Bivacchi, rifugi e sentieri
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la Valtellina

Bivacco Caldarini

Risalente all'inizio degli anni settanta, questo Bivacco del tipo ricoperto in lamiera e' stato, purtroppo, ubicato con scelta poco felice, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza nel periodo invernale e primaverile. Occorre dir chiaro che il bivacco Caldarini e' situato su di un dosso soggetto, se pur non frequentemente, al pericolo di caduta di valanghe, sia di tipo invernale che primaverile. Pur essendo risaputo che il rischio di caduta di valanghe e', in un anno, limitato a pochi giorni, si consiglia a chi volesse usufruirne per lo sci-alpinismo di valutare attentamente le condizioni di stabilita' del manto nevoso, oltre che di prestare attenzione all'evoluzione delle situazioni meteorologiche in atto e previste. Il Bivacco e' sito su di uno sperone roccioso lisciato dall'azione glaciale e dominante la Val Dosde'. Sugli ampi e riposanti pascoli di questa caratteristica valle alpina, abitata da marmotte sempre in allarme, giace l'omonimo Alpeggio di proprieta' del Comune di Valdisotto, dove si possono trovare genuini prodotti caseari e per il quale la Comunita' Montana dell'Alta Valtellina nutre auspicati progetti agrituristici, assieme ad altri Alpeggi analogamente utilizzabili. Il Bivacco Caldarini, oltre che per le salite alle Cime di Lago Spalmo, e' potenziale punto d'appoggio estivo per itinerari escursionistici di vario impegno e durata in questo bellissimo gruppo montuoso.

Quota:
m 2508 s.l.m.

Località:
in fondo all'ampia spianata della Val Dosde', in sinistra idrografica, sui dossi sottostanti la vedretta omonima dominata dalle Cime di Lago Spalrno. Visibile dalla valle.

Proprietà:
Sezione di Desio del CAI.

Attrezzatura:
Bivacco del tipo a semibotte, posti letto 9. Acqua nei dintorni, non sempre abbondante.

Apertura:
sempre aperto.

Itinerario d'accesso:
dall'Alpe Dosde' (m 2129), in Val Viola Bormina, si percorre l'ampia piana della Val Dosde' in fondo alla quale, girati a destra, si imbocca la Val Cantone di Dosde'. Al suo centro si trovano i ruderi del Bait;èl del Pastore (m 2368), di fronte ai quali, attraversato un ponticello, si risaie un erto pendio di detriti. Superati in altezza gli affioranti roccioni, si piega decisamente a sinistra, in moderata salita, per alcune centinaia di metri e si tocca il Bivacco.

Tempo di percorrenza:
Ore 1-1.30

Dislivello:
m 400.
Con itinerario piu' breve, si puo' raggiungerlo pure superando un piccolo ponticeilo che oltrepassa il torrente proprio in fondo ai pianeggianti pascoli della Val Dosde'. Risalendo senza via obbligatoria su chine detritiche e moreniche, si raggiungono i dossi sui quali e' posto il Bivacco.

Itinerario consigliato:
Cima Orientale di Lago Spalmo (m 3262)

Difficolta': PD+

Dislivello: m 750

Tempo: ore 2-3

Salendo in Val Viola, poco prima di raggiungere le ultime baite della localita' di Altuméira, il panorama si apre improvviso, e quasi inaspettato, su di un'ampia e pianeggiante vallata che si stacca alla sinistra: sono i riposanti pascoli della Valle Dosde'. Gli fanno da corona una serie di magnifiche e, viste da qui, imponenti montagne che prendono il nome di Cime di Lago Spalmo, da un piccolo laghetto morenico sito a sud di esse, in Val D'Avedo. Sulla destra l'affilata e regolare cresta est della Cima Settentrionale, in centro le due punte gemelle delle cime Centrali, piu' dietro, un po' nascosta, la cima Orientale. Furono, tanto per cambiare, due alpinisti inglesi, Freshfieid e Walker, con la guida P. Jenny di Pontresina, che effettuarono la prima ascensione alla Cima Orientale di Lago Spalmo nell'Agosto del 1866. Circa una decina di anni dopo il solitario Grosino Dr. Sassella ne effettuo' la prima ascensione senza Guide nonche' la prima italiana, cose che oggi fanno forse sorridere ma che, all'epoca, erano considerate molto importanti. Se pur un po' nascoste dalla maggior fama della Cima Viola, le Cime di Lago Spalmo offrono interessanti ascensioni, tra cui una abbastanza impegnativa, ma di grande soddisfazione, con gli sci. Le Vedrette di Dosde' non presentano particolari difficolta', anche se questo non e' un valido motivo per sottovalutarle: ogni ghiacciaio, se pur modesto, va affrontato con estrema prudenza. Dalla vetta si ha una veduta moito particolare sulla parete sud della Cima Viola, che da qui presenta di profilo i suoi verticali e strapiombanti seicento metri di dislivello. Come per la Cima Piazzi, l'ambiente in cui ci si immerge verso sud, e' completamente diverso rispetto a quello glaciale, piu' di alta montagna, che si percorre sul versante nord. Le Alpi Orobie, e i Passi del Mortirolo e dell'Aprica, appaiono, da qui molto vicini se pur divisi dal lungo solco della Valtellina. La Val Dosde', dalla quale sale l'itinerario, presenta particolarita' geomorfologiche molto rilevanti, soprattutto legate aviazione dei ghiacciai quaternari. L'andamento di questi ultimi, e cioe' la direzione preferenziale da essi seguita, era impostato su grosse linee di frattura della crosta terrestre disposte in modo geometrico tra loro, perpendicolarmente per questo che le valli di questa zona montuosa hanno un andamento regolare ed orientato o NO-SE o NE-SO, disponendosi tra loro in modo, come detto, perpendicolare (o quasi). Testimoni di queste importanti fasi geologiche sono le classiche valli ad "U", quali appunto la Val Cantone di Dosde', e le omogenee ed allungate morene frontali e laterali, di cui quella che si sviluppa sul versante sinistro della Val Dosde' stessa, formando un pianoro di oltre un chilometro di lunghezza (chiamato dai contrabbandieri della Valdisotto il Piàn de Venézia), ne è un esempio da manuale. Dal Bivacco Caldarini ci si incammina, in direzione sud su detriti e dossi morenici sino a raggiungere, sulla destra, il punto in cui il ghiacciaio tocca le rocce. Senza particolare difficolta' ci si porta sulla sovrastante Vedretta di Dosde' e la si percorre puntando in direzione dell'evidente costose ghiacciato che discende alla sinistra del grande anfiteatro che sta di fronte (qui si puo' giungere anche risalendo la morena centrale, dal Bivacco scendendo verso sinistra). Raggiuntolo, lo si risale (e' il tratto piu' ripido dell'intera salita) passando alla destra di un'evidente seraccata pensile ed arrivando cosi' sui pianori alti della Vedretta di Dosde'. Da qui, obliquando leggermente verso destra, si raggiunge in breve la cresta che, con stupende vedute sulla sottostante Val d'Avedo, porta sulle punte gemelle delle Cime Centrali di Lago Spalmo (m 3230). Dalla vetta, ritornando sui propri passi e continuando per cresta e sfasciumi, si guadagna la cima Orientale. La discesa si effettua generaimente lungo la stessa via di salita, oppure, itinerario molto consigliabile, lungo la breve cresta N-E (via dei primi salitori alla montagna) che conduce ai Passo d'Avedo dal quale, lungo la tormentata Vedretta bassa, si torna in Val Dosde'.