Parco Nazionale del Vesuvio


Sentiero n°10 (8,9,3)

“Da San Sebastiano a Santa Maria a Castello” 


Caratteristiche

Durata

Difficoltà

Dislivello

5 ore

media

200 m. ca.


 Sviluppo dell’escursione

(La perfetta riuscita di questa escursione prevede la possibilità di prendere appuntamento con parenti o amici che recuperino gli escursionisti una volta giunti a Santa Maria a Castello.)

Da San Sebastiano al Vesuvio si imbocca la strada asfaltata, chiusa da una sbarra, che sale decisa verso la lava del 1944. 

 

Dopo circa 30 minuti di cammino la strada asfaltata termina e comincia una carrareccia (nell'ultimo tratto diviene mulattiera) che segue il vecchio tracciato del trenino a cremagliera che si arrampicava sulle pendici del Vesuvio.

La mulattiera prosegue, sempre in salita, attraverso la folta macchia mediterranea che a tratti sembra avvolgere completamente l'escursionista.

Occorrono circa 50 minuti, dalla sbarra, per giungere al termine della mulattiera, in una piazzola da cui si diramano due sentieri, e prendendo quello sulla sinistra si giunge in 20 minuti ad ammirare il formidabile spettacolo della colata lavica del 1944.

Attraversata tutta la colata si giunge in una radura dove ha termine il sentiero n. 9, quindi si ripercorre a ritroso il passaggio sulla lava per giungere nuovamente alla piazzola con il bivio. 

Dalla piazzola, voltando a sinistra, in dieci minuti si sbuca sulla strada provinciale che da Ercolano sale verso il cratere del Vesuvio. L'escursione prevede a questo punto di seguire la strada fino a trovare sulla sinistra, dopo circa 30 minuti, l'imbocco del sentiero n. 3, ben segnalato dalla cartellonistica dell'Ente Parco.

Il sentiero n. 3 comincia con una agevole carrareccia che punta decisamente verso le lave del '44, e dopo averle superate giunge presso il chiosco dell'Ente Parco, che di domenica distribuisce gratuitamente del materiale informativo sul sentiero e sul parco in generale. Quindi la carrareccia si inoltra nei boschi di robinie e castagni del Monte Somma.

  Lungo il sentiero, che prosegue aggirando i Cognoli di Giacca, si potranno notare le numerose opere di ingegneria naturalistica che sono servite per metterlo in sicurezza.

In particolare dopo circa 50 minuti di cammino si giunge ad uno spiazzo dove sia sulle pareti che a monte di un vallone sono stati realizzati dei frangi torrente a catena interamente in legno e pietra.

Nella seconda parte la carrareccia diviene prima mulattiera e poi sentiero attraversando anfratti resi molto suggesti anche dalla presenza delle già citate opere umane. Superato un ponticello in legno si comincia a salire verso l'area attrezzata, tenendosi sulla destra a due bivi successivi, dove si trova anche un edicola votiva dedicata alla Madonna.

Dopo la sosta nell'area attrezzata si ripercorre il sentiero fino ad incontrare un bivio avendo cura di imboccare il sentiero che scende sulla destra. Questo sentiero scende decisamente verso la piazzola panoramica dove si trovano i ristoranti e la chiesetta di Santa Maria a Castello.

Ultimo sopralluogo

7 ottobre 2001