IL RISCATTO DEGLI "AMERICANI"
Montoya e Villeneuve, accomunati da esaltanti trascorsi nella serie cart, sino a questo punto della stagione non erano stati molto fortunati. In Spagna hanno finalmente assaporato la gioia del podio

di Roberto Gurian

La serie di disavventure in cui sono incappati i soliti protagonisti della F.1 ha aperto la strada del podio a Montoya e Villeneuve, due vincitori della 500 Miglia di Indianapolis. Per entrambi è stata una specie di liberazione, dopo un inizio di stagione tutt'altro che facile.
Il colombiano, in grandissima evidenza a Interlagos, ha sofferto sinora pure di una buona dose di sfortuna. Anche se quattro ritiri in quattro gare non avevano scalfito la sua, ormai proverbiale, fiducia in se stesso. Noie meccanico-elettroniche non lo hanno aiutato nel confronto diretto con Ralf Schumacher che, sotto sotto, fa soffrire Juan Pablo Montoya. "Il sistema automatico di partenza - ha detto il pilota della Williams - funziona, eccome! In gara non ho comunque usato il controllo di trazione".

Chiaro il riferimento alla partenza al fulmicotone che lo ha portato dalla dodicesima alla sesta posizione alla prima curva. "Sono eccitato - ha aggiunto - anche perchè oggi non mi aspettavo proprio che andasse a finire così. Ad ogni buon conto, con i nuovi dispositivi, le Ferrari e le McLaren sono su un altro pianeta.
Dobbiamo lavorare molto in vista della prossima corsa
". Vincitore nel campionato Cart 1999 e trionfatore a Indianapolis 2000, con una monoposto appositamente iscritta dalla squadra di Chip Ganassi, Montoya vuole sfondare anche in F.1. Il primo passo è compiuto. Adesso spera di aggiungerne altri, sempre con Schummy junior quale punto di riferimento.

Molti sono stati contenti di rivedere la faccia (barbuta) di Jacques Villeneuve nel corso di una premiazione. Da parte sua, il canadese non saliva sul podio dal Gp d'Ungheria del '98, quando era alla Williams.

Quarantuno Gp da incubo nell'intervallo. Il terzo
posto ha un grande significato anche per la Bar, al miglior risultato della sua storia. "Spero - ha detto Jacques - che questo piazzamento sia l'incentivo di cui tutti in squadra avevamo bisogno. Anche se siamo stati fortunati ad ottenere questo risultato. Sono contento del lavoro fatto dai meccanici ai box, perchè ci ha permesso di
superare Trulli alla prima fermata ai box.
Forse non c'era momento migliore per salire sul podio, soprattutto agli occhi della Honda. Inutile aggiungere che tutti, alla Bar, sentono molto il confronto diretto con la Jordan. Avere battuto in pista i rivali deve aver fatto sentir meglio Pollock & C. Soprattutto dopo le traversie di un inizio stagione difficile da digerire e dal quale poteva risultare difficile riprendersi.

Tratto da "Autosprint" n. 18 2001


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