notte. Oggi come allora non si contano più le serate condite con fumo, alcol, droga e sesso. Quante ragazze giovanissime - rifletti un istante insieme a me - si fanno ritrarre nude sulle copertine dei settimanali più in voga (penso a Panorama, l'Espresso, ad esempio), e sono disposte a tutto pur di "ottenere visibilità" e raggiungere un loro obiettivo di carriera e ricchezza facile? Quante di loro, per entrare a lavorare in televisione, per toccare con mano gli effetti positivi della notorietà, dimostrano di non essere davvero le ragazzine timide e sprovvedute che noi pensiamo trasparire dai loro visini acqua e sapone, e non battono ciglio di fronte ad una notte di sesso con un produttore o con un regista?

Sfogliando le belle pagine del volume citato sopra (credo che la storia sia racchiusa da pag. 21 a pag. 30) vi è anche una foto a tutta pagina di Virginia, donna bellissima e dalle dolcissime fattezze, esattamente come descritta nell'articolo che mi hai gentilmente inviato. Sorriso magnetico, labbra sensuali e provocanti, capelli curati, posso capire perché era sempre stata il sogno di "Fatty"...
Da quanto sono riuscito a leggere non posso però descrivertela come una santa, una ragazza pura ed ancora ingenua in quel 1921 in cui correvano i suoi magnifici 25 anni. Torno pertanto all'immagine delle ragazze che provavo a tratteggiarti poco sopra, lei era una di quelle. Sì, proprio così, una come loro. Faccio presente che il mio non è un giudizio completamente negativo; a volte, sai, preferisco questo tipo di donne che, libere di fare ciò che vogliono, si fanno usare fingendo di darsi completamente in cambio dell'unica cosa che a certi uomini interessa, il sesso; attrici che in questo modo tirano avanti perché altrimenti sarebbero costrette alla fame, ad elemosinare una particina; donne che però, e qui vedo l'unico aspetto positivo nel loro vivere, fanno sempre ed orgogliosamente il proprio gioco, consapevoli sì di farsi usare ma per necessità, e così sfruttano economicamente colui a cui la vera vergogna appartiene, cioè l'uomo ricco disposto a pagare per consumare una notte di sesso, ed evitare, col denaro, i problemi ed i rischi dell'amore. Va altresì detto che, spesso, questo modo di vivere ed interpretare la vita, questo consumare le ore senza amare, alla ricerca incessante di qualche orgasmo senza sapore, può nascondere una profonda disperazione, una totale solitudine dentro, la mancanza di un equilibrio interiore. Voglio dire, insomma, che a volte non si vive nel modo deplorevole sopra descritto per fame e disperazione, come credo accadde a Virginia, ma per l'incapacità di trovare una vera strada maestra, uno scopo in questa vita, la forza e la volontà per costruire un progetto. Si utilizza la propria bellezza per sopravvivere nel modo migliore, tra una ovattata camera d'albergo, una festa ristretta ai Vip di turno ed una serata all'insegna di finte foto che domani saranno strillate dalle copertine dei giornali scandalistici. E dopo? E quando la bellezza, inesorabilmente, se ne sarà andata?

Virginia ...

