“Se introducessimo gli Ogm in Trentino saremmo pazzi furiosi” affermava il prof. Bassi dell’Università di Trento, preside di Scienze, in un’intervista a Questotrentino nel 2003 e il professor Renato Mazzolini, direttore del Dipartimento di Scienze umane e sociali, nonché studioso proprio di Storia della scienza, aggiungeva: : "Mi chiedo se un Trentino che un domani produca degli OGM non rischi di dare di sé un’immagine negativa rispetto a quella che attualmente vorrebbe presentare."
In tutta Italia sempre più consigli comunali e regionali dichiarano i propri territori “Liberi da OGM” vietandone la produzione e l’utilizzo e in Vallarsa si va in direzione esattamente opposta.
Il consiglio comunale di Vallarsa (delibera n° 8 del 06/03/14) attraverso il Regolamento dell’attività produttiva agricola consente esplicitamente la coltivazione e l’allevamento di Organismi Geneticamente Modificati (OGM)
“ (...) la coltivazione e l’allevamento con tecniche e prodotti diversi da quelli biologici sono consentiti (...)” recita l’art. 3
L’unica clausola è di tipo economico, si chiede infatti:
“(...) (la) stipula di apposita polizza assicurativa per responsabilità civile (...)”
“(...) La polizza assicurativa deve avere una massimale pari ad almeno (...) euro 20.000,00 per ettaro (...) per coltivazioni od allevamenti in cui siano utilizzati sotto qualsiasi forma OGM”
In alternativa all’assicurazione si può provvedere:
“(...)(al) rilascio di una fideiussione a favore del Comune di Vallarsa (...) pari ad almeno
euro 20.000,00 per ettaro o frazione di ettaro o equivalente UBA per coltivazioni od
allevamenti in cui siano utilizzati sotto qualsiasi forma OGM.”
Il principio generale è chiaro: “tutto è consentito... basta pagare”
Già il principio non è accettabile, ma mi sembra evidente che anche quanto richiesto è però molto esiguo, basta confrontare il massimale di 20.000 euro indicato con il massimale dell’assicurazione auto di ognuno di noi.
Non volendo fare l’assicurazione cosa sono poi 20.000 euro per ettaro di cauzione per una multinazionale o un istituto di ricerca che voglia seminare un campo sperimentale di pochi ettari? Considerato che nel resto d’Italia gli è proibito farlo? In Trentino la cosa è sicuramente già arrivata alle orecchie di istituzioni da tempo interessate a progetti di ricerca in questo campo e che non hanno problemi di soldi dato che gli arrivano dai finanziamenti pubblici (cioè da noi).
Nella delibera si arriva a dire che si risarciranno anche le generazioni future, ma in caso di danni ambientali o contaminazioni con danni alle persone cosa si copre con 20.000 euro? Quali inquinamenti riusciranno a pagare? Potrebbero risarcire un’invalidità? O anche una sola morte?
Con l’OGM arriveranno soldi? Investimenti? Forse, ma arriverà sicuramente un danno di immagine incalcolabile per chi investe invece in qualità. L'agricoltura di montagna può sopravvivere solo se trova la sua nicchia e la sua forza nella qualità e nella tipicità dei suoi prodotti, ed è l'esatto contrario dell'OGM che invece significa quantità industriale e omogeneità dei prodotti.
L'OGM ha senso nelle grandi coltivazioni intensive della pianura non in una zona svantaggiata di montagna dove per forza di cose si produce poco. Dove si produce poco si deve produrre bene. L'OGM purtroppo non è il futuro ma già il presente ma è un presente che dovrebbe spaventare i piccoli agricoltori.
Perchè favorire gli OGM? Che gran parte della popolazione non vuole, che non sono utili a nessuno, ne ai contadini ne ai consumatori, ma che perseguono solo il profitto delle grandi multinazionali che hanno investito su di essi? Questa la domanda a cui dovrebbero rispondere gli amministratori di Vallarsa.
Ormai la porta è stata aperta, possiamo solo sperare che i buoi non scappino (o meglio che gli OGM non entrino) o provare a chiuderla.
Ritirare la delibera n° 8 e sostituirla con una dichiarazione di “Vallarsa Comune Libero da OGM” che dichiari il nostro comune libero da OGM e che contenga l’esplicito divieto di coltivare o allevare organismi geneticamente modificati e commercializzare prodotti contenenti OGM sul territorio comunale.
Fabrizio Piazza
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