I NOSTRI ASSAGGI

 

 

VINI TOSCANI DEL 1988

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Toscana 88, fu vera gloria?

Un’annata effettivamente straordinaria o una valutazione un po’ generosa , frutto delle grandi aspettative degli addetti ai lavori dopo un ’86 appena discreto ed un ’87 disastroso?
Resta il fatto che la stampa internazionale e soprattutto gli acquirenti di tutto il mondo, continuano a non considerare l’88 alla stregua dell’89 ( parliamo del Piemonte ovviamente ) e soprattutto del 90.
Così, tra il serio ed il faceto, ci siamo riuniti in una fredda sera di Gennaio con l’intento di degustare con grande rigore "scientifico" e secondo procedure e metodologie assolutamente credibili e il più possibile "oggettive", un certo numero di vini di quell’annata, in una sorta di esperimento il cui scopo dichiarato era quello di verificare l’attendibilità, a distanza di anni, delle diverse valutazioni fin qui espresse.
Abbiamo quindi approfittato della disponibilità delle nostre cantine, dalle quali abbiamo selezionato nove vini, di differenti zone e tipologie.
Chiariamo subito che non pretendiamo di affermare delle verità assolute, su un tema che non necessita affatto di affermazioni categoriche e che non di rado è affrontato con eccessiva gravità dialettica ed in modo esageratamente serioso ed esiziale.
Il vino ci piace e con esso abbiamo un rapporto fin troppo intenso, ai limiti a volte del "maniacale" ; attorno a questo "liquido fermentato" si sta manifestando un interesse ed una sorta di infatuazione collettiva che ha prodotto figure e comportamenti spesso grotteschi, fatti di soloni, iperespertissimi, unici depositari di verità sconosciute ai più, oppure atteggiamenti da iniziati di sette esoteriche.
Anche per scongiurare il rischio di riprodurre situazioni di cui sopra, abbiamo deciso di degustare i vini in gruppi "misti" composti da "esperti"( nell’accezione più lieve del termine ) e da semplici, ma evoluti appassionati, i cui giudizi estremamente competenti ed al tempo stesso scevri da possibili sovrastrutture mentali si sono rivelati nel corso della degustazione di grande utilità.
Ci sembra doveroso sottolineare che, a parte rare eccezioni, la differenza di valutazione sui vini, degustati coperti, è stata abbastanza contenuta, inoltre abbiamo ritenuto opportuno eliminare dal giudizio complessivo il voto più alto e quello più basso.
A parte un vino di cui abbiamo sospeso il giudizio, ( la bottiglia era palesemente "tappata" e in uno stato tale da non consentirne alcuno), vi descriviamo le sensazioni che abbiamo riportato, limitandoci sostanzialmente all’aspetto olfattivo, a quello gustativo ed alle sensazioni finali.
Due parole soltanto sul colore e su un esame visivo a cui non è più il caso di attribuire un grande valore, poiché escludendo vini palesemente sbagliati, non rappresenta più un parametro di qualità
(diciamo pure per correttezza , che le condizioni di luce non ottimali non ci avrebbero comunque consentito un esame di questo tipo)

Il gruppo che si è sottoposto al compito improbo e gravosissimo di degustare i vini , e che è riuscito in questa impresa in una atmosfera piacevole e conviviale era composto da:

Paolo Battimelli, Silvano Celant, Carlo Dacquino, Fabio Fusina, Gianni Lava, Sandro Meloni, Fabrizio Russo.

Questi i risultati della degustazione :

Vini degustati

Le schede delle guide del periodo

Le nostre valutazioni

Commento

Chianti Classico "normale"
Castello di Rampolla
1988

2bicchieri.jpg (754 byte)VDI '92

Un Chianti classico relativo all'ottima vendemmia '88 che ha sfiorato di un niente il terzo bicchiere

Quello che avevamo deciso di utilizzare come termine di confronto per valutare i vini successivi, e che ci saremmo aspettati di trovare un po’ "seduto", si è rivelato alla distanza un vino di notevole spessore, decisamente superiore alle aspettative.
Seppur privo di grande ampiezza olfattiva è decisamente equilibrato e di buona struttura.
Godibilissimo.

la sorpresa

Chianti Rufina
Riserva Bucerchiale
1988
Fattoria Selvapiana

2bicchieri.jpg (754 byte) VDI '93

Il Chianti Rufina Ris. '88 del Vigneto Bucerchiale è uno dei migliori rossi mai prodotti da questa azienda. Non va bevuto subito (sarà grande tra due anni) ma merita di essere inserito in qualunque prestigiosa lista dei vini e in ogni cantina privata che si rispetti.

Un po’chiuso al naso con una nota marcata di liquirizia, che ne monopolizza l’aspetto olfattivo; è abbastanza piacevole nel suo complesso, anche se un po’ ruvido e con un acidità eccessiva.

piacevole

Chianti Classico
Vigneto Rancia
Riserva 1988
Fattoria di Felsina

3bicchieri.jpg (990 byte) VDI '93

Quando si assaggiano i vini di Felsina si ha sempre l'imbarazzo della scelta nell'assegnazione dei tre bicchieri. Stavolta tocca al Chianti Classico Vigneto Rancia ris. '88, un grande rosso che vi scongiuriamo di non bere subito. Apettate 4 o 5 anni e assaggerete un vino indimenticabile, che vi farà esclamare "ma quale Chateau Margaux !"

