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R.S. Enrico Tazzoli -Regia Marina Militare Italiana- 1941

Questo modello ha avuto una gestazione piuttosto lunga, in quanto l'idea di realizzare un sommergibile mi covava dentro dal Dicembre del 1997, dopo aver letto un articolo su una rivista di modellismo che trattava il Finzi uno dei tre battelli della classe "Calvi", corredato di una splendida tavola in scala 1/350. Alla fine di Maggio del 2000, rompevo gli indugi e cominciavo a lavorare, agli inizi di Settembre dello stesso anno il lavoro era pronto.

La Storia

L'Almanacco Navale Italiano del 1938, classifica la classe "Calvi" come "Sommergibili di grande crociera", ed elenca 3 unità: il Calvi, il Finzi ed il Tazzoli. Quest'ultimo presentava una poppa squadrata diversa dalle altre due unità, in quanto poteva essere utilizzato anche per la posa di mine. Impostato nei cantieri O.T.O. di La Spezia il 6 Settembre 1932, fu varato il 13 Ottobre del 1935 ed entrò in servizio 18 Aprile dello stesso anno. Il varo del Tazzoli a La Spezia
Durante la guerra civile Spagnola nel Dicembre del 1936 al comando del C.C.Mario Leoni effettua tre missioni e quattro attacchi senza alcun esito, anzi si lamenta la perdita di un uomo in mare. Allo scoppio della 2GM viene assegnato a BETASOM (Bordeaux) dove giunge il 24 Ottobre del 1940 proveniente da La Spezia. L'efficenza del battello non venne considerata perfetta in conseguenza dei cinque anni di servizio già prestato. Durante il trasferimento avvenuto al comando del C.C. Vittore Roccanelli, dopo il passaggio notturmo dello stretto d Gibilterra avvenuto il giorno 7, il giorno 11 avvista un cacciatorpediniere, senza poter tentare alcuna azione a causa del mare, il giorno 12 attacca prima con il siluro e poi affonda con il cannone, il piroscafo Jugoslavo "Orao" di 5.135 t. Sempre al comando di Roccanelli,il 13 dicembre del 1940 si trova in missione al largo della Scozia, il 19 attacca con un siluro una petroliera senza esito, il 25 attacca un piroscafo con il cannone ancora senza esito per le cattive condizioni del mare, il 27 affonda con tre siluri il piroscafo inglese "Ardanbhan" di 4.580 t. , il 14 Gennaio rientra a BETASOM. Il 7 Aprile del 1941 al comando del C.C. Carlo Fecia di Cossato parte in missione nell'oceano Atlantico, il 15 Aprile affonda ll piroscafo inglese "Aurillac"di 4.733 t. con due siluri, il giorno dopo affonda con un siluro il piroscafo Norvegese "Mc Ferlaine" di 4.310 t. e con ben nove siluri e diversi colpi di cannone la petroliera norvegese "Alfred Olsen" di 8.817 t. il 23 Maggio rientra a Betasom. Il 15 Luglio inizia una nuova crociera, il 21 Luglio raggiunge il luogo del suo appostamento al largo di Freetown (Liberia), il 10 Agosto attacca con il siluro un convoglio composto da tre mercantili ed altre unità sottili ma senza esito, anzi deve rimanere immerso parecchie ore per sottrarsi alla caccia delle unità di scorta, il giorno dopo colpisce con un siluro un piroscafo di nazionalità e tonnellagio imprecisate senza poter controllare l'affondamento a causa della reazione immediata delle unità di scorta. Nella notte del 19 Agosto affonda la petroliera norvegese "Sildra" di 7.313 t. , alla fine di Dicembre partecipa alla missione di salvataggio dei naufraghi di due navi tedesche, l'incrociatore "Atlantis" e il rifornitore "Python" in tutto 254 uomini. Il Tazzoli in navigazione
L'11 Febbraio 1942 inizia una nuova crociera stavolta lungo le coste americane, il 3 Marzo avvista la petroliera inglese "Rapana" che attacca con quattro siluri ma senza esito, il 6 Marzo affonta il piroscafo Olandese "Astrea" di 1.406 t. e la motonave Norvegese "Tonsbergfjord" di 3.156 t.. Mentre dirige dalla Florida verso il Golfo del Messico affonda il piroscafo Uruguayano "Montevideo" di 5.785 t. e il piroscafo panamense "Cygnet" di 3.628 t. Il 13 Marzo il piroscafo Inglese "Daytonian" da 6.434 t. viene attaccato con tre siluri in immersione ed affondato il 15 Marzo attacca con due siluri in immersione e affonda la petroliera inglese "Athelqueen" di 8.780 t., dopo questa azione a causa di un guasto ai tubi lanciasiluri posteriori, rientra a Betasom dove giunge il 31 Marzo. Riparte il 18 Giugno dopo un lungo ciclo di lavori che ne modificano la sagoma, il 19 Giugno viene sorvolato e attaccato da aerei nemici, il 2 Luglio avvista quattro aerei di scorta a un convoglio di petroliere e viene attaccato da essi dal 14 al 31 subisce nove attacchi aerei nel Mar dei Caraibi, si sposta quindi nelle acque di Capo Verde dove affonda il piroscafo Greco "Kastor" di di 5.497 t. (altre fonti lo indicano come il "Castor" olandese di 1.830 t.). Il 6 Agosto affonda la petroliera "Havsten" norvegese di 6.161 t. il 5 Settembre rientra a Betasom. Altra crociera il 19 Novembre, destinazione Capo S.Rocco (Trinidad) dove il 28 affonda il piroscafo inglese "Empire Hawk" di 5.032 t. e il piroscafo Olandese "Ombilin" di 5658 t.. Il 15 Dicembre lancia 5 siluri senza esito contro un piroscafo isolato il 21 affonda il piroscafo inglese "Queen City" di 4.814 t. il giorno di Natale attacca il piroscafo statunitense "Dona Aurora" di 5.011 t. e lo affonda. Il 1 Febbraio rientra a Betasom viene deciso di adibire il sommergibile come trasporto speciale per l'estremo oriente, il battello viene quindi disarmato e il comando passa al C.C. Giuseppe Caito, il 16 Giugno del 1943 parte da Betasom diretto a Singapore per la sua prima missione di trasporto ma non se ne hanno piu' notizie.

