Caratteristiche - Voce - Diffusione - Habitat - Riproduzione - Alimentazione - Legislazione
Ordine: Passeriformi Famiglia: Turdidi Genere: Turdus Specie: Turdus merula Nome
Dialettale: Mierolo, Merola Dopo
il passero, questo inconfondibile pennuto dal solenne mantello nero è
l'uccello più diffuso in Italia, comune in ogni parco e giardino del
nostro paese. Gli esemplari ormai abituati alla vita cittadina hanno
perso in parte la naturale astuta diffidenza e non esitano ad
avvicinarsi all’uomo. |
I merli sono stati cacciati con un accanimento che non è spiegato né dai limitati danni ch'essi arrecano ai frutteti (ampiamente controbilanciati del resto dalla distruzione di grandi quantità di insetti nocivi) né dal sapore della loro carne, meno che mediocre. E' questa una ulteriore prova della ottusa ignoranza di gran parte dell'umanità.
Il
merlo (Turdus merula),
lungo circa 25 cm, è
noto per il piumaggio di un bel nero lucente e uniforme e per il becco ed il cerchio
peri-oftalmico giallo arancio vivo e le zampe brune.
La
femmina ha le parti superiori color bruno scuro uniforme, le parti inferiori
bruno-fulve con striature scure più o meno distinte, gola più pallida,
biancastra; becco bruno con poco giallo, raramente giallo come il maschio. I
giovani sono più chiari e più fulvi della femmina, con striature delle parti
inferiori più evidenti.
Il
maschio giovane ha il becco nerastro e il mantello più marrone con le zampe bruno-scure. I
maschi anziani sono grigiastri, con il becco giallo.
Non
sono rari gli esemplari a colorazione anomala: rossiccia, a macchie bianche e
nere o cinerina. Rari sono gli albini in cui il becco, l'iride e le zampe di un
delicato color rosa completano degnamente il niveo manto.
Frequenti invece gli albini parziali che si distinguono dal Merlo dal
collare per l'assenza della macchia grigia sulle ali, oltre che per la voce.
Esiste una seconda specie chiamata Merlo torquato o dal collare (Turdus torquatus) che differisce dal Merlo comune per la taglia maggiore (è lungo circa 27 cm) e per una fascia bianca sul petto, ampia nel maschio, ridotta nella femmina.
Più rumoroso del Tordo bottaccio, il suo canto è costituito da un fischio puro e melodioso, assai vario, allegro. Nota usuale: un basso tciuc-tciuc-tciuc non molto allarmato; uno stridente, improvviso chiacchierio, se costretto a levarsi; un sottile tsii; un irritato e persistente cie-ciecie. Il canto è forte, chiaro, molto ricco, gorgheggiante e melodioso, emesso quando è posato su alberi o costruzioni, occasionalmente sul terreno o su cespugli.
Impara con facilità qualunque motivo, ripetendolo poi sino alla noia. In
appartamenti cittadini la sua voce sonora, che si leva prima del sorgere del
sole, può riuscire molesta.
I merli sono diffusi in tutta l'Europa, esclusa la Scandinava settentrionale, l'Asia, l'Africa nord-occidentale, le Canarie e le Azzorre. Dai paesi nordici migrano per svernare più a sud, mentre nelle zone più temperate sono stanziali. In Italia è presente tutto l'anno.
In
Campania è presente sia nel Parco
Nazionale del Cilento e Vallo di Diano che nel Parco
Nazionale del Vesuvio.
Vive
nei boschi con sottobosco, nei parchi, nei giardini, nelle siepi, nei frutteti e
nelle vigne, nonché nelle zone coltivate in genere; le coppie conducono vita
isolata in quanto l’uccello è realmente gregario solo in migrazione e solo in
tali situazioni è possibile vederlo riunito in grossi gruppi.
Il
Merlo torquato, più socievole, predilige le regioni montuose, di cui sopporta
bene i rigori climatici.
Sul
terreno corre, saltella rapidamente con brevi soste. Quando si posa sul terreno
tiene la coda aperta ed eretta e le ali quasi cascanti. Se eccitato muove
frequentemente le ali, si mette subito al riparo se spaventato. Volo basso e di
breve durata con azione debole, diretto o solo leggermente ondulato per corte
distanze.
Nidifica tra le siepi, cespugli, sempreverdi, edera o su alberi a notevole altezza. Il nido viene costruito dalla femmina, talvolta aiutata dal maschio che porta materiale. Nel
nido, non troppo nascosto, la femmina depone da 3 a 5 uova verdi-azzurre
macchiate di bruno, che cova per 12-15 giorni. Verso il tredicesimo
giorno di vita i piccoli, pur non essendo ancora in grado di volare,
escono dal nido occultandosi in terra nei cespugli dove, mentre la madre
inizia a costruire un secondo nido, il padre continuerà ad assisterli
per un paio di settimane. Di
frequente le coppie portano a termine nell'anno tre covate. |
In quanto ghiotto di frutta può essere dannoso per i frutteti; gradisce in particolare mele, pere, fragole, ribes, mirtilli, ciliege e fichi. Completano la sua alimentazione bacche, semi, vermi di terra, insetti, coleotteri, lepidotteri, ditteri, ragni, millepiedi e piccoli molluschi.
Il
merlo è protetto in Italia ed è vietata la detenzione e la vendita dei
soggetti non anellati e sprovvisti di certificato di nascita in cattività.
Bibliografia |
V. Menassè - Uccelli nostrani da gabbia, Encia, Udine 1978; AA.VV. - Rassegna completa degli uccelli d'Europa, Rizzoli, Milano 1972. |
Referenze fotografiche |
Da Italia Ornitologica n. 4\97 P. Castellanza |
Note |
Questa scheda è stata realizzata grazie alle ricerche del socio P. Trematerra di Napoli. |