Amicizia al primo sguardo
JACQUES E VALENTINO, GEMELLI A MOTORE

di Gianluca Gasparini

BOLOGNA - Una semplice stretta di mano e un bel sorriso. Dopo più di un anno di attesa finalmente sono riusciti ad incontrarsi. Stiamo parlando di Jacques Villeneuve e Valentino Rossi, amici virtuali da quando il canadese conquistò il mondiale di F.1 a Jerez nel '97 regalando al pilota Aprilia, anti-Schumi da sempre, una gioia memorabile.

"Alla vigilia di quel GP - inizia Rossi, emozionato come un vero tifoso - ti avevo scritto per incitarti a non mollare. Non mi sbagliavo: quel giorno mi hai fatto un grande regalo."

Sembrano conoscersi da sempre, tanta è la naturalezza e l'affinità che li lega subito. "Sai - risponde Jacques - giorni dopo ho visto il filmato in cui baciavi l'asfalto della curva in cui c'eravamo toccati con Michael. Mi ha divertito."

"Beh, per quel sorpasso ti dovevo ringraziare: ho vinto una scommessa con alcuni amici ferraristi, che hanno sfilato in mutande (a novembre) sotto le mura di Tavullia, il mio paese". Villeneuve ride di gusto ma si ferma quando Vale aggiunge: "Sì, però quest'anno è toccato a me, avevi una F.1 che non andava neanche a calci."

In effetti Valentino quest'anno gli aveva scritto di nuovo dicendogli di non preoccuparsi: "Anche se hai una macchina che va piano come una 126 i tuoi tifosi ti rimarranno fedeli". "Mi ricordo, mi ricordo" replica il canadese.
Che poi racconta a Rossi il suo ottimismo per il futuro: "La mia nuova macchina, la Bar, è già pronta: la useremo per la prima volta nei prossimi test di Barcellona. Ma siamo forti e sono molto fiducioso. Quest'anno è andata male ma avevamo un motore un po' fiacco".

A questo punto si scambiano i telefoni e Jacques domanda:" Ti piace sciare? Sì? Allora ti invito a venire ad una manifestazione benefica che organizzo il 18 gennaio in Svizzera".
"Vengo di sicuro" è la replica di Valentino che, nel contratto con l'Aprilia, ha voluto la possibilità di poter praticare cross, kart e sci per allenarsi.

Il discorso poi si sposta su questioni un po' più "personali". "E' vero che hai una storia con Natalie Imbruglia?" chiede Rossifumi che, della cantante australiana, è innamorato.
"Perché, se è così, allora diventi il mio idolo assoluto anche fuori dalle piste". "Mi dispiace - lo delude Jacques -. Siamo stati presentati ed abbiamo parlato un po' di volte, non c'è nient'altro. Però è simpatica."

E' il momento dei saluti. Villeneuve, indisposto per un'aragosta avariata mangiata la sera prima, ordina una limonata calda e promette di andarlo a vedere ad una gara del motomondiale che segue in tv. Rossi ricambia ("Il prossimo anno mi presento ad Imola o Monza, garantito") e se ne va felice come una Pasqua. Ma subito si blocca e dice: "Mi sono dimenticato di chiedergli se Schumi è davvero così antipatico, adesso torno dentro." Poi ci ripensa, lascia perdere e se ne va con dipinto in volto un sorriso che potrebbe regalargli solo un sorpasso a Biaggi...

Tratto da "La Gazzetta dello Sport" del 10-12-1998


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