Scheda Tecnica

Dislocamento 1.331 t. in superfice, 2032 t. in immersione
Dimensioni Lung. 84,3 m. - Larg. 7,71 m. - pescaggio medio 5,14 m.
Motori 2 Diesel Fiat per 4400 Hp complessivi in emersione, 1800 Hp in immersione
Velocità 17,1 nodi in superficie, 8,1 nodi in immersione
Autonomia 11400 mg a 8 nodi, 5700 mg a 14 nodi in superficie. 120mg a 3 nodi in immersione.
Armamento 8 tubi lancia siluri da 533 mm (4+4) con 12 siluri di dotazione (portati a 16/18 durante la vita operativa)
2 cannoni OTO da 120/45
4 mitragliere binate AA Breda da 13.2 mm
2 lanciamine con 14 mine
Equipaggio 7 Ufficiali, 14 S/Ufficiali, 46 Sottocapi e Comuni.

Ringraziamenti

Un sentito ringraziamento va all'Ammiraglio Attilio Duilio Ranieri per la sua umanità, cortesia e competenza storica, mi è stato molto di aiuto insieme a suo figlio Giampiero Ranieri nello sciogliere tutti i dubbi che mi assillavano sulla colorazione del modello e su alcuni particolari tecnici, sono due persone con cui ho avuto solo contatti di posta elettronica ma che si sono molto interessati ed adoperati per esaudire le mie richieste. Se mi interessa un pò di piu' la storia della nostra Marina Militare è anche merito loro, se siete appassionati di sommergibili, visitate il loro bel sito dal quale provengono le foto in B/N del Tazzoli.

Il modello

Se siete di quelli che pensano che i sommergibili sono tutti uguali, state pensando enormi stupidaggini, se siete modellisti che pensano che autocostruire un sommergibile (io ad esempio lo ero) sia una passeggiata vi sbagliate di grosso. Mi sono accorto che anche in 1/350 un sommergibile possiede tanti e tali particolari che neanche io avrei immagginato ma andiamo con ordine. Per la realizzazione sono partito dallo scafo, tagliando da un avanzo di masonite da 4 mm due sagome uguali dello scafo visto in pianta senza le "pance" laterali, queste sono state incollate disassate verso prua di circa 3 mm, e spessorate solo a prua con un blochetto di legno di 4 mm, ottendo cosi la giusta inclinazione del ponte dello scafo rispetto alla superficie marina, l'intercapedine cosi' creata e stata riempita con del normale stucco riempitivo bianco, (2000 lire un barattolone da 200 gr. al supermercato) e carteggiato con carta vetrata per raccordalo e creare le fiancate, quindi fermato al suo posto con una bella mano di Vinavil (fig1).Nella "scatola degli avanzi" con due mezzi serbatoi di F86 in scala 1/48 della Esci credo ho realizzato la base delle due pance laterali che ho incollato sul modello e con una abbondante passata di stucco per modellismo carta abrasiva e molta pazienza ho ricondotto alla forma desiderata, quindi il tutto e stato foderato da normale carta per stampanti A4, tagliata in strisce di dimensioni tali da simulare le lamiere, immersa in usa soluzione composta per il 30% di Vinavil e per il restante di comune acqua di rubinetto ed applicata sul modello. Il Vinavil asciugando aderirà perfettamente allo scafo, e ovvio che la superfice dove applicare la carta deve essere perfetta. La falsa torre e stata ricavata avvolgendo una striscia di acetato ricavato da una scatola di camice, incollata attorno a due dime di plastica da 1 mm riproducent1 la sagoma della torre, base e "tetto", una volta asciugato il tutto son stati aggiunti gli altri particolari mancanti. I due pezzi da 120 sono realizzati partendo dalla canna ed aggiungendo intorno tutto il resto, mi sono basato molto sulle tavole dell'articolo, altri dettagli come portelli sul ponte antenne etc. son stati ricavati da foto e disegni e realizzati con avanzi di fotoincisioni, filo di rame, sprue filato e tutto quello che lavorato avesse potuto servire allo scopo. Il modello e stato dipinto con un paio di mani di "neutral grey" XF-53 Tamya ed invecchiato con lavature di nero e marrone per simulare la ruggine, poi su tutto e stata tesa una mano di trasperente semilucido Lifecolor per armonizzare il tutto. Il mare e stato ricavato con una colata di Vinavil, bisogna fare in modo che lo strato non sia piu' spesso di 1 mm., pena una bella base a banana. Mentre la colla asciugava e stato modellato il moto ondoso con l'asilio del dito indice destro e di foto del mare "vero", una volta asciutto, è stato dipinto con l'X-23 "Clear Blue" della Tamya steso in mani successive, cercando di fare in modo che il colore assumesse sfumature graduali. Buon divertimento!