LA NUOVA E IL SUO DOPPIO

Sotto i colori del 2001 c'è per adesso il vecchio telaio. La Bar del futuro mette in ombra il proprio nome a vantaggio dello sponsor e della Honda. Mentre Villeneuve fa già polemica

di Paolo Bombara

La Bar riparte dalla…Honda e cambia anche nome. Quando alla fine del '97 la British American Tobacco acquistò la Tyrrel in società con Craig Pollock, allora semplice manager di Villeneuve, e la Reynard, dando vita alla British American Racing, probabilmente non aveva le idee chiare in merito alle possibilità di esposizione dei suoi marchi in F.1.
Nel 1999, sulla 001, la prima vera Bar, lo sponsor-padrone voleva addirittura promuovere due marche di sigarette, la 555 e la Lucky Strike, con una diversa livrea per ognuna delle vetture del team. L'operazione venne però vietata e la Bar dovette ripiegare su una livrea sdoppiata, identica per ambedue le vetture.

Una strada abbandonata già lo scorso anno, a vantaggio del solo marchio Lucky Strike. Oggi, questa scelta non è stata solo confermata, ma ancora più chiaramente identificata. La squadra poi ha cambiato denominazione per divenire Lucky Strike Bar Honda. Non si tratta solo di sigle in successione per il foglio d'iscrizione, come spesso accade, bensì dei nomi inseriti nel nuovo logo rettangolare della scuderia.
Questi cambiamenti sottolineano la volontà di garantire una diversa e sempre più chiara visibilità ai marchi commerciali, sottolineando, nel contempo, il ruolo attivo che la Honda intende svolgere nella squadra di Brackley. Tenuto conto che la Casa giapponese, da quest'anno, fornisce i suoi motori anche alla Jordan, è ipotizzabile che stia per prendere il via una vera e propria sfida a due finalizzata all'accaparramento dei favori del motorista nipponico.

In ogni caso, quest'ultimo ha collaborato attivamente alla realizzazione tecnica della Bar 003, presentando ufficialmente un direttore tecnico responsabile della parte telaistica: l'ingegnere Kiyoyuki Doi (classe 1952), che lavorerà alle dirette dipendenze del direttore tecnico generale della Honda per la F.1, Kazutoshi Nishizawa. Doi, alla Honda dal 1975, era già stato il responsabile per il telaio del progetto Honda-Honda avviato nel 1998 in collaborazione con Harvey Postlethwhaite e la Dallara, ma abortito nel '99.

"Il fatto di fornire i nostri motori sia alla Bar sia alla Jordan - ha dichiarato Takeo Fukui, direttore della Honda Motor Company -rappresenta una nuova sfida, che ci motiva. Vogliamo vincere almeno una gara nel 2001 e per farlo ora sappiamo di poter contare su quattro piloti".

Ancora più esplicito Shoichi Tanaka, presidente della Honda Racing Development: "Riteniamo che la naturale competizione fra le nostre due squadre, garantirà gli stimoli giusti per l'ottenimento dei nostri obiettivi a lungo termine. E' evidente che il principale obiettivo dei team a cui siamo legati sarà quello di superarsi a vicenda. Questo, stimolerà la ricerca di prestazioni sempre migliori. Speriamo così di ridurre velocemente il distacco che tecnicamente ci separa dalle squadre al top.
Se abbiamo un rapporto di collaborazione esclusiva con la Bar per quanto concerne il telaio, avremo un atteggiamento neutrale per quello che, invece riguarda il motore.
I propulsori saranno identici per i due team così come lo saranno gli sviluppi che forniremo nel corso della stagione".


La Honda, si è ulteriormente legata alla Bar, arrivando a far sì che alcuni sponsor si trasferissero dalla Jordan alla squadra di Brackley (vedi l'Intercond), ma, al contempo, ha messo la squadra di Villeneuve e compagni con le spalle al muro per quello che riguarda le prestazioni, proprio grazie alla concorrenza che di sicuro le farà la Jordan. E Pollock lo sa benissimo, al punto da precisare:"Honda e Bar hanno iniziato a cono-scersi e a collaborare lo scorso anno. Insieme è stato portato avanti un buon lavoro, con netti progressi rispetto alla stagione precedente. Tutta l'esperienza accumulata in comune è stata trasferita nella definizione della nuova vettura e ciò ci rende molto ottimisti". Pollock ha fatto anche autocritica, non nascondendo che gli obiettivi della Bar sono ambiziosi. "Anche se lo scorso anno abbiamo compiuto un passo in avanti, tanto grande quanto significativo, il 5° posto nel Campionato non mi ha certo soddisfatto. Per il 2001 puntia-mo al 3° posto e a vincere qualche gara. La squadra è maturata, abbiamo ingaggiato rinforzi del calibro di James Robinson (nuovo coordinatore tecnico prelevato dalla Williams, ndr) e, grazie alle nostre attuali strutture, si tratta di un obiettivo sicuramente possibile. L'unico, in ogni caso, che potremo considerare accettabile".

Tratto da "Autosprint" - N°5 2001

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