Il libro racconta un curioso aneddoto, con sfondo sessuale, che coinvolse la bella Virginia. In quegli anni l'attrice, dopo svariate fatiche alla ricerca di un'occupazione, tipiche di chi non sa da che porta entrare per ottenere visibilità nel ricco mondo della celluloide, ottenne una parte minima, il primo passo per diventare, poco per volta, una star. E così si mormora che Virginia, tra un set e l'altro, si dedicò, e piacevolmente, ad andare a letto con quasi tutti i componenti della sua troupe cinematografica. Non solo, ma pare riuscì nell'impresa di "attaccare" le piattole ad ogni componente di quel gruppo di lavoro, tanto che la direzione dello stabilimento cinematografico dovette prendere seri provvedimenti sanitari per la disinfestazione degli studi di registrazione. Ciò accadde ben prima della decisione dell'attrice di convivere con il regista Henry "Pathe" Lehrman, anche se nulla esclude che pure la loro vita a due possa essere stata piena di sorprese. In quegli anni i costumi in voga ad Hollywood e dintorni mostravano coppie unite di giorno, ma su diversi letti, in preda alla ricerca di esperienze sessuali svariate, di notte. Ricordi, no, il racconto e la vita del tenero Rudy ... circondato da splendide, sensualissime donne, le quali, a loro volta, praticavano rapporti lesbici con amiche, e lui anche gay, o solo gay, chi lo saprà mai ... quanto era importante, in un'America puritana e benpensante, mantenere candida la facciata, e così alimentare i miti, e portare folle smisurate al cinema. E ti pare che ci sarebbe stata la corsa ai botteghini se la gente avesse saputo che Rudy preferiva baciare le bocche screpolate dei suoi amanti, e non gradiva troppo le tracce di delicato rossetto delle ammiratrici?
Questo viene scritto, a grandi linee, nel libro di cui sopra, e questo ti racconto, ma non voglio prendere quell'episodio come indicativo dei comportamenti abituali della ragazza, e dunque ritenerlo sintomatico di un certo suo modo di vivere e di agire, per condannarla a priori, senza prove. Come ben sai, Virginia morì, giovanissima, la notte del 9 settembre 1921. Nel libro sono contenute delle foto della camera da letto, praticamente demolita dopo quella serata orgiastica organizzata da Fatty, e diverse istantanee relative al processo che animò la cronaca nera sui giornali dell'epoca. Roscoe era al culmine della sua carriera, famosissimo e molto, molto ricco. Poteva permettersi i ricevimenti che voleva, poteva andare a letto con le donne che desiderava, girava poi voce che era anche ben dotato dal punto di vista sessuale (anche se non so il ruolo giocato nello scandalo dall'enorme mole di lardo che si trascinava dietro). In quella notte è racchiusa tutta la sua vita, la fine della sua carriera, e anche se il processo lo vide uscire senza condanne, la sua esistenza finì inesorabilmente tra le pareti di quella stanza d'albergo. La sua, come la vita della povera Virginia ...

Che accadde ... no, non te lo so proprio dire, non riesco neppure ad immaginarlo. Forse entrambi erano ubriachi, di conseguenza poco lucidi per capire cosa stesse accadendo tra di loro. Che ebbero un rapporto sessuale, consenzienti ambedue, non mi pare ci possano essere troppi dubbi. Da quello che sono riuscito a capire, il responso medico fu di scoppio della vescica di Virginia per una forte pressione esterna, che causò una correlata peritonite. Si parla, come sai, di un "gioco d'amore al limite", dovuto al fatto che Roscoe possa aver introdotto una bottiglia, magari poi rottasi, nella vagina della donna, oppure un pezzo di ghiaccio acuminato. Virginia era dunque viziosa e perversa di per sé, o Fatty la violentò, provocandone la morte dopo un rapporto carnale dolorosissimo? Non lo si saprà mai, e la porta chiusa di quella camera può solo far correre l'immaginazione. Neppure gli inquirenti giunsero a conclusioni serie. Qualcuno, forse, agì con rapidità per eliminare parte delle prove. Mistero.

Dagli avvenimenti presi in considerazione va tuttavia tratto almeno un insegnamento: l'avvicinamento tra due esseri diversi, in qualunque modo si espleti, non deve mai contenere in sé la benché minima traccia di dolore, di patimento, di efferatezza, di sofferenza. La violenza sessuale è un atto schifoso e deprecabile, un oltraggio alla persona umana. Ricordi il protagonista del tuo libro, in quella notte? Non fece stillare proprio una goccia di sangue, purissima, da una piccola bambina ancora ignara delle brutture della vita? E tempo addietro affermavo, mestamente ... quanti come lui! Virginia non può essere confrontata con la ragazzina del tuo libro, la Rappe non era pura, non era vergine, probabilmente era anche disposta a tutto, dunque consenziente nell'andare nella camera di Fatty per consumare un rapporto sessuale con lui. Ma nel momento in cui il gioco trascende e si trasforma in violenza, in abuso, in un atto non apprezzato, quel gioco va fermato, e se portato ad estreme conseguenze, punito. Non è amore, non è sesso, è mancanza di rispetto della persona umana.

Che altro aggiungere ... affidiamo il caso alla storia, che cancellerà tutto, come sempre. Noi non ne sapremo mai nulla, amica mia. Resta, invece, il fatto che proprio stasera, la notte degli innamorati, abbiamo parlato di tutto tranne che d'amore.

 

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