Dopo una forte sensazione di ridotto emergono note terziarie solo parzialmente piacevoli, anche dopo una lunga permanenza nel bicchiere le sensazioni olfattive non sono entusiasmanti, un leggero straccio bagnato ed altri odori non propriamente fini prevalgono su un frutto che fa fatica a prender corpo.
Bocca decisamente troppo evoluta e la sensazione di un vino che non consentirà più a nessuno di replicare le manifestazioni di entusiasmo che accompagnarono la sua uscita sul mercato.

il più deludente

Le Pergole Torte
1988
Fattoria di Monte Vertine

3bicchieri.jpg (990 byte) VDI '92

Uno dei più grandi Sangiovese in barriques di tutti i tempi. Non siamo sicuri con le sole parole di poter rendere un'idea di cosa sia questo eccezionale rosso da tavola prodotto da Sergio Manetti nella tenuta di Monte Vertine. Quello che possiamo tentare di dirvi è che molto raramente ci è capitato di assaggiare un vino in cui tutti i caratteri fossero così perfettamente equilibrati e così piacevoli. Il merito è, innanzi tutto, della natura che ha concesso un'annata fantastica come l'88...

Un vino dall’alto profilo qualitativo che riesce a far convivere con grande piacevolezza tratti caratteristici dei grandi vini invecchiati, odori empireumatici di tostato, caffè e caramello, con frutta rossa, e spezie, in una cornice di freschezza e di vivacità difficilmente riscontrabile in vini che hanno più di 10 anni. Bella corrispondenza gusto-olfattiva e buona persistenza. La bocca è interamente conquistata dal vino che comunica sensazioni intense e di grande armonia.

una bella conferma

Brunello di Montalcino
1988
Lisini

3bicchieri.jpg (990 byte) VDI '94

Colore rubino violaceo intenso e profumi ampi, concentrati e persistenti. In bocca è vellutato e strutturato e i tannini sono dolci : con l'invecchiamento si svilupperà un piacevolissimo goudron.
Un Brunello di gran classe.

 Pensiamo, e non crediamo di essere i soli, che il Brunello sia uno dei vini più sopravvalutati d’Italia.
Il suo costo in enoteca di è così elevato (e non di rado sproporzionato rispetto al suo effettivo valore) che bevendolo , ci aspettiamo come minimo di "sentir suonare gli angeli".
Questo discorso, che potremmo tranquillamente estendere ad altri vini, vale soprattutto nel caso di quelle cantine, e non sono poche, che continuano a produrre con tecnologie obsolete, botti vecchie e rese in vigna ai limiti del disciplinare.
I due Brunelli degustati, appartengono invece a quella schiera, non foltissima di vini che, in modo diverso tra loro, parlano un comune linguaggio enologico di qualità.
Questo di Lisini possiede grande autorevolezza e indiscutibile personalità, con profumi di discreta complessità ed ampiezza con sentori di pietra focaia e note animali.
Il patrimonio gustativo è notevole, anche se ad una analisi attenta tradisce un pizzico di rusticità e tannini non nobilissimi.

semplicemente molto buono

Brunello di Montalcino
Vigna di Pianrosso
1988
Ciacci Piccolomini d'Aragona

3bicchieri.jpg (990 byte) VDI '94

E' una meraviglia. Intenso il colore rubino violaceo, la frutta rossa dell'olfatto è ben amalgamata con il legno; l'una fa da spalla all'altro ed anche al gusto il connubio è perfettamente riuscito. La risultante è una sensazione vellutata e persistente con un ritorno di frutta rossa. Vino da conservare a lungo e con pazienza.

 

Un grande Brunello.
Naso ampio ed elegante con note terziarie di goudron, pepe, tartufo, cuoio, in bocca : frutta matura, ciliegie sotto spirito e netti sentori di viola.
Un vino con tannini dolci ed una persistenza lunghissima.
Un vino, insomma, che ci fa rimpiangere Roberto Cipresso e i tempi in cui questa azienda riusciva ad esprimere livelli qualitativi ben differenti da quelli attuali.

grande e nostalgico

Pareto
1988
Fattoria di Nozzole

3bicchieri.jpg (990 byte) VDI '92

Uno dei più fantastici rossi da tavola toscani di quest'anno. Un grande vino rosso da uve Cabernet Sauvignon, maturato in rovere francese per 18 mesi. Il risultato per l'annata 1988 è eccezionale. Il Pareto possiede, infatti, tutte le migliori caratteristiche dei grandi Cabernet internazionali, mantenendo però le qualità dei vini toscani, fatte di morbidezza e rotondità. Ciò significa che può tranquillamente competere con i migliori rossi del mondo "premier crus", bordolesi inclusi, senza tradire le sue origini assolutamente chiantigiane.

Uno dei due Toscani nei quali il Cabernet Sauvignon gioca un ruolo da protagonista.
Grandissimo.
Vellutato, setoso, ancora giovane, si espande in bocca in modo graduale ed avvolgente, conquistando interamente il palato e non abbandonandolo mai.

paradigmatico

Solaia
1988
Marchesi Antinori

3bicchieri.jpg (990 byte) VDI '93

Il Solaia '88 è probabilmente il più grande di sempre. Quel magico blend tra Cabernet Sauvignon e Sangiovese, unito ad una vendemmia storica proietta questo vino nell'ambito delle star internazionali e lo mette in grado di sostenere confronti vincenti con i più grandi rossi del mondo.

Grande stoffa ed eleganza, una versione ineccepibile di un vero fuoriclasse dell’enologia mondiale.
Concentrato, caldo, avvolgente con note di tabacco, frutta rossa matura e spezie
Unisce, ad una grande sensazione di morbidezza, una rara intensità, sia gustativa che olfattiva.

immenso

Nota : VDI 'XX = guida ai Vini d'Italia 19XX (ed. Gambero rosso - Slow Food Arcigola).

 

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