COLUBRO DI ESCULAPIO

Caratteristiche - Diffusione - Habitat - Riproduzione - Alimentazione - Bibliografia


Genere: Elaphe

Specie: Elaphe longissima

 

Venerato nell'antichità come rappresentante di Esculapio, il dio greco della salute, è oggi il simbolo della medicina. Viene chiamato anche "saettone".

 

Caratteristiche

Il colubro di esculapio (Elaphe longissima) è un serpente agile e vivace dal corpo snello ed elegante, possiede una testa stretta, pupilla rotonda e squame piatte e lisce. Gli adulti hanno una livrea giallo-grigia o grigio-verde con le parti inferiori giallastre, i giovani sono di colore grigio o olivastro. Il maschio è più grande della femmina e può raggiungere una lunghezza di 200 cm. 

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Diffusione

In Europa vive in Francia centrale, Svizzera meridionale, Austria meridionale, Cecoslovacchia, Polonia meridionale ed ex URSS sud occidentale; nelle regioni meridionali lo si trova fino alla Spagna nord orientale (Pirenei), Sicilia e Grecia meridionale. Anche in Sardegna occidentale, ed in alcune località isolate della Germania. Al di fuori dell'Europa si rinviene in Turchia e nell'Iran settentrionale.

In Campania è presente sia nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano che in quello del Vesuvio.

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Habitat

Di solito vive ai margini dei boschi e delle praterie e frequenta le siepi ed i muri a secco in rovina. In alcune aree lo si incontra fino a 1.800 metri. Ama il sole ma si ripara quando la temperatura è troppo elevata, si arrampica abilmente e sale anche su tronchi d'albero verticali.

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Riproduzione

L'accoppiamento avviene nei mesi di maggio e giugno e la femmina depone dalle 5 alle 15 uova di colore biancastro. Dopo due mesi di incubazione nascono i piccoli.

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Alimentazione

Il Colubro di Esculapio si nutre di roditori, che soffoca tra le spire, lucertole, nidiacei e uova di uccelli. I giovani predano quasi esclusivamente lucertole.

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Bibliografia

Toschi A. - Fauna d'Italia vol. VII, Calderini, Bologna 1965;

AA.VV - Il mondo degli animali, Rizzoli, Milano 1969;

AA.VV. - L'Italia dei Parchi Naturali, Fabbri, 1999.