VILLENEUVE, IL NOME E' UNA GARANZIA

di Nestore Morosini

Al Nurburgring la prima vittoria del figlio di Gilles dopo un entusiasmante duello con il pilota tedesco
La Williams e imbattibile ma la Ferrari risorge.
Schumacher: Alla partenza un errore commesso da Hill ha dato il via alla cavalcata del compagno

Rispunta nell'albo d'oro della formula 1 il cognome Villeneuve, grazie a Jacques, figlio di Gilles, che centra il primo successo al suo quarto GP sulla pista del Nurburgring, quella della grande tradizione tedesca .
Una vittoria emozionate dopo una gara tesa e spasmodica, di rara intensità, conquistata tenendo la testa dall'inizio alla fine, resistendo alla pressione del campione del mondo Michael Schumacher che ha resuscitato la Ferrari e ha tentato con ogni mezzo per 41 giri di lanciarla verso la prima vittoria di stagione.
La corsa è vissuta di questo duello, dopo gli episodi iniziali che hanno confermato i limiti di Damon Hill ogni qualvolta lo si pressa da vicino. In partenza l'inglese ha commesso un grave errore, passando quinto alla prima curva. Successivamente, credendo di avere una gomma forata, s'è fermato al box. I meccanici però hanno trovato i pneumatici in ordine e allora hanno controllato velocemente la vettura. Nulla. Una ventina di secondi perduti, determinanti poi per il risultato finale sul quale ha influito anche una botta con Diniz.

Una Ferrari, dunque, risorta dopo la batosta delle qualificazioni? Michael Schumacher è molto onesto: «Non avevo la velocità necessaria per portare un attacco decisivo, sorpassare perciò mi era impossibile. Anzi a metà gara pensavo che tutto fosse finito, perché ho sentito un rumoraccio nel retrotreno. Non capivo cosa fosse, ancora non lo so. Però la macchina è rimasta uguale e mi ha sorpreso il suo rendimento dopo quel che era successo in qualifica».

Alla caccia di Villeneuve, Schumacher è praticamente andato dopo il primo pit stop e dopo che i meccanici gli avevano fatto recuperare tre posizioni. Al 28º passaggio, Michael aveva 7"3 di svantaggio, al 33º era a 2"488, tre giri più tardi a 1".
Poi il tedesco prendeva la scia di Villeneuve. «Una gara non è una qualificazione - è stato il commento di Jean Todt - e in corsa Schumacher ha dimostrato di essere un grande campione del mondo. Sappiamo bene che la nostra macchina non è come la Williams, però Michael è competitivo sin dall'inizio di stagione».
E il giudizio di Niki Lauda è una sentenza: «Michael è fisicamente fortissimo, è l'unico pilota in grado di attaccare per tutta la corsa. E poi Villeneuve è meno veloce di Hill, ecco spiegato questo exploit».

Dopo aver raggiunto Villeneuve, la tattica di Schumacher era quella di fermarsi prima di lui al box e vedere di rientrare in pista al comando. Il calcolo, tuttavia, si è rivelato sbagliato: dopo essere uscito dai box, un «blocco» di Coulthard all'ingresso della chicane è costato a Michael oltre 2". Così Villeneuve, dopo il pit stop, è riuscito a rientrare in prima posizione. E nei ventidue giri restanti ha brillantemente respinto i pochi attacchi di Schumacher conquistando la sua prima vittoria.

«Confesso di aver sperato di poter vincere negli ultimi giri com'era successo l'anno scorso - è stata la confessione di Schumacher -. Ma Jacques non ha commesso il minimo errore».
Ferrari, insomma, risorta per merito di Schumacher? «La monoposto non era diversa da quella delle qualificazioni - ha affermato Giorgio Ascanelli, responsabile in pista delle macchine -. Noi abbiamo un grande pilota ma sulla macchina dobbiamo ancora lavorare».

All'emozionante duello del Nurburgring ha assistito Luca Montezemolo: «Dire che mi sono divertito non è la parola giusta, perché ho rischiato l'infarto. Avremmo potuto vincere se Michael non avesse trovato Coulthard dopo la seconda fermata ai box. Mi sono però commosso nel vedere tante bandiere e tanto entusiasmo dei nostri tifosi. E sono contento d'aver visto una Ferrari molto competitiva e un pilota che in gara non sbaglia mai, riuscendo a tenere un ritmo forsennato dall'inizio alla fine».

Ora la Williams si trova con una battaglia in famiglia perché Villeneuve tallona Hill. E non è detto che a breve, visto quel che è in grado di fare con una macchina inferiore, Schumacher non cominci a fare la voce grossa.

Lunedì, 29 aprile 1996

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