Vincenzo Guerrazzi è un artista che da oltre trent'anni ha articolato tra letteratura e pittura un originale percorso culturale, di notevole potenza espressiva. Dai saggi sul lavoro e sul ruolo del lavoratore come oggetto di una cultura (quella della fabbrica) ai romanzi in cui l'operaio è soggetto che nello stesso contesto privilegia l'affrancamento dal conformismo prima ancora che dalla fabbrica. Uno scrittore visionario che ha saputo e sa raccontare il mondo circostante indagando l'uomo. I suoi romanzi non indugiano sul paesaggio, Guerrazzi non si compiace della letteratura di descrizione, piuttosto osserva i personaggi e dà loro voce per narrare sentimenti, stati d'animo, paradossi e quotidianità.
Un approccio analogo è nella sterminata produzione pittorica, almeno mille tra quadri e disegni, nella quale le pulsioni oniriche sono ancora più evidenti. Le tele di Vincenzo Guerrazzi sono il trionfo dell'allegoria, con il valore aggiunto dell'analisi e della critica politica: dal "Compromesso Storico" a "I funerali laici" l'artista trasporta sul quadro i protagonisti della politica, della finanza, della cultura, animando come Bruegel fantastici villaggi in cui i personaggi sono Tarocchi inquietanti. Le immagini di Guerrazzi, tanto nella visione quanto nella lettura, sono la grande sceneggiatura di un teatro universale.