Per “pasta casalinga”, la
cosiddetta pasta fresca, si intende oggi, per lo più, la pasta all’uovo, quella
che contiene un uovo per ogni etto di farina e che quindi è estremamente
nutriente. Allora, perché non prepararla una volta ogni tanto andando così alla
riscoperta di profumi e sapori ormai dimenticati? Tanto più che, con le moderne
attrezzature, il tempo e la fatica richiesti per la preparazione della pasta
possono essere notevolmente diminuiti. Qualcuno potrà forse obiettare che la
pasta casalinga è un alimento poco adatto alla vita sedentaria dell’uomo
moderno, perché troppo calorica: un normale piatto di pastasciutta sviluppa
infatti circa 360 calorie, date quasi esclusivamente dall’alta percentuale di
carboidrati in essa contenuti, e da una minima quantità di proteine. Ma la più
recente dietologia ha ormai appurato che la pasta non ingrassa se condita
adeguatamente e inserita in un menù corretto ed equilibrato da un punto di
vista alimentare, anzi è senz’altro consigliabile introdurla nella dieta
giornaliera anche perché la farina di frumento, soprattutto quella integrale,
quella non trattata chimicamente per la raffinazione o quella proveniente da
colture biodinamiche (cioè da terreni sottoposti a concimazione naturale)
contiene sali minerali e molte importanti vitamine, fra cui alcune del gruppo
B, la E, la F e la PP. La pasta all’uovo poi, confezionata secondo le regole,
cioè con l’aggiunta di un uovo per ogni 100 grammi di farina, ha un valore
biologico veramente notevole.
Se si considera che il più delle
volte la pasta fresca viene condita con salse e sughi anche molto sostanziosi,
formaggi ed altri ingredienti ancora, o viene addirittura farcita con
succulenti ripieni a base di carne, pesce o verdura, si può senza dubbio
concludere che essa ha mille possibilità di diventare un piatto di gusto
ineguagliabile, alla portata di tutti, pronto a soddisfare anche i palati più
esigenti e raffinati.
Il matterello, retaggio di un
antico modo di fare cucina, è ancora oggi lo strumento più usato per fare la
pasta casalinga; altro elemento indispensabile per chi usa il matterello è la
spianatoia che deve essere perfettamente liscia e piuttosto larga, sono necessari
anche una rotellina tagliapasta dentellata o liscia e una spatola per staccare
dalla spianatoia l’impasto.
Per la pasta all’uovo fatta in
casa, occorre normalmente 1 uovo per ogni 100 grammi di farina. La quantità di
farina varia secondo l’uso che dovete fare della pasta: 400 grammi per pasta
asciutta, 300 grammi se intendete condirla con un sugo molto ricco. 200 grammi
per pasta in brodo. Le dosi s’intendono per 4 persone. La farina deve essere
fresca e buona, cioè di color bianco caldo e morbida al tatto, deve aderire
alle dita dando una sensazione come di untuosità e deve avere un odore dolce e
gradevole. Meno è raffinata, più è scura.
Mettete sulla spianatoia la
farina a fontana (un mucchietto con un buco nel mezzo) e nel centro rompete le
uova. Volendo, potrete rompere le uova in un piatto. batterle come per una
frittata e versarle nel centro. Si può sostituire un uovo con un guscio di
acqua fredda per ottenere una pasta meno ricca, si può anche aggiungere un
cucchiaio di olio per rendere l’impasto più elastico, in alcuni casi si
aggiunge addirittura un po’ di vino bianco, ma la ricetta originale non prevede
queste variazioni.
Aggiungete un pizzico di sale e
iniziate a incorporare, con la punta delle dita, adagio adagio, uova e farina.
Lavorate ora con le mani per almeno 10-15 minuti, infarinando ogni tanto la
spianatoia e staccando con una spatola la pasta che vi si è attaccata:
impastate con forza fino ad ottenere una pasta morbida e ben amalgamata. Di
tanto in tanto allungate la pasta, ripiegatela su se stessa e ricominciate a
lavorarla. Quando nella pasta incominciano a formarsi delle bollicine,
raccoglietela a palla, cospargetela con una presa di farina e lasciatela
riposare per 15 minuti circa, coperta con una ciotola o con un panno, sulla
spianatoia infarinata.
Preparazione della sfoglia
Se
siete molto brave, lasciate la pasta in un solo pezzo, se invece siete alle
prime armi vi conviene dividerla in due o in quattro parti e tirarne un
pezzetto alla volta. Per stendere bene la pasta dovete prima appiattirla un
poco con la mano aperta e poi cominciare a spianarla facendo forza sul
matterello. Partite sempre dal centro stendendo la pasta in tutti i sensi,
girandola a mano a mano in modo che diventi rotonda e tutta dello stesso
spessore. Quando la sfoglia incomincerà ad allargarsi, per girarla senza
romperla, dovrete avvolgerla sul matterello e poi sistemarla di nuovo sulla
spianatoia nel senso contrario al precedente. Verso la fine avvolgetela in parte
sul matterello, fatela ruotare un poco verso sinistra e nel contempo tiratela;
ripetete questa operazione fino a raggiungere lo spessore desiderato. Lo
spessore della pasta più adatto ai vari impieghi è quello di 2 millimetri
circa, per alcuni tipi di pasta un po’ particolari, però, potrà variare in più
o in meno.
Chi possiede l’apposita macchinetta, elettrica o manuale,
per tirare la sfoglia, potrà risparmiare tempo e fatica, anche se il risultato
non sarà ugualmente esaltante, cioè un non si avrà la delicatissima “grana”
della sfoglia tirata a mano.
Il procedimento di lavorazione è semplicissimo: fate
passare un pezzo di pasta, un po’ appiattito con le mani e ripiegato su se
stesso, per 4-5 volte attraverso i rulli tenuti alla massima larghezza; quando
si formano sulla pasta le caratteristiche bollicine, manovrate l’apposita
rotellina e incominciate a stringere gradatamente i rulli facendovi passare ogni volta la striscia di pasta fino ad
ottenere lo spessore desiderato: poiché nel fare questa operazione la striscia
si allunga sempre di più, a un certo punto saldate le due estremità in modo da
ottenere una specie di anello che continuerete a far passare nei rulli
tenendolo sollevato con il dorso della mano sinistra.