Volevo riprendere quanto scritto precedentemente su queste pagine da Gianni Voltolini, con particolare riferimento alle seguenti parole: “Invito tutti anche a visitare altre biblioteche comunali, ad esempio a Trambileno, per vedere la differenza rispetto alla nostra”.
Per quanto sia palese che controbattere colpo su colpo porti solo ed esclusivamente ad una sorta di match dialettico in cui si perdono le ragioni vere del nostro impegno, non ritengo giusto lasciare che affermazioni senza fondate ragioni siano presentate come verità.
Le parole riferite alle differenze tra la nostra e le altre Biblioteche Comunali sono sicuramente inesatte.
In prima battuta vorrei far presente che la Biblioteca più vicina alla Vallarsa è la Biblioteca Civica Girolamo Tartarotti a Rovereto: sono certo che il paragone tra questa e la nostra non abbia ovviamente nessuna ragione di esistere. Se ci si riferisce, invece, ai comuni di Trambileno e Terragnolo dobbiamo parlare di “punti di lettura”, e non di Biblioteche.
A Moscheri è presente un punto di lettura della Biblioteca Civica di Rovereto, che a tutti gli effetti altro non è che una sede distaccata della Civica roveretana, aperto tre giorni alla settimana (per un totale di meno di 9 ore per settimana), gestito sì da personale del Comune di Trambileno ma con una solo parziale autonomia nella gestione degli acquisti di nuovi libri. Il patrimonio è costituito da circa 2500 libri.
Il punto di lettura del Comune di Terragnolo, di dimensioni sicuramente inferiori al precedente, è invece gestito direttamente dal Comune, ma senza che esista un orario di apertura, e quindi accessibile solo nel momento in cui vi sia la disponibilità dei dipendenti comunali.
Mi sembra giusto inserire in questo contesto la nostra Biblioteca, che è aperta cinque giorni alla settimana, raccoglie circa 9700 volumi, 1.700 compact disc e 500 dischi in vinile, offre ai lettori più giovani una sezione dedicata, impegna ogni anno circa 6.000€ per organizzare attività rivolte a tutte le fasce di età della popolazione. Non di poco conto, inoltre, è il servizio di prestito interbibliotecario (peculiare delle sole Biblioteche e non dei punti di lettura di cui sopra): solo nell'anno 2010 vi sono stati quasi 100 richieste di tale servizio tra la nostra e le altre Biblioteche del Trentino.
Mi auspico che l'elemento principale che determina la validità di un'istituzione non si riduca al mero aspetto estetico della scatola che lo contiene, aspetto sì evidente ma che ha molto poco a che fare con il ritorno agli utenti in termini di servizi offerti.
Invito infine Gianni a riferire anche in Consiglio di Biblioteca, di cui fa parte in quanto rappresentante delle Minoranze, i limiti della nostra Biblioteca a cui si riferisce nel suo intervento, certo dell'utilità di suggerimenti e critiche nell'ottica di mantenere e ove necessario migliorare un servizio dall'inestimabile valore sociale e culturale.
Marco Angheben
Presidente del Consiglio di Biblioteca
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